👑The true heir.👑

Jungkook

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Spalanco la porta ed entro velocemente nella stanza di Jungkook.
Il medico è di fianco a lui che sta cercando di capire cosa succede. Senza pensarci mi avvicino subito a lui e inizio a chiamare il suo nome.
«JUNGKOOK! Svegliati!» lo scuoto per le spalle, il suo viso è tranquillo e addormentato.
«T-tae...» Jimin dietro di me cerca di spostarmi ma io lo scanso velocemente.
«NO! Lui è vivo! Non può morire!» inizio a piangere e le mie lacrime bagnano il suo volto.

«Jungkook!» stringo i suoi vestiti all'altezza del suo petto. Perdo la ragione e inizio a dargli dei pugni sul petto frustrato.
«Non puoi lasciarmi!» il medico non sa cosa fare, rimane accanto a Jungkook in silenzio.
Un pugno. «Svegliati!» Un altro.
«Jungkook!» Un altro ancora.
«SVEGLIATI!» urlo disperato e sento qualcuno afferrarmi per il braccio.
«Taehyung... smettila...» mi giro verso Yoongi che mi sta trattenendo e per la prima volta vedo anche lui piangere, dietro Jimin è tra le braccia di Najmoon che piange.
Spalanco gli occhi e alle loro reazioni capisco cosa vogliono intendere.
Le gambe mi diventano molli e cedono. In ginocchio davanti a Jungkook continuo a chiamarlo disperato. Non può essere morto! Non anche lui! Continuo a dare dei pugnetti sul suo petto del tutto privi di forza.
«Non puoi farmi questo...» sussurro. 
    Passano alcuni secondi quando la sento, la sua voce. Alzo la testa di scatto e mi alzo in piedi. Gli altri non capiscono.
«Ha detto il mio nome!»
mi avvicino a lui.
«Taehyung smettila!» urla Yoongi.
«No! Davvero! Fate silenzio!» afferro la mano di Jungkook.
Cala il silenzio nella stanza.
«Taehyung...» una voce flebile esce dalle sue labbra, scioccati si avvicinano tutti. Lentamente apre gli occhi e inizio di nuovo a piangere.
«Jungkook!» lo abbraccio non stringendolo troppo.
«Che succede?...» gli sorrido troppo felice non smettendo di piangere.

«Non preoccuparti, adesso stai bene.» gli accarezzo la guancia e debolmente porta la sua mano sulla mia. Annuisce stanco.
«Mio signore, se non gli dispiace vorrei fare qualche visita per sicurezza.» acconsento, do un bacio sulla fronte a Jungkook che mi guarda confuso per poi allontanarmi.
Tutti escono dalla stanza così decido di seguirli anche io.

«Taehyung.» mi volto verso Najmoon che serio mi guarda insieme agli altri.
«Che succede?» chiedo preoccupato.
«È il momento di fare qualcosa, non possiamo più aspettare, Jeon diventa sempre più pericoloso e imprevedibile.» a quella frase sento un vuoto allo stomaco. Lo so che prima o poi questo momento sarebbe arrivato ma... ho paura.
Non tanto per me stesso, ma di vedere qualcun'altro morire.
«D'accordo.» sussurro. Jimin mi stringe una mano.
«È da diversi giorni che stiamo pianificando un attacco, mancano poche cose e saremo pronti.» annuisco di nuovo.
«Ma Jungkook...» Yoongi prende parola.
«Se non si riprenderà in tempo resterà qua.» non so se essere sollevato o meno. Penso che si arrabbierà moltissimo.

Il medico esce e ci fa cenno che possiamo entrare. Felicissimo entro andando in contro a Jungkook che sta seduto, con un sorriso mi accoglie.
«Jungkook!» mi siedo di fianco a lui abbracciandolo e lui ricambia.
«Ho avuto tanta paura!» mi accarezza la testa.
«Non ti lascerò così facilmente.» rido tra le lacrime.
«Mi dispiace... se quella spada avesse colpito me tu-» all'improvviso mi bacia, lasciandomi senza parole.
La sua mano si infila tra i miei capelli, dietro la mia nuca e con voracità mi spinge contro le sue labbra. È un bacio passionale pieno di amore e paura. 
Dopo alcuni minuti si stacca da me, entrambi ansimiamo.

«Ti amo.» mi dice.
«Anche io.» intreccia la sua mano con la mia.
«Come va il braccio?»
«Mi fa un po' male ma nulla di grave.» è palese che mente.
«Jungkook...» ci guardiamo.
«Yoongi e Najmoon vogliono contrattaccare...» lo vedo irrigidirsi.
«Non possiamo più rimandare.» annuisce.
«Capisco... quando?»
«Tra pochi giorni... sarebbe meglio se tu restassi qui.»
«NO!» mi guarda furioso.
«Ti sei appena ripreso non puoi rischiare-»
«Taehyung, ho detto di no.» sospiro.
«Dovremo parlare anche con gli altri.» annuisce.
«Ora sarà meglio che riposi.»
«D'accordo, dove vai?»
mi alzo dal letto.
«A controllare il piccolo.»
Gli do un bacio sulle labbra.
«A più tardi.» annuisce.
Sorridendo mi chiudo la porta alle spalle. Prendo un lungo respiro.

