Capitolo 11

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Pov. Monro
Sto preparando tutto il necessario per il viaggio, sinceramente sono sorpreso che Cecilia permetta a tutti di accompagnarla a Parigi. Da quando a ricominciato a guidare Caleb è sempre vicino a lei, sembra quasi che abbia paura che si faccia male. Dice anche che se Cris fosse vivo sarebbe fiero di lei, effettivamente da quel poco che sapevo di lui lei gli somiglia. Mentre trascino fuori la valigia rischio di cadere non appena vedo Cecilia, tacchi vertiginosi, maglia rossa con uno scollo a v e una minigonna da far venire le vertigini. Che dire mia cugina è uno schianto e ogni singolo ragazzo francese che si avvicinerà a lei finirà parecchi metri sotto terra. Ma non devo pensare a questo ora, la cosa più importante è capire come cavolo portiamo le auto a Parigi. Già auto al plurale, infatti porteremo con noi anche la Ferrari nera di Cal. Per quanto riguarda noi niente auto, moto o altro. Per motivi ancora più inspiegabili Alex e Cal si stanno scuoiando con lo sguardo da quando si sono conosciuti, anche se secondo me è per Cecilia. Cecilia scende con la sua valigia, ma prima che possa tocca la maniglia della porta sentiamo una voce fin troppo famigliare urlare il mio nome. Broke urla come una forsennata il mio nome e sinceramente mi dà sui nervi. Cecilia è ancora più infastidita di me e sono sicuro che non eviterà di urlargli in faccia i peggiori insulti che le vengono in mente, devo dire che la adoro e non capisco l'odio dei nostri parenti verso di lei. Comunque tornando a quella rompi scatole sta urlando come una forsennata in pieno ciclo mestruale, sempre ammesso che c'è l'abbia. Mi chiedo come mai non è mai finita in cinta, comunque credo che sia qui per impedirmi di partire. Entra in casa come una furia e urla a modo di ordine.
Broke - Tu non parti.
Prima che la mia dolce cuginetta la uccida provo a parlare, ma proprio la voce dolce della mia adorata cugina risponde.
Cecilia - Se non ti sta bene vieni con noi.
Monro - Cosa, dove, quando, ma soprattutto perché?
Cecilia - Non ho niente in contrario a portarla con noi, basta che non sale nella mia auto e sta lontana dalle corse.
Non so se essere confuso o scioccato, nel dubbio entrambe.
Pov. Broke
Cosa mi lascia andare con loro, ma siamo seri. Questa ragazza non è normale, lo saputo dal primo momento che lo vista. Ma soprattutto perché mi permette di andare con loro, non dovrebbe tenermi il più lontano possibile da suo cugino.
Pov. Cecilia
Lo so è strano che permetta a Broke di venire con noi, ma ho già abbastanza guai così non ne voglio altri. La Barbie e Monro mi guardano come se fossi un alieno, ma che ho detto di tanto strano. Non mi preoccupo più di tanto e prendo la mia valigia portandola giù.
Cecilia- Se vuoi venire ti conviene preparare la valigia, si parte domani e fatti trovare pronta per le sei.
Detto questo passo la valigia a Cal che mi guarda con un sopracciglio alzato.
Cecilia- Che c'è?
Cal- Davvero la lascia venire.
Cecilia- Ho già un sacco di guai, accontentarla significa un guaio in meno.
Cal- Sai che questo viaggio non sarà una passeggiata.
Cecilia- Lo so e mentirei se dicessi che non ho paura, ma non sono sola e anche se non sono particolarmente religiosa so che Cris è qui con noi. Diciamo che ho la sensazione che mio fratello sia diventato il mio angelo custode e che mi sta dando il coraggio per affrontare questo viaggio.
Pov. Cal
Sono orgoglioso di lei, ha una maturità non comune per la sua età. Spero solo che non debba soffrire ancora, tutto il dolore che sta vivendo anche ora la sta logorando da dentro e se se ne aggiunge altro prima o poi crollerà.

Spazio autrice
Ma salve a tutti, eccomi tornata. Si sono ancora viva e in salute, scherzi a parte sto bene e sono riuscita a trovare il tempo per scrivere. Spero che questo capitolo vi piaccia e niente credi che questo sia tutto.

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