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SI, HO DAVVERO POSTATO, ORA AMATEMI.
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«Una gita?» chiedo, come se non avesse capito bene «Si, ci sarà una gita scolastica di una settimana in giappone. Andremo a visitare i templi e i santuari a Kyoto e Tokyo, il palazzo imperiale di Tokyo, il castello di Osaka...» il professore di storia si mette a elencare i posti che visiteremo.
Guardo Seonghwa, che però è occupato come sempre a scrivere sul suo quadernino, libro o quello che è.

L'ora passa, tutti escono dall'aula. Quando anche Seonghwa esce, io lo seguo «Hyung» lo chiamo, lui si ferma «Ne parliamo a casa» risponde, come se avesse capito ciò che stavo per dirgli.
Metto il broncio, per poi raggiungere Mingi in mensa.

...

«Hyung, sembri pensieroso» dice Mingi, mentre mangiamo «Mingi-ah, tu vai in Giappone?» il ragazzo mi guarda, poi annuisce «Probabilmente si, tu?» alzo le spalle «Non so, devo vedere come fare per i soldi» dico «Non hai ancora fatto pace con tuo padre?» faccio cenno di no con la testa «Non ci parliamo da tre giorni» rispondo, sospirando «Prova a parlargli» dice, poi la campanella suona e dobbiamo tornare in classe.

...

Tutte le lezioni finiscono, io e Seonghwa siamo sulla strada verso casa «Sei pensieroso, è per la gita?» scuoto la testa «Stavo pensando... che dovrei provare a parlare con mio padre...» dico a bassa voce, Seonghwa sorride «Se ti senti pronto, è meglio che rimedi prima che sia troppo tardi» Lo guardo ricambiando il sorriso «Lasci a me il tuo zaino?» scuoto la testa «Torno da te, promesso» dico, iniziando a correre nella direzione di casa mia.

Non ci metto molto ad arrivare. Prendo un respiro profondo quando mi ritrovo davanti la porta di casa, infine suono il campanello.
Una domestica viene ad aprire, mi guarda sorpresa «Signorino! E' tornato! Eravamo tutti preoccupati, anche suo padre...» deglutisco «Anche lui...?» lei si schiarisce la voce e non aggiunge nulla, mi lascia semplicemente entrare.
Le lascio il mio zaino, che porta nella mia stanza.
«Hongjoong? Sei tornato?» alzo lo sguardo sentendomi chiamare, faccio un respiro profondo appena vedo mio padre «Possiamo parlare?» chiedo, lui mi fa cenno di seguirlo.
Salgo le scale e lo seguo nei corridoi, fino al suo ufficio «Cos'hai da dire?» chiede «Che non ho intenzione di lasciare Seonghwa» vado diretto, lui sospira «Ho riflettuto un po', non posso essere io a comandare le tue scelte» sorrido, ma poi torno subito serio e continuo ad ascoltarlo «Va bene, stai con lui. Però vedi di portarmi voti alti, inoltre voglio che tu erediti la mia agenzia» annuisco a tutto. Sono disposto a qualsiasi cosa, pur di stare con il ragazzo che amo.

«Ah e...» mi giro, prima di uscire «Quando puoi, fammi parlare con... il tuo ragazzo» deglutisco, ma annuisco.
«Ah, quasi dimenticavo!» dico io voltandomi di nuovo verso di lui, che alza lo sguardo dalla scrivania e mi guarda «Ci sarà una gita in Giap-» alza una mano per bloccarmi «Lo so già, la scuola ha mandato la comunicazione. Sto ancora pensando se mandarti o meno» annuisco, per poi uscire dalla stanza.

Appena chiudo la porta, tiro un sospiro di sollievo, infine sorrido e inizio a saltellare felicemente in giro.
Corro fuori di casa, le domestiche che mi vedono passare mi guardano sorprese dal vedermi così felice, è una cosa che non accade poi così spesso.

...

Corro per tutto il tempo, fino a casa di Seonghwa. «HYUUUUUNG» urlo, spalancando la porta. «Mi hai spaventato...» dice lui con una mano sul petto, dato che ero entrato in camera sua all'improvviso mentre cercava qualcosa sull'enorme libreria.
Gli salto addosso, facendolo cadere sul letto, poi mi metto a cavalcioni su di lui «Mio padre ci fa stare insieme!» dico, abbracciandolo. Lui mi sorride e ricambia l'abbraccio.

𝑪𝒍𝒂𝒔𝒔𝒎𝒂𝒕𝒆𝒔 ~ ||𝚂𝚎𝚘𝚗𝚐𝙹𝚘𝚘𝚗𝚐||•𝑅𝐸𝑀𝐴𝐾𝐸• Where stories live. Discover now