Domenica

48 8 0
                                    

I been movin' calm, don't start no trouble with me

Tryna keep it peaceful is a struggle for meDon't pull up at 6 AM to cuddle with meYou know how I like it when you lovin' on meI don't wanna die for them to miss meYes I see the things that they wishin' on meHope I got some brothers that outlive meThey gon' tell the story, shit was different with me

Io vorrei sapere cosa è scattato stamattina nella testa di Taehyung per presentarsi a casa mia senza nemmeno avvisare. E' completamente pazzo, fuori di testa. Dopo essermi lavati denti e faccia corro nella mia stanza cercando qualcosa da mettermi, ma cosa posso mettere?? Perchè ultimamente penso cosi tanto a cosa indossare. Pantaloncini e maglietta nera, Guk, non fare la femminuccia ora. Mi vesto in fretta cercando di mettere i calzini senza cadere giù dalle scale ma non c'è nessuno ad aspettarmi sotto. Mi sono immaginato tutto? Sono messo cosi male? Sento Luna abbaiare e se fosse fuori?? Apro la porta finestra e infatti mi ritrovo un Taehyung sorridente seduto per terra per poter giocare col mio labbro. Nemmeno mi saluta, menomale che era venuto qui per me. Mi posiziono davanti a lui piegandomi sulle ginocchia, in attesa di avere la sua attenzione.

"Buongiorno Guk, non trovi sia impensabile nel 21enismo secolo non avere ancora i nostri numeri di telefono?" Domanda con un leggero tono ironico sventolandomi davanti quello che dovrebbe essere un Iphone. Beh non ha tutti i torti. Se avesse avuto il mio numero avrebbe potuto avvisarmi. La felicità di Luna nell'avere un nuovo compagno di giochi mi rende particolarmente geloso.

"Cosa sei venuto a fare qui?" Domando leggermente infastidito, non so esattamente per cosa, ma la sua presenza mi infastidisce. Alza un braccio ponendomi la mia felpa accuratamente lavata sulla mano.

"Ti ho riportato questa." Risponde con ancora quel fastidioso sorriso sulle labbra, senza degnarmi di uno sguardo, troppo concentrato su Luna.

"Beh ora puoi andare via." Cerco di dire ma il volto sorridente di mia madre sbuca dalla porta finestra.

"Ragazzi volete un succo di frutta?" Ci domanda guardando principalmente Taehyung. Ma che è oggi? La giornata ignoriamo Jeonguk??

"No."

"Si." Rispondiamo insieme. Il suo sguardo incontra il mio, senza smettere di sorridere. Mia madre evita completamente la mia risposta e gli fa segno di seguirla dentro casa. Il ragazzino si alza da terra e si avvia verso dentro casa, picchiettandosi la coscia per farsi seguire la Luna anche dentro casa.

"No." Lo fermo. "Luna non può entrare."
"Perchè no? E' il vostro cane." Alzo le spalle in risposta.

"Papà ha deciso cosi quando ha iniziato a diventare grande." Chiudo la porta finestra in faccia al mio povero cane, scusami Luna, ti darò una porzione doppia di croccantini per farmi perdonare.

"Ma è una stronzata." Si ribella Taehyung e sono costretto a fingere un colpo di tosse per l'arrivo di mia madre con due bicchieri colmi di succo di frutta.

"Ecco a voi ragazzi." Ci sorride mettendosi in mezzo a me. E' persino poco più bassa di Taehyung, mia madre. Anche se la loro differenza di altezza sembrerebbe quasi normale, a differenza della nostra.

"Non per essere maleducato, signora, ma posso chiederle che succo è? Non posso mangiare tutta la frutta." Dice in un modo particolarmente educato il ragazzo che solo qualche giorno fa aveva imbrattato le mie scarpe preferite.

"E' pesca, l'unico succo che Guk beve." Questo non c'era bisogno di aggiungerlo. "E' molto viziato col cibo e mangia solo quello che dice lui." Aggiunge ancora, mamma nessuno ti ha chiesto niente, sparisci.

"Ah si?" Domanda il ragazzino con un tono per niente sorpreso, cosa vorrebbe dire con ciò? "E quale sarebbe il suo piatto preferito?"

"Beh jeongguk vive per farmi disperare in cucina e infatti il suo piatto preferito è l'unico che non so cucinare: la pizza."

"Okay mamma, basta parlare male di me." Mi intrometto ormai stanco di quella conversazione. I due scoppiano a ridere.

"Mica questo è parlare male, Gukkie." Alza le mani al cielo sparendo in cucina subito dopo. Finalmente. Quel demone dallo sguardo provocatorio si avvicina a me con ancora il suo bicchiere tra le mani. Oggi ha tolto il polsino dalla mano sinistra sostituendolo con un paio di bracciali, la fascia è sempre presente nel polso destro.

"Che vuoi?" Domando dopo un paio di secondi passati ad osservarmi.

"Voglio vedere la tua stanza."
"Non se ne parla." Mette il broncio. Ma quanti anni ha?

"Perchè no? Voglio vedere quei due poster appesi sulla tua stanza ritraenti qualche band coreana.

"I poster sono tre." Sorride ancora più soddisfatto di prima. Come fa questo sconosciuto a conoscermi cosi bene? Alzo gli occhi al cielo e gli strappo il bicchieri non ancora terminato di succo alla pesca facendo strada verso il piano di sopra, ovvero la mia stanza. Il piano di sopra è come se fosse il mio piano personale, c'è solo la mia stanza, un bagno, mio, lo studio di papà che usa una sola volta a settimana e la stanza del bucato di mamma. Una volta su apro la prima porta a sinistra e lo lascio entrare nella mia stanza, già messa in ordine da mia madre mentre mi vestivo. Chiudo la porta dietro di lui e mi guardo attorno con estrema paura che possa trovare qualche pretesto per prendermi in giro. Si siede sulla mia sedia davanti la scrivania che contiene il mio pc, cosa vuole farci?

"Quindi tu cosi passi le tue giornate? Non ti facevo uno da videogames." Ma cosa vuoi che me ne importi di cosa mi facevi tu?

"E per chi mi hai preso?"

"Per il ragazzino emo che cerca di imparare a suonare la chitarra da anni con scarsi risultati." Per la prima volta sono grato verso mia madre che ha deciso di scendermi la chitarra nel garage vedendo che non la usavo più. Accende il mio computer. "Vediamo che porno posso trovare nel tuo computer." Ridacchia cercando cartelle contenenti qualcosa, non starà davvero cercando questo.

"Si okay, time out." Lo afferro da un braccio facendolo alzare dalla sedia e mi ci siedo io al posto suo per evitare che possa tornarci, conoscendo quanto possa essere testardo. "Come se io poi mi salvassi i porno."

"Ma è facile da trovare." Ridacchia tornando con le mani sulla tastiera e questa volta apre Chrome. "Basta vedere la tua cronologia." Panico. Spegno il computer dal tasto centrale, gesto che evito sempre di fare per non bruciarlo ma a male estremi estremi rimedi.

"Certo che sei duro tu di testa." Sbuffo mentre lo guardo gettarsi sul mio letto, ormai sconfitto.

"Certo che sei come te ieri sera di testa." Risponde fissando il soffitto.

"Cosa?"

"Cosa?" Ripete. Forse è il caso che io non investighi su questa risposta.

FUUBUTSUSHI | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora