20) Una chiacchierata

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{Cara lettrice e caro lettore, grazie per aver aspettato l'aggiornamento di questa storia! Purtroppo con l'università a tempo pieno non riesco ad andare avanti come vorrei, ma appena posso continuo con i miei tanto amati personaggi e le loro avventure. Ho visto che stanno diventando anche amici vostri, e loro sono felici della vostra amicizia! Cercherò di aggiornare più spesso, Ecate_Wolf. Ed ora leggiamo un po'!}

Il martedì giunge e con esso la splendida alba, Muxus non aveva mai visto un'alba ''umana'', ma non sembrano differenti da quelle dell'Arcadia. Che sia un unico mondo enorme? O magari più mondi uno accanto all'altro collegati da portali? Chi lo sa.
El saluta la fata e la nonna e si dirige verso la scuola, sarà sicuramente un'altra giornata noiosa.
Muxus intanto mangia colazione e discute con Ortens:
-Dunque, cosa vuoi sapere dell'Arcadia?-
-Tutto.-
-Tutto? Bene: molti secoli orsono...-
-Non in quel senso! Parlami della regina, delle sommosse, di ciò che è capitato negli ultimi sedici anni, so che eri già grandicello essendo una fata.-
-Sì, vero. Si può partire dalla leggenda della sorella della regina.-
-C'è una leggenda? L'ascolto volentieri.- dice Ortens con fare beffardo.
-Dunque. Si narra che sedici anni fa la famiglia della regina diede alla luce un'altra strega come Medea. Ovviamente lei non poteva permettere di essere spodestata da un membro della propria famiglia, così chiese alle guardie di andare a casa dei propri genitori per uccidere tutti quanti. Si sentì molto tradita dalla sua famiglia.-
-Non è una buona ragione per uccidere però.-
-No, non lo è. Comunque una volta arrivato sul posto, il capo delle guardie fece uccidere solo i genitori ma non trovò la bambina. Provarono addirittura a chiedere a delle streghe che vivevano li vicino a fare dei controincantesimi per far comparire gli oggetti resi invisibili, ma niente. Tutto inutile. La regina ancora oggi cerca in lungo e in largo sua sorella, la principessa. Nessuno sa come venne chiamata alla nascita e nessuno sa se sia ancora viva.-
-Sarebbe divertente se Medea venisse spodestata.-
-Ne parli come se avessi vissuto sotto la sua tirannia.-
-Circa, per qualche millennio. Poi sono venuta qui con mia nipote, non era sicuro per lei.- mente Ortens.
-Perchè le hai detto che eravate le uniche streghe vive?-
-Perchè è nella natura di una strega fare incantesimi, volare e vivere in armonia con la natura e lei lo avrebbe fatto senza pensarci. Qui non ci sono streghe, lupi mannari, vampiri, fate e chi più ne ha più ne metta. Siamo solo noi. Le ho dovuto insegnare che gli umani sono refrattari ai magici, avesse volato come se nulla fosse ci avrebbero dato la caccia.-
-Ha senso. A proposito, grazie per avermi reso le ali invisibili.-
-Prego. Vado a prenderti degli abiti umani, nulla di sgargiante cara fata, devi passare inosservato.-
-Peccato.-
-Ho un'idea: se qualcuno ti fa delle domande dì che sei un cugino di El e che ti abbiamo invitato a stare da noi per un tempo indeterminato. Non voglio che ficchino troppo il naso.-
-O le orecchie a punta! Ahahaha!-
-Giusto! Ora avado, ci vediamo dopo.-
-Nel frattempo ci penso io al tuo giardino, ha bisogno di un tocco fatato!-
-Va bene, devo lasciar lavorare anche le fate...- conclude Ortens un po' rammaricata, come tutte le streghe sottovaluta le fate ed essendo una strega legata alla natura è molto gelosa del suo giardino.

