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Nei giorni successivi ci sono stati diversi problemi tra me e Seoyoon, ho capito di amare Seonghwa e ho capito di non sopportare che passasse il suo tempo con lei nonostante lei si fosse ormai fidanzata con Wooyoung.

Mio padre mi ha chiamato diverse volte e io l'ho ignorato. Alla fine ieri è venuto alla mia scuola, io l'ho fissato perplesso. Sono stato obbligato a uscire prima e a tornare a casa con lui. Ero disposto a buttarmi giù dalla macchina e farmi investire da una delle macchine che passavano di fianco, ma comunque ho resistito.
Una volta a casa mi ha picchiato di nuovo, per averlo ignorato quando lui voleva scusarsi. È questo il modo in cui si scusa? Forse dovrei tener conto di questo buon esempio che mio padre mi sta dando.  Ormai ho raggiunto il mio limite.

Il giorno dopo decido di parlare all'unica persona con cui posso parlare. L'unico che sa in parte cosa ho passato... ma in realtà non sa che lo sto ripassando di nuovo.
- Seonghwa - siamo tutti a cena da San. Il più grande alza la testa dal suo piatto e mi guarda - Ho bisogno di parlarti. Per favore - trattengo le lacrime. Sono sicuro lui lo sappia: quando stringo forte qualcosa, sto trattenendo le mie lacrime o le mie urla.
È tutto il giorno che cerco di dirglielo, non posso più aspettare. Si alza dal tavolo in silenzio e io lo seguo - Noi andiamo a casa mia - si limita a dire. Prende le sue cose e le mie cose e poi mi fa uscire dalla porta di casa.

- Resisti un altro po'. Quegli scemi stanno guardando - annuisco mentre stringo il bordo della sua maglia.

Finalmente varchiamo la soglia di casa sua. Io mi accascio al pavimento e tiro un lungo sospiro. - Il pavimento è scomodo per piangere e urlare, non credi? - detto ciò mi prende sotto le ascelle e mi tira a sè. Mi porta in un piccolo studio e chiude la porta. Si siede su un divano e io mi siedo vicino a lui - Cosa è successo? - chiede col suo tono gentile. Ecco uno dei motivi per cui ti amo.

Lascio uscire le lacrime - Mi picchia. Continua a picchiarmi - dico nei singhiozzi. Lui mi fissa per un po', poi si alza e si piazza davanti a me. - Fammi vedere - scuoto la testa, ma lui insiste.
In qualche modo riesce a bloccarmi e mentre mi dimeno apre la mia camicia - Dio mio Hongjoong - io guardo altrove. I lividi sul mio torso sono una cosa. Non ha visto la schiena.

- Girati - scuoto la testa attaccandomi al divano. Lui riesce a togliermi la camicia e a lanciarla a terra in mezzo la stanza, poi con la forza riesce a farmi girare con la schiena verso l'alto. - Io lo uccido. - lo sento sussurrare. La sua mano si posa sul mio corpo dolcemente e percorre i segni della frusta sfiorandoli a malapena.
Sussulto quando le sua dita fredde finiscono su un punto dove provo particolare dolore.

- Da quando? Quando ha ricominciato? - chiede sedendosi a terra di fianco a me,con le ginocchia al petto - Da molto. - abbasso lo sguardo rimettendomi seduto. - Cazzo! - urla prendendo una ciabatta e lanciandola da qualche parte nella stanza. Nemmeno io l'ho mai visto cosi arrabbiato. - Avevamo un cazzo di patto! - urla, facendo cadere la pila di libri e fogli che era ammucchiata di fianco a lui. Che patto? Ma non gliel'ho chiesto. Piuttosto gli poso una mano sulla spalla - Calmati - dico.

Lui prende la mia mano facendomi sussultare e si alza in piedi, mettendosi a cavalcioni sopra di me - Fanculo il patto allora - detto ciò, mi bacia.

𝑪𝒍𝒂𝒔𝒔𝒎𝒂𝒕𝒆𝒔 ~ ||𝚂𝚎𝚘𝚗𝚐𝙹𝚘𝚘𝚗𝚐||•𝑅𝐸𝑀𝐴𝐾𝐸• Where stories live. Discover now