Capitolo 17

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Sono passati mesi da quando i due ragazzi si sono separati a causa del padre di Gulf: Kanawut senior aveva ottenuto quello che voleva, senza però fare i conti con la determinazione con cui suo figlio lo avrebbe mandato alla deriva una volta e per sempre. Kanawut si trova nel suo ufficio, controllando alcuni suoi documenti, quando la sua mente lo riporta a quel giorno in cui Gulf, accompagnato da Alfred, gli ha chiesto di entrare nel giro, imparando da zero...

TRE MESI PRIMA

"avanti" urla Kanawut "signore mi scusi se la disturbo, ma suo figlio vorrebbe parlare con lei" risponde Alfred "fallo entrare" risponde Kanawut: dopo giorni di separazione, Gulf decide di interagire con suo padre, sperando che quest'ultimo abbocchi alla sua trappola per poter mettere in atto la sua vendetta "a cosa devo questa tua visita dopo giorni di totale silenzio?" chiede in tono stizzoso Kanawut senior "papà, io vedi...vorrei entrare nel giro, non come contabile ma da vero gangster. Ti chiederai come mai questa mia scelta, visto che solo un mese fa sono scappato da questa vita...beh visto che non posso essere felice in quel modo e non posso condurre una vita serena, la mia unica scelta è questa. Me lo permetterai?" chiede Gulf "e perchè dovrei  credere a tutte queste stronzate?" risponde Kanawut senior "signore, se posso intromettermi, se vuole posso accompagnare il ragazzo in America, nella sua piccola tenuta e lì insegnarli tutto il necessario" risponde Alfred intromettendosi nella discussione padre - figlio "non vi credo assolutamente, ma vi darò un opportunità. Farò preparare tutto il necessario ma verrete sorvegliati h24 da due miei uomini fidati che mi riporteranno tutto quello che farete. Poi vediamo il da farsi. Tre mesi vi concedo, non di più. Ora andate" conclude Kanawut senior guardando le spalle di suoi figlio che oltrepassano la porta del suo ufficio. 

PRESENTE

Manca esattamente un mese alla scadenza del periodo di "addestramento" di Gulf e Kanawut senior si trova nel grande salone a gustare un delizioso aperitivo quando riceve la telefonata di un suo uomo "signore salve, qui procede tutto bene: il ragazzo in due mesi è cambiato tantissimo è diventato un...un vero uomo. Potrebbe essere d'aiuto per i suoi affari signore" "perfetto" risponde Kanawut senior interrompendo la telefonata. Il padre di Gulf crede che la situazione è completamente nelle sue mani, ma non sa che la vendetta va servita su un piatto d'argento...

AMERICA - TENUTA KANAWUT

POV GULF

Sono passati due mesi da quando sono andato via dalla Thailandia per volare qui in America, nella vecchia tenuta di famiglia: sono stati due mesi in cui mi sono completamente immerso nell'addestramento, sono passato dal maneggiare per la prima volta una pistola ad essere il miglior colpitore. Il mio aspetto fisico è completamente cambiato, grazie alle lezioni di arti marziali e pugilato che mi ha fatto fare Alfred: sono due mesi da quando ho mandato la lettera a Mew, non so come l'abbia presa la mia decisione ma spero che mi abbia compreso, perchè tutto questo lo sto facendo per poter vivere serenamente e felicemente insieme a lui. Sono seduto sotto al piccolo gazebo in giardino quando i due scagnozzi di papà si avvicinano "signorino noi andiamo, faremo ritorno tra quattro giorni. Non faccia scherzi che suo padre lo verrebbe comunque a sapere" dice uno dei due "sisi andate e salutatemi il paparino" rispondo. 

Ed è questo il momento di agire "Alfred io vado a farmi una doccia" dico mentre il mio maggiordomo ha capito tutto: questo è il segnale per procedere per fare quello che voglio fare; "sei riuscito a contattarlo? Verrà? Sicuro?" chiedo ad Alfred "signorino, stasera lo scopriremo insieme" risponde Alfred ed io non sto nella pelle, sembro un bambino che sta per scartare il suo giocattolo preferito. Chissà come sarà vederlo...

THAILANDIA - KO CHANG

POV MEW

Mi manca un pò fare il dottore, ma la vita qui al resort non mi dispiace anzi, in questi mesi ho recuperato tutto il tempo perso con nonna, ci stiamo rivivendo come quando io ero piccolo. Siamo seduti io e nonna nel piccolo giardino quando improvvisamente zia Linda corre verso di noi "Mew! Questo è per te...è da parte sua" urla per poi porgermi una busta bianca: con mani tremanti la apro e noto due biglietti aerei per l'America, accompagnati da un bigliettino "so che ti sto chiedendo troppo, ma è l'unica occasione per rivederci. All'aeroporto ci sarà il mio maggiordomo ad aspettarti. Io ti aspetterò qualsiasi cosa...tuo Gulf" ed io scoppio a piangere, cullato dalle dolci e piccole carezze di nonna "tesoro guardami. Asciugati questi bei occhioni e corri da lui su, hai un aereo da prendere" mi dice mentre scosta le mie lacrime con le dita. Non me lo faccio ripetere due volte, così dopo un ora eccomi su un aereo che mi porterà da lui: come sarà rivederlo dopo questi mesi? Continuo a girare l'anello al mio pollice mentre vedo il mio paese farsi sempre più piccolo dal finestrino di questo aereo. 

Dopo 20 ore di volo continue, mi dirigo subito all'uscita anche perchè non ho nessun bagaglio da attendere: appena varco l'uscita del grande aeroporto americano ecco che vedo un signore con un foglio bianco con su scritto il mio nome "salve signorino, finalmente la conosco di persona...prego, Gulf la sta aspettando" mi dice mentre mi accompagna alla macchina e durante il tragitto lo inondo di domande "come sta? mangia? la prego mi dica che sta bene per favore" dico tutto d'un fiato "tranquillo, il signorino sta bene e non vede l'ora di rivederla signorino Mew" risponde senza mai distogliere lo sguardo dalla strada. Dopo minuti che sembrano essere stati un eternità, finalmente arriviamo in una piccola tenuta illuminata immersa nella natura: infatti è sera tardi quando metto piede sul suolo americano. Alfred mi fa strada ed io nervosamente attraverso l'ingresso e lui è lì: Gulf è davanti ai miei occhi, in carne ed ossa e indossa un pantalone grigio, una camicia bianca aperta sul collo.  Nessuno dei due fa un passo verso l'altro, rimaniamo a fissarci non so per quanto tempo fino a quando non è lui a rompere il ghiaccio "come stai?" mi chiede "se ti dicessi che sto bene, mentirei" rispondo "anche io" risponde di rimando Gulf; decido di annullare la distanza che ci separa e lo attiro in un abbraccio "ho pianto così tanto" sussurra mentre circondo con le braccia la sua vita, per poi affondare il naso tra i suoi capelli "mi sei mancato così tanto Gulf" sussurro "mi sei mancato tanto anche tu Mew" risponde mentre stringe le sue braccia intorno alle mie spalle e facendo aderire completamente i nostri corpi: il mio viso è nascosto tra i suoi folti capelli neri, respiro a fondo il suo profumo, quel profumo che in questi mesi mi è mancato...ora sono a casa! 

EMERGENCYWhere stories live. Discover now