dolce e sarcastica vendetta

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E fu così che, già il giorno dopo partì il piano "tormentiamo Kacchan fino a farlo impazzire", nome gentilmente proposto da me a discapito del più creativo ma complicato proposto da Toga "la lov unità nella vendetta contro il mediocre pomeriano rabbioso per farlo impazzire fino a toglierli la credibilità e gli amici che neanche meritava e nessuno ha capito come facciano a sopportarlo".

Iniziai a scuola, precisamente in classe, attirandolo al mio banco con la scusa di chiedergli aiuto a studiare per la verifica sulla psicologia dei villain, perché lui è "così tanto inteligente" facendo bene attenzione a farmi sentire da tutti.
Mi seguì più per orgoglio che per altro, guardandomi un po' stranito; fin dalla mattina in cui lo avevo trovato per strada a correre, aveva iniziato a starmi un po' alla larga e a guardarmi con circospezione; probabilmente in cerca di quei segni di crudeltà che gli avevo mostrato, non trovando nulla.

Appena fummo abbastanza isolati dal resto della classe da non essere sentiti iniziai a stuzzicarlo.
-mi dispiace disturbarti così, so che hai moooolto bisogno di studiare per la prossima verifica visti gli scorsi risultati, ma proprio non riesco pensare come un villain e capirli, quindi quale persona migliore a cui chiedere se non quello che consiglia suicidi  desta e manca e picchia bambini Indifesi? Insomma, per te sarà facilissimo impersonare un cattivo no?- chiesi, non alterando minimamente l'espressione calma e amichevole.
-cosa hai detto fottuto extra?- urlò, già perdendo la pazienza.
-vedi, ti riesce benissimo, mi chiedo a questo punto perchè ti scomodi a diventare un hero, insomma, empatizzare e salvare le persone non sono il tuo forte, non ti preoccupi neanche di salvare la gente, anzi la metti in pericolo! perchè hai scelto una carriera così lontana da te? sai già che non riuscirai minimamente ad avanzare no?- continuai, sorridendogli in faccia,  potei letteralmente vedere le sue vene ingrossarsi e pulsare mentre il suo viso diventava rosso per la rabbia.
-chiudi quella cazzo di bocca stupido nerd, prima che ti uccida!- urlo, sta volta così forte da far girare tutta la classe.
a questo punto iniziai la mia messa in scena, arretrando un po' e sembrando spaventato.
-ma... perchè? -guaii, facendomi sentire, per poi abbassare la voce e tornare sarcastico
-ho solo detto come stanno le cose, non è colpa mia se sei uno stronzo che non ha futuro in mezzo a gente che dovrebbe salvare gli indifesi, specialmente se tutto ciò che sai fare è perseguitarli- nel mentre praticamente tremavo, ma lui parve non accorgersi ne della mia recitazione sublime nè del pubblico che ci aveva guadagnato con le sue grida, quindi continuò.
-SEI MORTO, VIENI QUÌ CHE TI UCCIDO!- mi urlò contro mentre le sue mani iniziavano a creare delle esplosioni e cercavano di afferrarmi.
non dovetti neanche difendermi dato che subito mezza classe gli saltò addosso, blocandolo a terra.
-cosa stai facendo Bakugo?- chiese Kaminari, cercando di tenergli le mani fuori dalla portata di qualche faccia.
-LEVATEVI, DEVO UCCIDERE QUEL BASTARDO- continuò, peggiorando solo la sua situazione.
-ora basta Bakugo, il bullismo non è tollerato in questa classe- gli disse Iida, dandogli una delle sue manate da robot sulla testa.
-ma quella bullismo che quello stronzo non ha fatto altro che provocarmi e insultarmi- continuò lui, letteralmente ringhiandomi addosso.
ci fu un attimo di silenzio mentre tutte le teste si giravano verso di me, vedendomi praticamente a terra, con un espressione spaventata e le lacrime agli occhi, poi si girarono di nuovo tutti verso di lui.
-magari la prossima volta cerca una scusa più plausible- gli disse Kirishima, deluso, facendo scoppiare a ridere tutti gli altri.
-bella battuta bro- gli disse Sero, praticamente rotolandosi a terra.
-dovresti provare a Colorado- gli rispose Mina, mentre Uraraka, Todoroki e Tsuyu lo guardavano con sdegno, come se non vedessero altro che spazzatura.

subito dopo venni raggiunto da Shouto, che voleva assicurarsi che non mi avesse fatto nulla, e potrei giurare di aver visto le sue guance tingersi di rosa, mentre mi prendeva la mano e la esaminava per cercare nuove ferite.
-tranquillo, sto bene- gli dissi, sorridendo, pur senza spostare la mano -mi sono solo spaventato, non mi aspettavo che mi avrebbe attaccato all'improvviso.- poi sferrai il colpo finale.
-è colpa mia, so come è fatto, dovrei evitare di parlargli di qualunque cosa riguardi la competitività, anche se gli ho solo detto che questa volta avrei preso un voto più alto di lui- dissi, cercando di sembrare in imbarazzo e di sentirmi colpevole, e quello fece letteralmente esplodere la classe, che gli si lanciò contro, con in testa la Kirby armata di un buon addestramento e tante cattive intenzioni.
L'unico a non partire alla carica fu il bicolore che già si trovava accanto a me, che si limitò a lanciargli un'occhiata letteralmente omicida.

Letteralmente lo immobilizzarono grazie al nastro adesivo di Sero e Ochako si nominò direttamente responsabile di portarlo da Aizawa e fargli avere la giusta punizione.
Raccontare, anche solo ai miei amici più stretti, del nostro passato di bullismo era stata decisamente un'ottima mossa.
Tutti gli altri si avvicinarono a me, cercando di convincermi che la colpa non fosse assolutamente mia e che era Bakugo ad avere problemi se trovava dell'astio nelle mie parole.

Dopo pochi minuti il biondo incazzato, ma rassegnatamente calmo, e la rosa, molto soddisfatta, tornarono con un Aizawa furibondo.
Mi guardai in giro, per essere certa ch nessuno mi stesse guardando, per poi lanciare uno sguardo soddisfatto verso l'unico che ancora voleva il suo sguardo verso di me.
Quanto sarà divertente questa vendetta...

Hohayou minna,
Questo, più che un vero e proprio capitolo, è un capitolo di scuse per la mia prolungata assenza, dato che è più corto degli altri (circa la metà).
Comunque (FORSE) sto iniziando a migliorare e a ritrovare la voglia di fare qualcosa, quindi spero di riuscire a pubblicare più spesso e a far finalmente vedere una fine anche a questa storia.
Detto questo, alla prossima,
Sayonara.

villain per amore Where stories live. Discover now