Sarà un turista

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For the love, for laughter, I flew up to your arms
Is it a video? Is it a video?
For the love, for laughter, I flew up to your arms
Is it a video? Is it a video?
Is it a video?

01-07, Mokpo.

L'estate è ufficialmente iniziata per i maturandi del liceo di Mokpo, una piccola cittadina alla base della Corea del Sud alias la mia disgrazia. Il posto che ho odiato di più da quando ho memoria, non che io abbia visitato altri posti se non grazie al mio computer.

L'unica cosa bella di questo posto è un'immensa distesa d'acqua a pochi passi da casa mia, il mare. Una meraviglia. Fosse per me ci passerei tutta la vita. Ci andrei anche in questo momento ma gli sfigati mi hanno invitato la bar per festeggiare gli esami di fine anno. Non serve nemmeno specificare di quale bar io stia parlando dato che in questo posto ce ne sono 3, anche se uno in realtà lo chiamiamo chiosco dato che si trova proprio sul mare. Uno si trova all'inizio della città ed è il posto dove di solito si trovano i nostri genitori, noi ragazzi andiamo a quello posto sulla collinetta dopo la piazza, dove si può ammirare il mare e dove siamo anche vicini al centro, anche se in realtà tutto qui è vicino. Maglietta e jeans e ci sono. Scendo al piano di sotto dove mia madre è intenta a stendere i panni nel retro di casa, un piccolo angolo di cemento con la nostra auto parcheggiata e una mia vecchia bicicletta che non uso dalle medie, vari palloni e la cosa più preziosa che ho: Luna, un bellissimo labrador di 3 anni. Ovviamente appena la piccola, solo per età, Luna mi vede inizia a saltarmi addosso cercando le mie carezze. Per qualche strano motivo da quando è diventata più grande fisicamente mio padre ha deciso che doveva stare fuori costantemente nonostante da piccolina stava sempre dentro. Meno domande mi pongo e meglio è.

"Vai con gli altri?" Domanda mia madre costringendomi a limitare le mie attenzioni al bellissimo labrador dorato.

"Si, vogliono festeggiare la fine degli esami." Rispondo andando a recuperare le mie scarpe bianche, anzi bianchissime, come la prima volta che le ho comprate. Ormai i miei amici fanno a gara per cercare di rovinarmele, fallendo miseramente, l'attenzione che riservo per questo paio di scarpe è quasi maniacale.

"Con quanto sono usciti gli altri?" La classica domanda di mia madre che riceve come risposta solo un "Ci vediamo a cena!" Accompagnato da un falso sorriso. Potrei benissimo prendere la bicicletta per raggiungere il bar ma potrei anche raggiungerla a piedi ed i miei coetanei ormai non usano più le biciclette, sono per i ragazzini delle medie.. In pochi minuti raggiungo il bar, i deficienti hanno gia occupato un tavolo e riesco a sentire la voce di Hoseok urlare quanto facesse schifo la professoressa di matematica nei quattro anni che lo ha accompagnato. Prendo posto alla fine del tavolo, accanto a Park Jimin, un ragazzo troppo gentile per questo covo di vipere, infatti sembra essere l'unico ad essersi accorto della mia presenza. "Come stai?" Mi domanda posando una mano sulla mia spalla per salutarmi. Sorrido distrattamente accennando un fiebile "Bene." Che non necessita di altro.

"Il prossimo giro dovrebbe offrirlo Jimin per essere uscito col voto più alto." Propone Hoseok con quella sua voce squillante e tutti i restanti acconsentono alzando i bicchieri colmi di ghiaccio ormai vuoti. Jimin non può rifiutare se tutti quanti gli dicono di fare qualcosa, la sua timidezza non glielo permetterebbe mai. Si alza dirigendosi verso l'interno del locale per poter pagare il giro di cocktail.

"Guk! Quando sei arrivato?" Domanda uno dei ragazzi seduti dal lato di fronte il suo.

"Poco fa ma eravate troppo impegnati a sentire le cazzate di Hoseok per cagarmi." Scherzo rubando un pacchetto di sigarette dal tavolo ma lo rilancio su di esso appena mi accorgo il contenuto vuoto.

"Almeno le mie cazzate sono piaciute alla commissione più delle tue dato che sono uscito con un voto maggiore del tuo." Si vanta Hoseok allungando la mano verso il ragazzo seduto alla sua destra per farsi dare il cinque.

"Non è colpa mia se sono stato sorteggiato per primo.." Lascio morire la frase in aria, tanto nessuno mi sta più ascoltando, non che mi importi. L'attenzione di tutti è catturata da un uomo particolarmente affascinante che con un paio di occhiali da sole ed un completo troppo elegante entra dentro il bar, seguito da un ragazzino coi capelli chiari che indossa quello che sembra essere un maglioncino.

"Ma come cazzo si sono vestiti questi?" Inizia a ridere Hoseok mettendosi in bocca un cubetto di ghiaccio, seguito dalle risate degli altri o da altri commentini inutili, qui a quanto pare va ancora di moda insultare come si vestono gli altri ed i miei anni alle medie ne sono testimoni. Jin, il ragazzo seduto davanti a me, allunga le gambe cercando di calpestarmi appositamente le scarpe ma riesco ad essere più veloce di lui e ritraggo i piedi, sentendo Hoseok sbattere il pugno sul tavolo.

"Devi spiegarmi come cazzo fai, hai messo delle telecamere a quelle scarpe??" La sua domanda mi fa ridere, avevano provato cosi tante volte a sporcarmi le scarpe che ormai mi esce naturale stare sull'attenti. I nostri cocktail arrivano ed io mi giro verso l'interno del bar per cercare Jimin e lo vedo intento a parlare col ragazzo mai visto prima col maglioncino. Sarà un turista, uno dei ragazzi che a quanto pare era intento anche lui ad osservarli esordisce cosi. Non è strano avere dei turisti in questo posto, anche se di solito sono dei lontani parenti di qualcuno arrivati per qualche strana ricorrenza famigliare o per passare tre giorni al mare. Osservando il loro abbigliamento probabilmente è la prima opzione. Mokpo non offre assolutamente nulla ai turisti se non il mare, per questo persone nuove erano sono difficili da incontrare. Qualche istante dopo Jimin fa il suo ritorno colmo di sguardi dei ragazzi su di se. "Chi è quello?" Chiedono praticamente tutti, persino Hoseok smette di parlare incuriosito dalla situazione.

"E' un turista, ha preso un appartamento del palazzo davanti casa mia. Ci siamo incontrati questa mattina e ho pensato di salutarlo." Tipico di Jimin essere cosi solare, anche con uno sconosciuto.

"Vado a comprare le sigarette." Mi alzo in fretta dalla sedia in uno scatto veloce, cosi veloce che sbatto contro un ragazzo facendogli cadere la sua granita completamente per terra e sulle mie scarpe.

"Non ci credo, è riuscito a macchiare le scarpe di Guk!" Urla soddisfatto Hoseok sbellicandosi dalle risate mentre io fulmino il nuovo arrivato con lo sguardo.

FUUBUTSUSHI | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora