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Taehyung aveva deciso di non bere quel sabato sera. Anche se tutti lì attorno lo facevano, sentiva di aver bevuto un po' troppo in quell'ultimo periodo. Prima di incontrare Jeongguk, si ubriacava soltanto occasionalmente quando andava alle feste con Jimin. Nelle settimane passate, tuttavia, aveva preso a farlo ogni venerdì e sabato sera. Perciò aveva deciso che per quella notte si sarebbe concesso una pausa o era certo che il suo fegato l'avrebbe piantato in asso. Inoltre voleva avere la testa libera per riuscire a parlare con Jeongguk degli Hellhound. Dopo la conversazione con Seokjin, sentiva davvero il bisogno di confrontarsi faccia a faccia con lui.

Avevano stabilito che Taehyung fosse il suo ragazzo e che, a propria volta, Jeongguk fosse il suo. Cosa che, ai fini della propria sanità mentale, il biondo aveva deciso significasse che stavano ufficialmente insieme. Anche se quel concetto gli sembrava quasi estraneo in relazione a loro due e non era del tutto certo del perché.

Il cielo scuro di Seoul era cosparso di stelle mentre sedevano uno accanto all'altro sul balcone dell'appartamento. Jeongguk si accomodò al solito posto, una birra in una mano e la sigaretta nell'altra. Taehyung pensò che forse essere alla quinta birra avrebbe aiutato il corvino ad aprirsi di più alla conversazione che stavano per avere.

Erano venti minuti ormai che aveva intenzione di tirare fuori l'argomento, ma non riusciva a decidere quale fosse il modo migliore di introdurre la questione. Stavano discutendo di musica già da un'ora e lui, invece di concentrarsi sulla discussione, non aveva fatto altro che scartare ogni buona idea che gli veniva in mente. Alla fine, si era semplicemente convinto di smetterla di pensarci e andare dritto al punto, senza girarci troppo attorno.

«Guk», cominciò timidamente, mordicchiandosi il labbro inferiore.

A quell'improvviso cambiamento nel tono di voce del maggiore, sulla fronte di Jeongguk spuntarono delle piccole rughette d'apprensione. «Che succede, Tigre?» chiese con una punta di preoccupazione. Osservò Taehyung prendere un respiro profondo, come se stesse tentando di calmarsi, e giocherellare distrattamente con il bordo del suo bicchiere di soda.

«Ho pensato molto ultimamente», mormorò piano il biondo e, lanciando un'occhiata furtiva a Jeongguk, vide il suo sguardo passare dal preoccupato al nervoso.

Al Hellhound non piaceva per niente la piega che quel discorso sembrava star prendendo.

Dopo una piccola pausa, Taehyung riprese a parlare. «Non mi piace essere all'oscuro di tutto ciò che riguarda gli Hellhound. Mi sembra che ci sia una grandissima parte della tua vita da cui sono completamente isolato. Come se esistesse una parte di te che non conosco.»

Jeongguk ascoltò attentamente le parole del più grande e una volta che questo finì di parlare, sospirò. Si spostò in avanti per poggiare i gomiti sulle ginocchia e puntò gli occhi sul pavimento. Quello era l'unico argomento che aveva tentato di evitare a tutti i costi, ma ormai gli era molto chiaro che Taehyung non si accontentasse più delle scuse sfuggenti che gli propinava ogni volta. Era palese che non gli piacesse venir messo da parte in quel modo, eppure non se n'era mai lamentato.

Crimson | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘Where stories live. Discover now