ⅩⅣ

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«Che succede?», fu la prima cosa che domandò Jeongguk non appena ebbe il dispositivo vicino all'orecchio.

«Abbiamo bisogno di te. Subito. Siamo alla stazione di polizia».

L'Hellhound imprecò sonoramente. «Cazzo!». Si passò una mano tra i capelli umidi e si abbassò per riprendere la propria maglietta, abbandonata a terra. «Arrivo subito. Ci vediamo tra venti minuti», e detto quello, terminò la chiamata con un sospiro frustrato.

Taehyung gli lanciò un'occhiata preoccupata. «Gukkie, va tutto bene?»

Jeongguk non lo degnò neanche di uno sguardo. «Metti via tutto. Ce ne andiamo», dopodiché, si voltò verso nuovamente verso l'acqua. «Ce ne andiamo!», chiamò, sbracciandosi all'indirizzo degli altri Hellhound. Namjoon e Seokjin gli rivolsero due identiche espressioni sconvolte. «Adesso!», ribadì con un ringhio. E finalmente, sentendo l'urgenza nel tono del corvino, i due si affrettarono ad uscire dall'acqua. Non appena entrambi raggiunsero la riva, Taehyung aveva già rimesso tutto nello zaino di Seokjin, lasciando fuori soltanto i loro vestiti.

Mentre si dirigevano verso le moto, Jeongguk spiegò brevemente al biondo che non c'era tempo per lasciarlo altrove e che quindi sarebbe dovuto andare con loro. A quelle parole, Taehyung cercò in ogni modo di non rendere troppo ovvio quanto quel fatto lo entusiasmasse. Anche se involontariamente, il corvino lo stava coinvolgendo nei famigerati affari degli Hellhound. Non vedeva l'ora.



Le due motociclette sfrecciarono fuori dallo spiazzo ghiaioso come saette, lasciandosi alle spalle una notevole nuvola di polvere.

L'unica spiegazione che Jeongguk aveva fornito a Namjoon era stata: "Wooyoung ha chiamato. Stazione di polizia", e quello era bastato perché l'Hellhound più grande si affrettasse a seguirlo oltre la macchia d'alberi dietro la quale avevano lasciato le vetture.

Quando arrivarono alla stazione di polizia, i due ragazzi parcheggiarono le moto nell'unico apposito posteggio vicino all'entrata. Per la quantità di motociclisti che c'era a Seoul, i parcheggi per i veicoli a due ruote scarseggiavano parecchio: gli Hellhounds avevano sempre ritenuto che fosse una specie di ribellione da parte del sindaco. L'uomo, ovviamente, non era mai stato un loro grande fan, nonostante amasse far ricadere sulla gang la colpa per ogni piccolo problema in città. I Greasers esistevano solo da pochi anni, perciò la maggior parte della popolazione del West Side o non sapeva molto di loro o li considerava parte degli Hellhounds.

«Taehyung, resta qui», ordinò Jeongguk non appena smontò di sella, appendendo il proprio casco al manubrio della moto.

Il biondino scese a propria volta, un piccolo broncio stampato sul viso. «Non posso nemmeno entrare a salutare il Capo Jung?», domandò, sbattendo innocentemente le palpebre. L'Hellhound gli rivolse uno sguardo decisamente strano. «È il padre del mio migliore amico!»

Crimson | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘Where stories live. Discover now