Capitolo 9

359 40 10
                                    

POV GULF

Sento un forte odore di menta e muschio, poi due labbra si posano sulla mia fronte mentre una mano accarezza la mia testa: la mia parte di letto si affossa, segno che qualcuno si è seduto al mio fianco "mmh Mew?" chiedo ancora mezzo addormentato "si sono io, dormi ancora un po' è presto. Io devo tornare in città" sussurra ed io subito scatto seduto sul letto "che ore sono? Perché non mi hai svegliato prima?" chiedo con un tono allarmato "rilassati piccolo, sono solo 9.30 del mattino. Eri troppo bello e dolce mentre dormivi, così non ti ho voluto svegliare prima" risponde mentre stringe una mia mano tra le sue "quando ci rivedremo adesso? Io voglio stare con te Mew.." mugolo guarfandolo belli occhi mentre un velo di tristezza si fa strada dentro di me "ti prometto che appena posso ritorno, ma tu promettimi che non farai mai ritorno a Bangkok. Non sappiamo tuo padre cosa sta tramandano, quindi massima prudenza. Anche io non voglio andarmene, vorrei stare tutto il giorno a coccolarti qui nel letto ma purtroppo devo andare. Chiamerò nonna per sapere tu come stai, tutti i giorni te lo prometto. Ora vado che ho l'aereo tra un'ora. Fai il bravo piccolo mio e sempre attento" mi dice per poi depositari piccoli baci sul volto fino ad arrivare alla mia bocca, che appena si avvicina alla sua, non vuole assolutamente lasciarla.

Saranno passate un paio di ore da quando Mew è andato via: un senso di vuoto si fa strada dentro di me, tanto che oggi non ho nessuna voglia di lavorare o interagire con le persone. Sarà stupido, ma credo di essermi innamorato di lui...il cosiddetto colpo di fulmine; avrei dovuto dirglielo ieri sera quando lo tenevo tra le mie braccia, dopo che avevamo fatto l'amore ma sono stato un codardo, ho pensato che forse sto correndo troppo, che lui non è ancora arrivato al mio stesso livello.
Sono seduto sull'amaca, indosso la sua t-shirt che mi lasciò al pronto soccorso, così almeno posso "sentirlo" ancora vicino a me "tieni ragazzo, mangia qualcosa" dice la nonnina mentre appoggia un piccolo piatto di frutta sul tavolino avanti a me per poi sedersi al mio fianco "Mew è arrivato, sano e salvo e ha chiesto subito di te. Non vuole che tu stia male Gulf" dice la nonnina mentre accarezza la mia schiena "nonnina io ho...ho paura che gli possano fare qualcosa" rispondo balbettando "tranquillo, vivetevi questa esperienza senza pensare al contorno ma solo a voi stessi, va bene? Ah proposito, vai in magazzino quel mascalzone ti ha lasciato qualcosa prima di andare via" dice mentre io subito mi alzo "davvero?" dico sbalordito e nel momento esatto che la nonnina mi fa un cenno con la testa, corro subito in magazzino.

Una volta entrato, inizio a rovistare nei vari scaffali alla ricerca di un qualcosa che possa appartenere a lui ma non ci riesco, ci sono solo scatoloni su scatoloni. Ad un certo punto, in uno scaffale, su una mensola, trovo una rosa rossa accompagnata da un piccolo bigliettino "mi sto innamorando di te...e se questo è un sogno, non mi svegliare per favore". Ecco la sua di risposta!
Con le lacrime agli occhi, prendo il fiore e lo stringo forte al mio petto per poi scivolare seduto a terra, piangendo, per la prima volta, lacrime di gioia.

*****

"siete riusciti a trovarlo?" chiede Kanawut a due dei suoi scagnozzi "purtroppo no signore, il suo clukare risulta sempre spento e non riusciamo a localizzare il suo GPS" risponde uno dei due "e il vecchio? Ha detto qualcosa o continua a fare il gioco del silenzio?" continua Kanawut "niente signore, se vuole utilizziamo le maniere forti con lui e vedrà come inizierà a parlare" risponde l'altro scagnozzo "nah, lasciatelo stare e continuiamo così. Lui non parlerà mai, nemmeno sotto tortura" risponde Kanawut. Nella stanza del malavitoso regna il silenzio fino a quando stesso Kanawut esclama "quella sera in ospedale chi è che ha fatto storie e non ha voluto dimettere Gulf?" "un dottore ma non ricordiamo bene il cognome...ah si! Suppasit si chiama capo" risponde uno dei due "bene, bene vediamo se tenendolo sotto d'occhio ci può portare a lui. Nel frattempo io farò due ricerche su questo ragazzo. Ora via, andate!" esclama Kanawut, liquidando i due: Kanawut conosce bene quel cognome...quella sera di 10 anni fa è ancora impressa nella sua mente.

EMERGENCYWhere stories live. Discover now