shocking 🤯

190 13 29
                                    

proprio come temevo infatti il giorno dopo quasi non riuscì praticamente neanche ad alzarmi dal letto, se il giorno prima l'acido lattico faceva cedere le mie ginocchia ogni tanto, ora era un miracolo se le lasciava al loro posto per più di un secondo.
La cassa toracica sembrava sul punto di cadere a pezzi, formando una sabbietta di ossa e lasciando scoperti cuore e polmoni, che ancora soffrivano lo sforzo eccessivo del giorno prima; per non parlare delle braccia che proprio non ne volevano sapere di alzarsi più di due millimetri.

In qualche modo riuscii ad alzarmi dal letto e ad arrancare fino in cucina, nella vana speranza che del cibo mi avrebbe aiutato; tuttavia non feci in tempo neanche a sedermi che mia madre mi corse incontro per sorregermi prima che cadessi nuovamente a terra.
-Oddio Izuku!! che ti è successo?- chiese preoccupata, trascinando a fatica su una sedia.
-tranquilla, non è niente di grave, ho leggermente esagerato ad allenarmi ieri...- dissi sorridendo per rassicurarla, in un certo senso funzionò, ma non come mi aspettavo.
-quindi ieri eri davvero ad allenarti? per fortuna, avevo paura che avessi iniziato a frequentare cattive compagnie.- disse tutto d'un fiato.
io la guardai interdetto per un paio di secondi, era davvero convinta che potrei frequentare cattive compagnie? C'è, lo faccio, ma l'Izuku che conosce lei non lo farebbe mai, sperai che non stesse iniziando a sospettare nulla.
-io? cattive compagnie? sembra che tu non mi conosca mamma- dissi, ridendo mentre lei rilassava la sua espressione.
-lo so che non sei quel genere di ragazzo, ma la paranoia di un genitore può superare la tua immaginazione.- rispose anche lei, sorridendo stanca.
-comunque oggi non mi sembri minimamente in grado di camminare, figurati andare a scuola ed allenarti, oggi resti a casa- ordinò.
-ma ci devo andare a scuola, ho già perso troppi giorni, non voglio rimanere indietro- provai a ribattere ma lei incrociò le braccia e capii che anche questa volta l'avrebbe avuta vinta lei.
-non riusciresti neanche ad arrivare a scuola messo così, quindi non ci vai, punto- disse e dal tono fu subito chiaro che la discussione fosse chiusa e non avessi più possibilità di ribattere.

Senza più un obbiettivo, mi trascinai di nuovo in camera per poi mettermi a letto.
rimasi un po' in silenzio ad ascoltare i suoi movimenti, ma dopo poco uscì per andare al lavoro e non mi rimase nulla da ascoltare.
In preda alla noia mi rigira sul lato e iniziai a scorrere le informazioni sul cellulare, erano già state riportate le vittime di ieri e la polizia stava finalmente arrivando alla conclusione che tutti i corpi carbonizzati dell'ultimo periodo siano da imputare alla stessa persona, purtroppo per loro, tuttavia, l'unico possessore di cremazione risulta morto da un bel pezzo, quindi sono senza mezzo indizio.
Passai in rassegna altri casi di villain, il crollo in borsa di qualche azienda sconosciuta, l'idol del momento che annunciava un concerto di beneficenza...insomma, sempre le stesse notizie.
Continuai a scorrere senza neanche leggere i titoli e, tra uno sbadiglio e l'altro, crollati di nuovo, addormentandomi.

Mentre la notte prima ero troppo esausto per sognare, al secondo riposino ero invece fresco come una rosa, quindi la mia mente di affollò di scene strane, in particolare in uno ero tornato nel vicolo con Dabi ma questa volta, anziché da dietro l'angolo, Todoroki spuntò da dietro una porta, che notai aprirsi per colpa del cigolio assordante dei cardini; rimasi immobile a fissarlo, con il corpo che non rispondeva ai comandi e obbligato a guardarlo mentre si avvicinava.
Poi di colpo i fratelli sparirono e il terreno intorno a me parve sprofondare come in un buco nero, portandomi con se.

Mi svegliai trafelato, spaventato da un sogno apparentemente senza senso; mi guardai un attimo intorno e notai una chioma bicolore accanto a me e quasi urlai per lo spavento, per fortuna riuscii a trattenermi dato che Shuoto stava dormendo.
Rimasi a fissarlo sconvolto ma poi ricordai il sogno, probabilmente la mia mente aveva solo reagito ai rumori che erano veramente presenti attorno a me.
Cercando di muovermi il meno possibile controllati l'orologio è notai che l'orario scolastico era finito già da un pezzo, quindi probabilmente il mio compagno era venuto a trovarmi per vedere perchè non fossi andato a scuola.
"Si sarà addormentato ad aspettarmi" pensai felice, mentre qualcosa di caldo iniziò ad irradiarsi in tutto il mio corpo, partendo dal petto; neanche il mio cuore avesse iniziato a pompare il sangue più velocemente e con più forza del solito.

villain per amore Where stories live. Discover now