Vado verso la mia camera e quando entro ci sono tutti. Ce anche quella che dovrebbe essere la sorella di Yoongi. Effettivamente dall'ultima volta che ci ha mandato quella lettera non ho più saputo nulla.
«Che succede?» entro chiudendo la porta. Si girano verso di me.
Lei mi sorride. Mi ricordo l'unica volta che ci siamo visti... È stato imbarazzante.
«Non ci siamo ancora presenti come si deve, io sono Lisa.» dice facendo un inchino.
«Ah tranquilla non ce ne bisogno! Io sono Taehyung.» dico un po' imbarazzato.
Jimin sul mio letto con il piccolo in braccio se la ride sotto i baffi. Yoongi deve avergliene parlato.
«Tae...» Yoongi mi chiama e io sto sugli attentati timoroso.
«Ho chiamato qui mia sorella, perché dopo la morte di nostro padre è rimasta lei nel regno a gestire il tutto.» annuisco.
«Solo momentaneamente, colui che deve regnare sei te, fratellino.» Yoongi alza gli occhi al cielo.
«Comunque, l'ho chiamata per terminare il piano. Avremmo bisogno di tutti gli uomini possibili.» Lui e Najmoon si guardano annuendo.
«In numeri siamo in vantaggio noi, per quanto riguarda il luogo siamo in svantaggio, anche solo un piccolo errore e andrebbe tutto in fumo.» annuisco un po' timoroso.
«Tae, questa dovrà essere l'ultima volta. Dovrà finire quel giorno questa faccenda.» annuisco di nuovo non sapendo cosa dire.
«Sia che vinceremo o perderemo... Questa storia terminerà.» il cuore mi batte come non mai, sento caldo e sento le mie mani tremare.
«Tae!» Jimin mi chiama e alzo lo sguardo verso di lui.
«Ce la faremo.» non l'ho mai visto così serio.
«Adesso torna da Jungkook, parleremo con lui domani.» Mi dice Yoongi.
«D'accordo... ragazzi... grazie a tutti. Da solo non potrei mai farcela.»
Sorrido triste a tutti che ricambiano.
«Siamo una famiglia.» dice Jimin. Sta volta sorrido per davvero e senza aggiungere altro esco dalla stanza.

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Passo tutta la giornata con Jungkook cercando di sembrare allegro e di parlare di tutto, tranne di quello che dovremmo affrontare tra pochi giorni.
È sera ormai e delle cameriere ci portano la cena in camera. Jungkook deve riposare il piu possibile, so già che vorrà venire, non resterà qua, quindi spero almeno che si riposi.
«Tae non mangi?» mi riprendo dai miei pensieri.
«Eh? Ah, si non ho molta fame a pranzo ho mangiato tanto.» gli sorrido.
«Tae, eravamo insieme... Non hai praticamente toccato cibo...» lo guardo e ridendo gli dico
«Ma che stai dicendo? Stupido.» gli do uno schiaffo lieve sul braccio.
Mi guarda triste.
«Che ti prende?» gli chiedo preoccupato.
«Tae, smettila di fingere... Lo sai che con me puoi parlare e puoi essere te stesso.» alle sue parole, senza più trattenermi le lacrime scendono da sole dai miei occhi.
«Cosa?... scusa, non capisco perché...» mi asciugo le lacrime con le mani, ma più le asciugo più esse aumentano.
«Stupido.» sposta il vassoio dal letto e mi stringe al suo petto.
«Tae, andrà tutto bene. Sta volta non succederà nulla.» annuisco ma so che non è così. Me lo sento, perderò di nuovo qualcuno e io non sono pronto.
Mi prende il viso tra le mani e mi asciuga gli angoli degli occhi con i pollici.
«Non mi allontanerò mai da te, qualunque cosa accada farò in modo che non ti succeda nulla.» nego con la testa.
«Non mi importa di me, non voglio vedere nessun'altro morire, soprattutto se si tratta di te!» mi mordo il labbro.
«Cosa stai dicendo... La tua vita è la più importante tutti noi siamo disposti a morire per te.» tolgo le sue mani dal mio viso e le stringo.
«Non capite io non voglio questo! Voglio vivere con voi, non voglio rimanere da solo...» mi fa un sorriso dolce.
«Allora noi vivremo per te, ci proteggeremo a vicenda e qualunque cosa accada non sarai solo.» annuisco e infine ci baciamo appassionatamente.
Passiamo la notte a fare l'amore e a non pensare a cosa ci riserverà il futuro.

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