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Mentre sfrecciavano fuori dal parcheggio della scuola, Taehyung s'aggrappò saldamente a Jeongguk, rendendosi ben presto conto che la giaccia di pelle che indossava era davvero una buona risorsa da avere mentre si andava in moto. 

Poco prima, quando gli aveva chiesto dov'erano diretti, l'Hellhound si era limitato a sorridergli e baciarlo con passione, facendogli completamente dimenticare la domanda. Perciò, non aveva la minima idea della loro destinazione.

Stavano seguendo un percorso che portava verso la periferia di Seoul, attraverso strade alberate e ombrose, dove il sole arrivava a sprazzi per via del fogliame sopra le loro teste. Jeongguk svoltò in un viale d'accesso lungo e stretto che sembrava vedere pochissimo traffico, se non nessuno, accostò la moto sul bordo della stradina e spense il motore. Abbassandosi la mascherina che portava sul viso, si voltò verso Taehyung, che cominciava a togliersi il casco.

«Forse è meglio che te lo lasci addosso, non si sa mai», lo fermò con un sorriso.

Il più grande abbassò le mani e le riportò sulle proprie gambe, confuso. «Cosa ci facciamo qui?»

«Bè...», Jeongguk smontò di sella – anche se con un po' di difficoltà visto che Taehyung era ancora seduto dietro di lui – e poi si posizionò di fianco alla moto, senza staccare le mani dal manubrio. «Ti insegnerò a guidare la moto».

A quelle parole, gli occhioni color cioccolato di Taehyung si spalancarono, riempiendosi di quello che il corvino aveva imparato a riconoscere come timore. «Guk...», mormorò esitante, guardandolo fisso in faccia per capire se stesse scherzando o meno.

Ma Jeongguk era più serio che mai. «Spostati un po' più avanti», disse, toccando il sedere del proprio ragazzo con una mano e sforzandosi di tenere ferma la moto con l'altra, i muscoli del braccio che si tendevano al limite della resistenza.

Taehyung fece come gli era stato detto, esitante e quanto mai stranito nel trovarsi al posto che solitamente occupava l'Hellhound.

«Bene, ora appoggia le mani sul manubrio e pianta i piedi sul terreno. Devi riuscire a tenerla, è parecchio pesante».

Ancora una volta, Taehyung eseguì le istruzioni senza dire una parola, continuando però a lanciare occhiatine curiose e intimidite a Jeongguk. «Perché devo imparare ad andare in moto?», volle sapere, ondeggiando leggermente mentre cercava di tener fermo quel bestione che, però, era ancora ben saldo nella presa dell'altro.

«Non è che tu ne abbia necessariamente bisogno», spiegò il minore. «Ma potrebbe sempre tornarti utile». Poi, senza preavviso, lasciò andare cautamente il manubrio e si posizionò davanti alla ruota anteriore del veicolo. Per poco Taehyung neanche se ne accorse, troppo impegnato a rimuginare sulle sue parole, ma la moto rimase stabile nella sua presa. «Chissà, magari potrebbe anche piacerti. E poi è fottutamente sexy».

Crimson | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘Where stories live. Discover now