Un'ora passa e Ortens rincasa. Porge gli abiti a Muxus e lui li indossa, gli stanno alla perfezione.
-Però, che occhio! Sono molto confortevoli, grazie.-
-E ti stanno bene, aggiungerei.-
-Grazie Ortens. In giardino ho notato delle piante quasi secche, te le ho riportate in vita e ho fatto sì che tutte sopravvivessero al freddo, così hai meno lavoro da fare. Poi ho raccolto questi frutti strani, sono frutti, vero? E queste verdure. Ah, ti ho messo la rugiada da parte e...-
-Grazie Muxus, sei davvero gentile. Ora siediti, riposati e raccontami ancora del tuo mondo.-
-Grazie a te per avermi accolto. Certo. Dunque, in questi anni moltissime streghe hanno lasciato l'Arcadia andando in regni minori, alcune di esse hanno fondato veri e propri villaggi nuovi all'interno di essi. Noi fate siamo le più emarginate perchè veniamo considerate ''stupide'', ma non saremo mai al pari dei mannari! Alcuni clan sembra che siano usciti da stupilandia!-
-''Stupilandia", mi piace!- dice Ortens lasciandosi scappare un sorriso.
- Ahaha, grazie. Ora veniamo ai vampiri: ovviamente sono i più ricchi di tutti, per quanto per ovvie ragioni le streghe vengano portate su un piedistallo e abbiano persino scuole private. Anche loro si suddividono in clan, ma alla fine sono tutte famiglie in qualche modo legate a loro, non come i lupi che sono proprio gruppi diversi. Se vuoi qualcosa vai in un negozio gestito da vampiri, è un classico. Ovviamente solo i negozi più superbi come i venditori di oggetti antichi, librerie, oggettistica tetra...
La vita dell'abitante medio non è cambiata molto, è comunque un regno florido.
Ti ho detto che Medea ha fatto costruire un nuovo castello che guarda proprio su Moonlight Falls, la nostra capitale?-
-No, non lo sapevo. Da quanto questo?-
-Ha concluso i lavori qualche tempo fa e qualche giorno fa è andata a viverci. Ha addirittura fatto una festa invitando i personaggi più illustri, c'era anche la stampa magica.-
-Ma dai, e com'è questo castello?-
-Enorme, bianco e lucente.-
-Non sembra nemmeno che sia il suo castello.-
-No, penso lo abbia fatto per ingannarci la mente con i colori, se vediamo un castello candido pensiamo che anche lei lo sia. Però è proprio li dentro che la nostra rappresentante è stata uccisa e mangiata da un licantropo. Da lì sono partite le cacce di vari clan, ma alcune streghe per aiutarci di nascosto, per non essere buttate in gatta buia, ci hanno regalato alcune pozioni e soprattutto ci hanno dato dei portali magici per farci fuggire. So che è una storia molto complicata, ma ho provato a riassumertela.-
-Certo, capisco. Come mai tu sei arrivato qui, Muxus?-
-Probabilmente era un portale difettoso, ma poco importa: sono vivo e lontano da quella carneficina fatata.-
-Ah, quasi dimenticavo.-
-Cosa?-
-Ci sono delle serve a palazzo che hanno contatti con l'esterno, ovviamente di nascosto, che sono riuscite a dirci cos'abbia detto Medea.-
-Cos'ha detto?-
-Ha conferito con una delle Elementali e ha saputo tramite una lettera che nel mondo umano c'è stata "attività magica inusuale".-
-Oh no...- Ortens è sempre più preoccupata.
-Che succede? El non usa la magia così potentemente da lasciare tracce vibrazionali di attività.-
-Fidati, so molte più cose di quante tu non ne sappia. Devo portarla via di qui prima che Medea arrivi.-
-Cosa?- chede Muxus sbalordito.

Dopo un lungo sospiro l'anziana strega racconta alla fata tutta la storia di El.
-PER TUTTE LE PRIMULE GIALLE! QUANDO PENSAVI DI DIRMELO?-
-Tecnicamente mai. Capisci che si tratta di una cosa delicata?-
-Sì ma santo cielo, si parla di EL! Quella EL! Non è una strega qualunque. Io posso darvi degli agganci se volete, ma vi sconsiglio l'Arcadia.-
-Ho i miei personali, grazie. Devo assolutamente portarla ad Aur.-
-Nessuno guarda li da secoli, ottima idea.-
-Le farò anche imparare il dialetto, giusto per essere sicure.-
-Mio muschio, quando pensate di partire?-
-Non appena potrò farle fare un test scolastico in modo tale da farle concludere l'anno prima della sua fine effettiva.-
-Ha iniziato da due settimane! Non può farcela.-
-Parliamo di El, è magica ed onnisciente. Può farlo benissimo! Secondo te perchè prende ottimi voti senza aprire un libro? Queste cose le sa già!-
-Ah.-
-Tra poco rientra da scuola e le parlo. Non sarà per niente facile.-

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