8) Ortens - 14 settembre

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Cala il sole su Sunset Valley.

L'autunno è vicino, quantomeno di data, ma il fatto che la cittadina affacci sull'oceano a sud, oltre ad avere la presenza delle montagne a nord, aiuta ad avere serate tiepide almeno fino ai primi di Ottobre. Il sole accarezza con i suoi ultimi raggi amaranto i tetti delle case e trasforma la cascata che da sulla città in oro colato.

Si avvicina l'ora di cena e Ortens sta facedo avanti e indietro sul portico di casa, il quale affaccia verso nord e verso la strada. Si può sentire il picchiettio dei suoi piedi sul pavimento e ad ogni suo passaggio le assi di legno scricchiolano. Il portico andrebbe rifatto, sia quello d'entrata che quello che da sul giardino. Esso ha la tintura che si sta staccando, un po' per l'umidità e un po' per l'aria salubre che lo erode.
"Il sole sta calando, dove sarà finita?" pensa Ortens in agitazione.
La ragazza non è ancora arrivata a casa, cosa insolita da parte sua. Qualora avesse deciso di passare il pomeriggio sulla scogliera o direttamente in spiaggia avrebbe chiamato l'anziana e l'avrebbe avvertita. In quel momento Ortens pensa a quanto abbia dato per scontata la voce della nipote in sedici anni, come le mancava in quel momento. Bastano poche ore per capire quanto peso abbia una persona cara nella propria vita.
Alla strega viene in mente un incantesimo che potrebbe fare per trovarla, ma è un incantesimo proibito. C'è una legge non scritta nel mondo delle streghe: ci si da piena fiducia a vicenda. Nessuna strega si sognerebbe mai di controllare un'altra. Inoltre quest'incantesimo implica una piega nello spazio-tempo, e andrebbe ad interagire anche con le entità di altri mondi: i demoni.
Come la strega che lancia l'incantesimo può vedere l'altra strega, così possono i demoni.
Come Ortens può raggiungere El, così possono quelle entità.
Senza aggiungere che per farlo lei dovrebbe attraversare quella dimensione con la sua anima per qualche minuto, di conseguenza potrebbe essere uccisa lei stessa.
Ortens però vuole sapere cosa sia successo alla giovane strega e si reca in camera sua.
La camera della strega si trova al primo piano della casa, appena sopra le scale. Affaccia ad est, verso i vicini. Fortuna vuole che tra la finestra degli Atkins e la sua vi sia un albero pieno di foglie che impedisca agli occhi indiscreti di fare capolino.
La stanza non è grande, ma pare sia davvero capiente considerando che contiene tutti i libri collezionati dalla strega nel giro di qualche migliaio di anni.
Ha libri sulla botanica, la stregoneria base, libri scritti in arcadico antico, libri sulla storia di ogni regione dell'Arcadia anche in lingua originale di quella regione, libri di pozioni, libri di incantesimi, astronomia, astrologia... insomma, nominateli e li troverete sicuramente nella libreria di Ortens. In un angolo si può trovare il suo altare personale in marmo grigio. Su di esso vi sono tutti gli strumenti di una strega: un cucchiaio d'argento -la versione moderna del cucchiaio di faggio utilizzato dalle prime discendenti di Hecate-, erbe di vario genere, cristalli, una candela bianca che simboleggia la vita, una nera che simboleggia la morte e dei simboli magici intarsiati nel marmo. Alcuni simboli invece sono semplicemente scavati sulla superficie.

Ortens cerca un libro specifico, quello degli incantesimi proibiti. Passano circa 10 minuti prima che riesca a trovarlo. Una volta trovato scorre le pagine fino all'incantesimo per trovare un'altra strega. La copertina dell'incantesimo raffigura Lucifero in persona e nell'incipit si può leggere: "Incantesimo da svolgere a tuo rischio e pericolo."
La strega avverte sempre di più l'agitazione. Se mettesse in pericolo Eleonoir? Se un demone uccidesse direttamente lei e lasciasse orfana la ragazza? La paura di perdere El per sempre però la fa da padrona. Deve trovare sua nipote.

