Capitolo 3

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POV MEW
"Dottore c'è il suo amico poliziotto che la aspetta nel suo ufficio" mi informa un infermiera mentre mi trovo all'accettazione del pronto soccorso "ah si, arrivo subito grazie" dico per poi salutarla e avviarmi al mio ufficio.
"Suppasit, come ti vanno le cose?" chiede il mio amico Ohm "come sempre amico mio, ci sono giorni in cui è una noia mortale e altri in cui invece sembra scoppiata una guerra qui dentro. Hai qualche informazione per me per caso?" chiedo sapendo perché sta qui.
"purtroppo riguardo la morte dei tuoi genitori non ho nessuna novità, anche se papà è andato in pensione, comunque continua a cercare il colpevole che 10 anni fa te li ha portati via" dice per poi prendersi una pausa e continuare a dire "riguardo quel ragazzo ho delle novità. Si chiama Gulf Kanawut, ha 26 anni ed è l'unico figlio del malvivente più temuto della Thailandia Jay Kanawut. Da quello che ho potuto scoprire, il ragazzo non è come il padre, la sua faccia da duro è solo una maschera che indossa. Ma non si può mai sapere, Mew non metterti nei guai perché con questa gente meglio non averci nulla a che fare" "tranquillo, ho chiesto per semplice curiosità e anche perché dovevo restituirgli la camicia. Niente di più Ohm...ora vado che il cercapersone suona. Grazie ancora, buon lavoro" dico.
Certo, semplice curiosità la mia...ma quel ragazzo non riesco a togliermelo dalla testa, anche sono passati solo pochi giorni: è diventato la mia fantasia erotica per eccellenza, non c'è notte in cui non sia nei miei sogni: la scena è sempre la stessa, noi due distesi sul mio letto mentre facciamo l'amore. Ed io, ogni notte, placo il mio desiderio accarezzandomi fino a quando non arrivo all'apice del piacere.

"signore mi ha chiamato?" chiedo mentre sono in piedi nell'ufficio del direttore sanitario "Suppasit si sieda, la prego...allora lei ha delle ferie maturate e mai utilizzate, circa tre settimane. La vedo stanco quindi per i prossimi tre mesi lei per una settimana deve stare a casa. E non accetto un no come risposta. Queste sono le carte già firmate, può andare" mi informa "ma signore..." balbetto "qui chi ci sarà?" continuo a dire "già ho informato il suo collega Singto tranquillo. Buone vacanze dottore, ci vediamo tra 7 giorni" mi dice per poi intimarmi ad uscire fuori.
Sono seduto nel mio ufficio e fisso per un attimo la foto che ho sulla scrivania: siamo io e la mia nonna materna al giorno della mia laurea. Da quel brutto giorno, lei mi ha cresciuta e mi ha fatto anche da mamma. Quasi quasi vado a Ko Chang a trovarla, l'aria di mare mi farà bene: quindi decido di chiamarla "nonna, come stai? Qui è stancante, senti che ne dici se domani prendo il traghetto e vengo un po' da te? Si ho delle ferie arretrate e volevo venire a trovarti. Cosa? La  tua amica Linda ha assunto un nuovo impiegato nel vostro resort? Meno male dai, così non vi stancate tanto. Allora a domani. Ciao" e chiudo la telefonata.
Mia nonna sin da quando era giovane ha avuto in eredità un piccolo resort sull'isola Chang e da quando mamma e papà sono venuti a mancare ha assunto vari dipendenti che la aiutassero ed uno di questi è diventata anche sua amica: la signora Linda che sin dall'inizio ha ispirato molta fiducia alla nonna. La vecchietta potrà avere anche i suoi acciacchi e la sua matura età, circa una sessantina, ma è ancora un vulcano in ebollizione.

KO Chang leggo il cartello stradale mentre una piccola navetta mi porta nel resort: quanto mi è mancato questo posto; tutte le mie vacanze estive le ho passate qui insieme alla mia famiglia; ogni angolo del resort mi ricorda mamma e papà...i tuffi in piscina, i pranzi e le cene fuori in giardino, le gite in mare. Insomma quest'isola è un pozzo di ricordi per me "signore siamo arrivati a destinazione" mi ricorda l'autista "grazie mille" dico per poi scendere dalla macchina e trovarmi in piedi avanti l'ingresso del resort.
Entro nella grande hall dove si trova la reception ma senza trovare però nessuno "c'è qualcuno qui? Nonna?" urlo ma senza nessuna risposta: così busso il campanello che si trova sul grande marmo "driin driin" sperando che qualcuno arrivi "un attimo che sono da lei" urla una persona da fuori al giardino "non si preoccupi, faccia con comodo" rispondo mentre mi siedo su uno dei grandi divani presenti.
Aspetto qui chiudendo per un attimo gli occhi godendomi la pace che emana questo posto, quando il mio cellulare squilla "pronto? Hey Singto, sono appena arrivato, si tutto bene il viaggio...mi raccomando, cerca di fare il tuo meglio. Si tranquillo, ciao" dico per chiudere la telefonata.
"scusi se l'ho fatta aspettare" mi dice una voce maschile dietro di me "oh tranquillo, nessun problema" rispondo mentre mi alzo e mi giro verso di lui...e non può essere, il mondo alle volte è davvero troppo piccolo.
"Tu.." riesco a dire mentre osservo la figura maschile avanti a me.

EMERGENCYWhere stories live. Discover now