Peggio di beatiful

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Ha già, oggi niente foto perché sto scrivendo dal tablet

Mi misi d'accordo con Shinsou riguardo al nostro prossimo incontro e al modus operandi che avrebbe usato per prendere e passarci informazioni; probabilmente gli regalerò uno di quei cosi per i messaggi in morse non rintracciabili, che hanno mostrato gli studenti del corso di sostegno all'inaugurazione, meno male che ne avevo comprati un paio; quelli non si rendono conto che tutto ciò ce fanno potrebbe ritorcersigli contro in mezzo secondo se finisse in mani sbagliate anche se, per quanto sia stato presentato come un mezzo per eludere gli hacker, già il progetto in sè sembrava atto a deviare delle indagini di polizia.

Girai l'angolo e tornai da Dabi, che mi guardava fiero.
-ti dai da fare vedo. A quanto pare ho fatto proprio uun'ottima scelta a portarti con me alla lega ...- disse tra se e se, come a vantarsi dopo non aver fatto letteralmente nulla.
-già, e io ho fatto bene a seguirti, ora torniamo alla base a comunicare che abbiamo fatto- gli dissi scocciato.
-ferma pulce, prima di uscire Kuroghiri mi ha chiesto di fare una "commissione"- mise particolare enfasi sull'ultima parola e capì dove voleva arrivare.
-chi dobbiamo uccidere?- chiesi frettoloso, probabilmente sembrando maleducato.

Non volevo essere rude, sopratutto dopo essermi costruito l'immagine del santarellino, ma la mia testa era da tutt'altra parte:
Mi continuavo a chiedere se fosse stato un caso l'essere riuscito a convincere il carciofo tanto facilmente; probabilmente era dovuto solo alla sua precedente esperienza, come era stato con me, ma non riuscivo comunque a smettere di sperare di riuscire a convincere anche qualcn'ALTRO che ciò che facevo fosse giusto, magari mostrandogli la verità una volta per tutte.
La sola idea di perderlo o, peggio, essere guardato con disprezzo da lui, mi si torcevano le interiora e, solo ad immaginarmi il suo sguardo disgustato fisso su di me sentivo gli occhi pizzicare; speravo davvero di portarlo dalla mia parte ma il prezzo che avrei dovuto pagare in caso di rifiuto era talmente alto che non lo avrei pagato per nulla al mondo

Il toast affumicato parve accorgersi che fossi più pensieroso del solito, impresa alquanto ardua dato che sono sempre pensieroso, quindi tanto di cappello.
-oi, che hai Keiji?- mi chiese, risvegliandomi dai miei pensieri.
-cosa?- chiesi, forse più rude di quanto non volessi.
-è da un po' che sei pensieroso, cosa c'è?- chiese seccato.
-non ho nulla- risposi secco, mi dava fastidio che si impicciasse nei miei affari, poi da quando gliene importava qualcosa?
-ah no, non osare fare questo giochetto con me! Per essere chiaro, non me ne frega nulla di come stai, ma se sei sovrappensiero falliremo entrambi, quindi dimmi cosa ti preoccupa e vedi di risolverlo in fretta che non ho intenzione di andare in prigione per colpa de tuoi drammi irrisolti.- disse franco e lo guardai sconvolto, non l'avevo mai vista sotto quel punto di vista, ma effettivamente. I miei problemi danneggiavano la squadra.

Valutai l'idea di parlarne con Dabi, ma sembrava l'opposto di una persona sentimentale e dubitavo che avrebbe potuto essermi utile, anzi, con tutta probabilità mi avrebbe preso in giro o insultato per lasciarmi distrarre da pensieri tanto frivoli.
Così rimasi sul vago.
-non è davvero nulla, mi sto dando pene inutili riguardo una possibilità molto vana- ok, forse ho un po' esagerato con l'essere vago, ma al momento non mi vennero parole migliori.
Stranamente parve comunque afferrare il concetto generale.
-hai paura che qualcuno scopra che sei con noi?- chiese, più comprensivo di ciò che pensavo.
-quanti altri quirk nascondi?- chiesi sconvolto.
-scusa?- domandò lui, più confuso di me.
-è impossibili che arrivassi a questa conclusione dalla risposta che ti ho dato, quindi sai leggere la mente, no?- specificai il mio ragionamento contorto e lui si mise a ridere.
- no, semplicemente ti ho visto, ti dai pene solo se riguarda gli altri o le aspettative che ripongono in te.- spiegò a sua volta e fu nuovamente il mio turno di rimanere shockato dalla sua comprensività.
Insomma, non ero neanche certo che potesse provare sentimenti.

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