Anger. 💢

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Taehyung pov's

Esco dalla mia stanza troppo annoiato. Jungkook si sta allenando con Najmoon così decido di andare da Jin. Lo cerco ovunque non trovandolo. Faccio per scendere le scale quando mi imbatto in Hoseok.
«Ah, Hoseok scusa hai per caso visto Jin?» «Dovrebbe essere in giardino.» mi dice «Grazie.» lo saluto correndo in giardino trovando Jin seduto sotto il gazebo mentre legge qualcosa. «Jinlui alza lo sguardo su di me mentre velocemente inserisce quello che stava leggendo dentro un libro. «Oh, Tae. Come stai?» mi chiede mentre mi avvicino.
«Meglio, la spalla sta guarendo.» «Ne sono contento. Siediti.» mi siedo sulla sedia di fronte a lui.

«Jin, sono preoccupato per Jimindico triste. «Non preoccuparti ho mandato delle persone nel regno di Min per scoprire qualcosa su dove tengono Jiminannuisco. Non posso credere che ci abbiano traditi o meglio, da Min me lo aspettavo ma non da Yoongi. Pensavo che amasse davvero Jimin.
«Jin, sei arrabbiato con me?» mi guarda «Per cosa esattamente?» abbasso la testa
«Che io sia innamorato di Jungkook... tecnicamente è il figlio del nostro nemico.» lo vedo riflettere «All'inizio si, mi chiedevo perché me l'ho avessi tenuto nascosto ma poi ho capito.» lo guardo
«Non puoi scegliere chi amare.» mi sorride «Mi dispiace...» sussurro «Non mi fido ancora completamente di lui, ma mi sembra sincero. Tuttavia non abbasserò la guardia.» annuisco, posso capirlo. Si alza.
«Ora ti lascio, ho un incontro.» mi alzo anche io. «Ci vediamo dopo.» mi saluta e se ne va.   

Nel andarsene gli scivola dal libro il figlio che stava leggendo prima che arrivassi. Lo prendo e faccio per chiamarlo ma mi fermo notando sul foglio lo stemma reale dei Min.

«Se non ci consegnerete Taehyung  entro due giorni, uccideremo il vostro amico.»
                                            Jeon.

Spalanco gli occhi. Perché Jin non me l'ha detto? Sento gli occhi farsi lucidi. Stringo la carta tra le mani. Non lascerò che Jimin muoia. Corro da Jin. Quando entro nella sala con rabbia lo vedo guardarmi per poi posare lo sguardo sul foglio che tengo in mano. Si scusa con la persona con cui stava parlando per poi uscire.
«Cosa significa!?» gli dico mostrandogli il foglio «Tae...» «Non lascerò che Jimin muoia!» urlo
«Non faranno del male a Jiminlo guardo scioccato «Questa è una minaccia! Lo faranno eccome!» scuote la testa
«Ti sbagli, se lo uccidono non otterranno comunque nulla da noi.» «Ti rendi conto di quello che stai dicendo?» dico quasi arrabbiato. «Inoltre dei miei uomini credono di averlo avvistato. Penso che sia riuscito a scappare.» è assurdo. «Credono? Se non mi presento entro due giorni Jimin verrà ucciso!» «Adesso basta!» mi urla «Devi lasciare fare a noi. Tu ancora non riesci a comprendere.» mi dice serio. Butto la carta per terra e con rabbia esco dalla stanza. 

Salgo le scale. «Taehyungguardo verso il basso vedendo Jungkook e Najmoon entrare guardandomi confusi. Li ignoro e corro nella mia stanza. Apro il mio armadio, prendo la mia sacca. Jungkook entra nella mia stanza.
«Taehyung? Che succede?» si avvicina «Vattene.» dico forse un po' troppo freddo. Lo sento sussultare. «No, finché non mi dici cosa sta succedendo.» è serio. Sospiro e gli spiego la situazione. Mi guarda «Adesso calmati, devi fidarti di Jin, lui sa quello che sta facendo.» alzo gli occhi al cielo mettendo alcune cose nella mia sacca. «Non starai pensando di andare lì, vero?» non rispondo ignorandolo.
«Tae sii ragionevole.» mi volto verso di lui «Sembra che l'unico a cui importi qualcosa di Jimin sia io! Nessuno fa niente per salvarlo! Ve ne state tutti con le mani in mano!» dico frustrato «Jin, sta facendo del suo meglio per salvare Jimin e anche io e Najmoon.» «Certo.» dico  sarcastico andando di nuovo verso il mio armadio. Mi afferra per un polso girandomi verso di lui. Non lo guardo. «Tae, guardami.» lo ignoro «Taecedo e lo guardo negli occhi. Subito sento gli occhi diventare lucidi e le lacrime iniziano a scendere dai miei occhi. Mi attira a se stringendomi tra le braccia. «Sono passate quasi due settimane e-» dico con voce tremante «Shh, andrà tutto bene. Devi fidarti di noi, mhmi prende il viso con le mani guardandomi. «Promettimi che non farai nulla di stupido.» sto in silenzio «Tae, promettimelo.» dice disperato. «Te lo prometto.» sussurro. Sorride per poi darmi un bacio sulle labbra.

Sono chiuso nella mia camera da questo pomeriggio. Non ho cenato, sono troppo arrabbiato e non voglio vedere Jin. La porta si apre ed entra Jungkook con un vassoio. Si avvicina. «Hey...» mi accarezza la testa
«Ti ho portato da mangiare.» mi siedo e lui mi porge il vassoio. Scuoto la testa «Non ho fame.» stringo un cuscino tra le braccia.
«Non costringermi a farti mangiare con la forza.» dice divertito e io alzo un sopracciglio. Sospiro. Prendo il vassoio e inizio a mangiare. Lui sorride compiaciuto. Finisco il cibo nel vassoio, lui lo prende e lo mette fuori alla porta. Torna a sedersi vicino a me. «Grazie, per quello che fai.» dico imbarazzato e lui mi da un bacio sulla fronte.

«Kookie, tu come stai?» mi guarda sorpreso «Si, insomma non abbiamo avuto ancora modo di parlare.» sta in silenzio. Mi prende una mano e me la stringe. «Io sono confuso, Tae. Mio padre mi ha fatto sempre credere di essere l'erede al trono quando in realtà non è così. Io non sapevo tutta questa storia e non capisco come ho fatto a non capirlo.» dice arrabbiato. «Mi odi?» mi guarda non capendo «Scoprire che sono io il vero erede non ti fa arrabbiare? Ti sto rubando il posto e tutti i privilegi...»  «No, non sono arrabbiato. È sempre stato un fardello sapere che un giorno avrei preso il posto di mio padre. Non credo che sarò mai in grado di essere un re.» mi bacia il dorso della mano. Il cuore inizia a battermi forte nel petto. «Dovresti essere tu arrabbiato con me. Mio padre ti ha privato di avere dei genitori, una famiglia...» abbassa la testa «Sono arrabbiato con tuo padre, tu non c'entri nulla, non eri nemmeno a conoscenza di tutta questa storia.» annuisce. «Lo ucciderai?» chiede spaventato. Ci rifletto un momento poi dico «No, non lo ucciderò Jungkook se questo ti farà soffrire.»  non risponde e capisco già la risposta «Voglio solo fermare tuo padre e fare in modo che il popolo non abbia più paura e che possa vivere serenamente, non mi importa di diventare re.» mi guarda negli occhi annuendo. Appoggia una mano sulla mia guancia e lentamente si avvicina a me facendo scontrare le nostre labbra in un bacio casto che poco alla volta diventa sempre più spinto. Lentamente mi fa stendere sotto di lui senza mai staccarsi ritrovandosi sopra di me.

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👑The true heir.👑Where stories live. Discover now