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Due giorni dopo, Jeongguk non aveva ancora detto a Jieun che non sarebbe andata all'Università nell'East Side. Trovava sempre più difficile nascondere il sorriso malizioso che gli arricciava le labbra ogni volta che la sorella si lamentava di doverci andare, ma voleva farle una sorpresa, perciò avrebbe lasciato che si deprimesse ancora un po'. Dopotutto, era sempre suo fratello maggiore e se da una parte il suo compito era quello di proteggerla, dall'altra era suo dovere anche tormentarla nel miglior modo possibile.

Quel mercoledì sera, lui e Jieun se ne stavano seduti sul divano del loft a mangiare pizza e guardare la seconda stagione di Stranger Things. Con grande disappunto di entrambi, Taehyung non era riuscito a raggiungergli, occupato com'era con gli allenamenti della squadra di cheerleading e le ultime assegnazioni da recuperare.

Il cellulare di Jieun trillò nuovamente proprio in quell'istante. Erano ormai quasi due ore che suonava ogni dieci minuti, costringendo la ragazza a gettarcisi sopra come se ne andasse della sua stessa vita.

A quell'ennesimo squillo, ormai curioso oltre ogni limite, Jeongguk sollevò la testa dalla sesta fetta di pizza che stava per infilarsi in bocca e lanciò un'occhiata inquisitoria alla sorella. «Chi è che ci sta provando con te?» domandò, osservandola mentre scriveva freneticamente qualcosa sul display.

Jieun sbuffò. «Nessuno ci sta "provando con me"». Agitò in aria una mano come per scacciare una mosca. «Sto solo parlando con Joonie».

«Vuoi dire Namjoon?»

«Sì, perché?»

Jeongguk si morse il labbro inferiore per trattenere un sorrisetto divertito. «Niente. Curiosità».

Richiamata dal tono pieno di sottointesi che il fratello aveva utilizzato, la ragazza sollevò per un secondo lo sguardo, per niente convinta di quella risposta. «Se lo dici tu». Poi il suo cellulare vibrò di nuovo. «Ti va bene se esco per un po'?»

«Con Namjoon?» chiese ancora il corvino, aggrottando le sopracciglia. Non era molto sicuro di come si sentisse riguardo all'infatuazione che la sorella sembrava avere per il suo migliore amico. Era piuttosto sicuro che Namjoon non ne sapesse nulla.

Lei aggrottò le sopracciglia. «Perché quello sguardo?»

«Niente», la liquidò nuovamente lui. «Piuttosto, dove andate?»

Jieun era tornata a smanettare con il cellulare, perciò ci mise qualche secondo in più a rispondere. «La sala giochi», rispose alla fine, «Quella qua dietro».

«Di nuovo?» Jeongguk ingoiò rumorosamente l'ennesimo pezzo di pizza. «Ci sei andata ieri!»

Il giorno prima, infatti, la ragazza era uscita di casa poco dopo le quattro del pomeriggio e non era tornata fino alla chiusura della sala giochi, dopo le nove. Anche quella volta, Namjoon era con lei.

Crimson | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘Where stories live. Discover now