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Il pomeriggio passò come al solito, fui leggermente in ansia per paura che todoroki se ne uscisse a caso dicendomi che sapeva del bacio o, peggio ancora, che mi tradissi da solo.
Fortunatamente la mia ansia fù considerata normale dato che sobbalzavo sempre anche in circostanze normali, quindi riuscì a non farmi scoprire.
O almeno, se si accorse di qualcosa non lo diede a vedere, e col tempo mi calmai.

-sei migliorato in matematica ultimamente- dissi, notando come venissero più diretti i passaggi logici.
-anche tu in storia- rispose Todoroki, con l'ombra (molto lontana) di un sorriso.
-alla fine non è così difficle, devo solo memorizzare i fatti, ma non amo studiare ciò che non mi attira molto, anche se devo dire che fare i compiti con te mi aiuta a trovarla più interessante- mi lasciai sfuggire, avvampando subito...altro comportamento che chiunque avrebbe trovato fraintendibile ma che, con me, è la norma.
-grazie mille, anche io trovo più piacevole studiare insieme- rispose, sorridendo un pò più di prima.
e niente, potete notare il momento esatto in cui si squagliò il mio cuore.

Studiammo insieme ancora un po', ma finimmo prima del previsto, così mi offri di prendere qualcosa da mangiare.
Questa volta non fui fortunato come l'ultima e rovesciai tutto per terra, quindi fui obbligato a pulire e rimettere tutto a posto....dopotutto la settimana prima era stata solo fortuna e non capacità, che peccato.
Tornai in camera dopo più di dieci minuti, con le ciabatte fradice e il vassoio appiccicoso di tè freddo, ma potei almeno constatare che il mio ospite non si fosse annoiato, almeno non troppo, dato che si era messo a leggere i quaderni nella mia libreria.
-oh, ti interessa?- chiesi, avvicinandomi a lui, dopo aver accuratamente, e con non poca fatica, poggiato il vassoio sulla mia scrivania.
-si, sono molto interessanti queste tecniche e le analisi sono molto ben fatte.- si complimentò, il che mi rese molto felice.
-se vuoi ho un quaderno con le analisi anche di tutti voi della classe, il tuo quirk è così interessante che hai almeno 5 pagine solo di analisi- ammisi, con il solito entusiasmo che mi prende quando parlo di quirk, non accorgendosi che potevo passare per stalker; ma ci avrei ragionato più tardi, in piena crisi e morendo di imbarazzo.
-allora mi piacerebbe molto leggerle- rispose, ma non capì se per cortesia o genuina curiosità.

Presi l'ultimo quaderno, quello attuale, è, grazie alla solita sbadataggine, rischiai di far cadere quasi tutto; per miracolo riuscì a salvare la fila che, grazie ai riflessi sviluppati durante gli ultimi mesi di allenamenti...e traumi (grazie ancora fratellone per lo scherzo dell'USJ, mi servivano proprio altri traumi, ne avevo decisamente troppo pochi), non cadde rovinosamente per terra.

-tutto ok?- mi chiese, aggrottando la fronte e prendendo le mie mani per controllare che non mi fossi tagliato con la carta...ed ecco che il mio sangue mi tradì e si riversò tutto sulle mie guance, facendomi sembrare quanto più simile possibile ad un pomodoro, fortunatamente non lo notò dato che il suo sguardo fù attirato da qualcosa sulla libreria, che non mi presi la briga di guardare, concentrato com'ero a cercare di nascondere il viso.
-sto benissimo, grazie per esserti preoccupato, comunque se vuoi leggere i miei appunti posso prestarti il quaderno- dissi, sbrigandomi a togliere le mani dalle sue e porgergli il quaderno.
Viste le solite espressioni fù pressocchè impossibile da capire, ma mi parve che, per mezzo secondo, sembrasse deluso.
-se vuoi intanto ho portato tè freddo e muffin, e no, non sono assolutamente confezionati, sono stati fatti a mano nel giro dei 5 secondi in cui sono stato via- scherzavi per nascondere l'imbarazzo e lui parve cogliere la battuta.
-non ne ho dubitato neanche per un secondo- rispose ma dal tono non capì se stesse scherzando o fosse serio...spero vivamente la prima o dovremo rivedere anche i livelli di ingenuità.

Passammo la mezz'ora tra la fine dei compiti e la chiamata isterica del padre, si lo stesso che aveva promesso di essere meno assillante, a mangiare muffin e parlare di scuola, allenamento e problemi familiari; ne parlò principalmente lui data la situazione "particolare" di mio padre, senza però scendere nei dettagli.
Dalla conversazione prima del festival sportivo non si era più aperto così tanto da raccontarmi intere vicende della sua infanzia, ma a volte si lasciava scappare qualche frase o accenno, a cui cercavo di reagire senza che scambiasse la mia tristezza riguardo la sua situazione per pietà.
Visto il suo grande orgoglio, unico tratto umano mostrato fin dal primo giorno, ero più che certo che non gli avrebbe fatto il minimo piacere, ma anzi, lo avrebbe fatto allontanare da me.

villain per amore Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon