The beginning. 🎬

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11 years later
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«Taehyung non correre! Potresti inciampare!» mi rimprovera Jin mentre velocemente scendo le scale di legno della nostra piccola casa.
«Jo-a-yo*!» corro in cucina afferrando al volo una fetta di pane dal cesto di paglia posto al centro della tavola.
«Aspetta, non fai colazione!» mi insegue mentre velocemente apro la porta di casa.
«Byeonmyeong* Jin-hyung! Sono in ritardo! Ci vediamo più tardi!»

«Taehyung

Corro velocemente in città. Sono in ritardo per il lavoro. Se non arrivo puntuale Najmoon mi rimprovererà di nuovo e Jin non sarà contento. Attraverso velocemente la strada senza badare alle carrozze che velocemente passano facendomi quasi travolgere da una di esse. «Mi scusi!» urlo continuando a correre sentendo l'uomo alla guida imprecare.

Vedo in lontananza l'edificio così aumento la corsa. Apro la porta con forza «Anyeonghaseyo!*» urlo mentre mi appoggio sulle ginocchia prendendo fiato. Nella mi visuale appaiono due piedi. Alzo lo sguardo trovandomi Najmoon davanti. «Anyeonghaseyo dice mettendomi la mia borsa di pelle intorno al collo piena di lettere da consegnare con un sorriso sul volto.
«Wo sei in anticipo di un minuto!» dice guardando il suo orologio da taschino rimettendoselo in tasca. Mi strofina i capelli con una mano.
Metto il broncio, sa quanto detesto che mi scompiglino i capelli. «Non arrabbiarti! Te li ho aggiustati!» mi prende in giro. «Ah ah ah.» ride. «Ce una lettera importante da consegnare al castello, non perderla. Mi fido di te.» dice serio sta volta. Annuisco. «Bene!» mi dice spingendomi fuori facendomi quasi cadere.

Mi incammino verso il castello. Consegnerò prima questa lettera, sarei capace di perderla e allora si che sarei nei guai. Lungo il tragitto consegno qualche lettera visto che si trovano sulla stessa strada, le altre le consegnerò più tardi.

Arrivo al castello. Alte mura circondano tutto l'edificio e un grande ponte di legno, che chiude l'entrata, si para davanti a me.
«Chi va là!?» mi urla una sentinella. Alzo lo sguardo verso l'alto.
«Oh e-ehm ho una lettera importante da consegnare!» urlo balbettando.
La sentinella con un gesto della mano da il via libera e il ponte lentamente si abbassa. Una volta che il ponte si è abbassato del tutto mi dirigo verso due guardie. Mi fermano, controllano l'interno della mia borsa e mi perquisiscono per accertarsi che io non abbia armi. Controllano la lettera dove sopra ce un sigillo reale. Fanno un cenno del capo facendomi passare.

Intimidito mi dirigo all'interno del palazzo. Rimango fermo all'entrata. Mi guardo intorno meravigliato e alla stesso tempo confuso. Ho la sensazione di essere già stato qui.
Si avvicina un uomo un po'anziano.
«Come posso aiutarla?» mi chiede gentile. «E-ecco avrei questa lettera da consegnare.» dico mostrandogliela.
Lui si piega leggermente in avanti e con una lente controlla il sigillo reale. «Perfetto.» dice tornando in posizione retta per poi dirmi
«Salga le scale fino al terzo piano. Svolti a destra, percorra il corridoio e sulla sinistra in fondo troverà la sala del re. Lì potrà consegnare la lettera.» annuisco non del tutto convinto.
«G-grazie.» balbetto iniziando a salire le scale mettendo la lettera nella borsa. Arrivo al terzo piano. Guardo a destra e sinistra. Mi gratto la testa. Da che parte dovevo andare? Lascio un lungo sospiro. Ero così agitato che mi sono scordato dove dovevo andare. Rifletto un attimo e alla fine vado a sinistra. In qualche modo devo consegnare questa lettera.

Cammino per alcuni secondi fino ad arrivare ad altri due corridoi. Svolto a destra camminando fino alla fine del corridoio. Mi trovo una porta davanti così busso aspettando una risposta senza riceverne una. Provo a bussare di nuovo fallendo anche sta volta. Apro la porta lentamente.
«P-permesso?» entro in una stanza da camera da letto. Sento dei rumori provenire dalla stanza di fianco.
«M-Maestà?» la porta si apre ed esce una ragazza coperta da un asciugamano. Lei mi guarda spaventata per poi urlare iniziando a lanciarmi qualsiasi oggetto che trovava a portata di mano. Rosso dall'imbarazzo esco dalla stanza urlando delle scuse correndo nella direzione da cui ero arrivato. Cerco di tornare verso le scale ma qualcuno mi afferra per il colletto della maglia. «Dove credi di andare moccioso!» mi dice buttandomi a terra. Faccio una smorfia di dolore guardando la persona davanti a me.

Un ragazzo, è poco più basso di me avrà all'incirca la mia età. Capelli neri e occhi marroni. «Allora cosa avevi intenzione di fare nella stanza di mia sorella?» mi rivolge uno sguardo freddo e allo stesso tempo omicida.
«M-mi dispiace, stavo cercando la stanza del re per consegnare una lettera ma mi sono perso.» balbetto.
«Ma davvero?» dice ironico incrociando le braccia guardandomi.
Mi alzo sistemandomi la maglia. Non sposta mai il suo sguardo da me mentre frugo nella borsa. Mi blocco nel panico. La lettera non ce. «E-ecco non ce più.» mi guarda divertito. «Quindi magicamente è sparita?»
«F-Forse mi è caduta da queste parti.» dico guardando indietro. «Credi di prendermi per il culo?» urla incazzato. Stringo gli occhi per un momento. «N-No! Sto dicendo la veri-» non mi lascia finire che mi trascina in malo modo verso le scale. «A-aspetta io dav si gira verso di me «Senti moccioso non ho tempo da perdere con te. Ora ti porto dalle guardie e poi ci penserà il re a te.» nel panico e quasi sul punto di piangere non riesco a dire una parole. «Yoongi, fermati.» una voce dietro di noi ci fa fermare e voltare nella sua direzione. «Jungkook dice «Yoongi, lascialo.» dice quasi esasperato. «Questo moccioso a cercato di-» ma si blocca appena alza il braccio e tra due dita ha la lettera che dovevo consegnare.
«Non stava mentendo, l'ho trovata sulle scale.» Yoongi o come cavolo si chiama, fa una faccia poco convinta. Jungkook sospira. «Ci penso io, puoi andare.» mi guarda infuriato poi fa un piccolo inchino e se ne va. Io per tutto il tempo sono rimasto paralizzato dal terrore osservando la scena in silenzio.

Si avvicina e sorridendomi mi chiede «Stai bene? Non giudicarlo male in realtà è una brava persona.»
Ne dubito avrei voluto dirgli ma mi limito ad annuire. «Come ti chiami?»
«T-Taehyung sorride «Piacere Taehyung, io sono Jungkook. Non preoccuparti non ti succederà niente, consegnarò io la lettera al re.» «D'accordo.» balbetto. «Vieni ti accompagno all'entrata.» dice facendomi segno di seguirlo.

In silenzio mi accompagna fuori fino al ponte. «Bene, grazie Taehyung per la lettera.» mi sorride. «Ma no, dovrei scusarmi invece, combino solo guai.» mi gratto la testa nervoso. Lui ride e penso che per un momento il mio cuore si sia fermato. Divento rosso dall'imbarazzo. «Non preoccuparti. Allora ciao, Taehyung faccio un inchino per scusarmi poi lo saluto e me ne vado per finire di consegnare le altre lettere.

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*Joayo! --> Okey!
*Byeonmyeong --> Scusa.
*Anyeonghaseyo --> Buongiorno.

👑The true heir.👑Where stories live. Discover now