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Taehyung se ne stava seduto sul divano del soggiorno con Hyunwoo tra le braccia quando Jeongguk mise finalmente piede fuori dalla camera da letto, i capelli scuri sparati in aria e gli occhi a malapena aperti.
Era una fortuna che Jimin se ne fosse già andato da un po', perché il biondo non sapeva proprio come avrebbe reagito alla vista dell'Hellhound appena sveglio e con addosso solo una paio di miseri boxer.

«Buongiorno Gukkie», salutò, anche se ormai era quasi mezzogiorno.

In cambio ricevette un grugnito del tutto incomprensibile e nient'altro. Jeongguk si sdraiò a pancia in giù sul divano, posando la testa sul suo grembo e affondandogli il viso contro lo stomaco. Una volta comodo, allungò un braccio per afferrare tra indice e pollice una delle manine di Hyunwoo, salutando anche lui in quello strano modo.

Taehyung non riuscì a trattenere la risata che minacciava di lasciargli le labbra. Jeongguk solitamente era un tipo abbastanza mattiniero, eppure quel giorno la stanchezza doveva aver avuto la meglio anche su di lui: non aveva dormito molto in quell'ultimo periodo.

Ad ogni modo, da lì a poco non passò molto tempo prima che il corvino tornasse a russare dolcemente, il capo sempre poggiato sulle cosce del proprio ragazzo e la mano ancora stretta in quella decisamente più piccola di Hyunwoo.

Quella vista fece fare un triplo salto mortale al cuore di Taehyung, che dovette trattenersi con ogni briciolo del proprio essere per non scoppiare a piangere dalla felicità.

Per distrarsi, si rimise a guardare la serie tv trasmessa sullo schermo della televisione, passando nel contempo le dita tra i capelli di Jeongguk e lasciando che il minore riposasse ancora un po' prima di essere inevitabilmente costretto a svegliarsi per andare da Minhee. Aveva deciso di non andare a lezione quel giorno; c'erano ancora troppe cose da sistemare tra la casa nuova e i funerali di Eunhee, in più, come se non bastasse, non era sicuro che sarebbe riuscito a concentrarsi abbastanza da seguire le spiegazioni dei professori.

Due orette più tardi, la prima tappa della giornata fu il ritiro degli scatoloni che Jieun, molto gentilmente, aveva riempito con le cose di Jeongguk.

Mentre si dirigevano al Bangtan, Taehyung si ritrovò a pensare che ormai non considerava più quel posto come un bar, ma piuttosto come una casa vera e propria. Non lo spaventava per niente l'idea di portarci Hyunwoo.

Inoltre, aveva già ricevuto diversi messaggi indignati sia da parte di Seokjin – che si lamentava di essere l'unico a non aver ancora visto Hyunwoo – che da Jieun, la quale invece non vedeva l'ora di rivedere il "suo nipotino preferito".

«Hyunwoo!», esclamò infatti emozionata la ragazza non appena Taehyung mise piede oltre la porta d'ingresso del locale.

Lei e Namjoon se ne stavano seduti sugli sgabelli davanti al bancone, entrambi intenti a parlare con Seokjin, ma nell'esatto istante in cui si accorse dei nuovi arrivati la mora si alzò di scatto e, con uno sprint degno di un ginnasta, corse loro incontro. Alle sue spalle, Blaze emise un piccolo guaito e le andò dietro scodinzolando.

Crimson | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘Where stories live. Discover now