Primo passo: "Recitare questo incantesimo quando mancano sette giorni alla luna piena".
Ortens controlla il calendario, mancano sette giorni esatti alla luna piena e al compleanno di El: il 21 settembre.
Perfetto, il prossimo passo: "Indossare qualcosa di blu per recitare la formula magica."
L'anziana allora si alza e fruga nell'armadio, trovando così una cappa in raso color blu elettrico, con dei ricami in pizzo color blu notte e dei disegni raffiguranti le fasi lunari in filo d'oro. La indossa.
Ora: "Mischiare in un'ampolla un cucchiaio di polvere di stelle, un grammo di alito di unicorno e l'ultimo respiro di un defunto."
Per fortuna Ortens ha una dispensa con tutto il necessario e anche di più. Di tanto in tanto si fa mandare qualche ingrediente dall'Arcadia, non si sa mai.
Quarto passo: "Dopo aver purificato l'ambiente e voi stessi, accendete una candela nera e recitate quest'incantesimo. La fiala farà il suo dovere. Non ingerire."
La strega esita per qualche istante, sa verso quale pericolo sta correndo.
Avvicinandosi a lei si può sentire il battito accelerato del suo cuore, così come si possono notare le sue pupille estremamente dilatate dalla paura, le quali coprono il colore dell'iride.
Le sue rughe sembrano ancora più profonde, ma è comprensibile, in questo momento è tormentata dall'idea di aver perso sua nipote ed ha paura di metterla in pericolo.
Prendendo coraggio, Ortens inizia a recitare l'incantesimo in arcadico antico.
All'improvviso la stanza si fa buia e la fiala esplode in una nuvola dorata. Sembra quasi di essere dentro ad una nebulosa.
Ortens inizia ad avvertire il gelo catturarle gli arti e poi il resto del corpo. Si sente mancare e avverte un forte senso di soffocamento. Di punto in bianco è tutto buio. La strega fluttua nel nulla cosmico. Non sente la necessità di respirare e non sente battere il cuore.
"Sono davvero morta." pensa.
D'un tratto avverte un respiro accanto a lei, che poi si dirige verso il suo collo.
"Bene, non rivedrò più la mia bambina" pensa mentre le si spezza il cuore.
Repentinamente avverte delle unghie sul suo collo, le quali le stringono la gola fino a farle male. Se poco prima non aveva necessità di respiro, ora boccheggiava alla ricerca d'aria.
Le unghie di quell'essere, qualunque cosa fosse, le stavano lacerando la carne.
Sente poi una risata soffocata e roca, seguita da una frase -Sarà mia.-
Era la voce di Medea.
Il tutto finisce repentinamente e Ortens vede Eleonoir.
Sa dove trovarla.
La strega torna in vita, quei due minuti nel mondo dell'aldilà non le sono piaciuti per niente.
Ha anche guadagnato dei segni sul collo dai quali fuoriescono dei rivoletti di sangue, quelle unghie le hanno davvero scavato la pelle.
Si toglie in fretta e furia la cappa e scende di corsa dalle scale, saltando degli scalini.
"Anziana, ma ancora agile!" ridacchia tra sè e sè. Un attimo di gioia per non sprofondare nel dolore che prova per la povera El.
Prima di uscire di casa indossa il suo vecchio cardigan verde oliva, pieno di rattoppi. Certo, sulla sua camicia a quadri rossa e nera e la gonna color senape non è proprio chiò che Dio fece. Si dimentica persino di indossare le scarpe, quindi raggiunge El in ciabatte. Delle meravigliose ciabattine rosa bebè con del pelo.
Arrivata sul luogo che aveva visto grazie all'incantesimo, si precipita accanto alla ragazza.
La trova riversa a terra in un lago di sangue e sembra non dare alcun segno di vita...

ELWhere stories live. Discover now