23. Che mondo è questo?

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Ortens sale in soffitta, seguita da El, le valige, Muxus e il lupo.

-Dunque caro ragazzo, tu sarai il custode della nostra casa.- dice Ortens a Muxus, asciugandosi una lacrima.
-Certo Ortens, lo faccio volentieri.-
-Grazie fata. Ti ho lasciato degli abiti à la mode nel mio armadio e un elisir che ti nasconderà le ali per parecchio tempo, basterà prendere una goccia a settimana. Sarai ancora in grado di volare e avrai la tua magia, ma le ali non ci saranno, ragion per cui non c'è nulla di scoperto sulla schiena da indossare. Nel giardino ci sono le piante aromatiche, so che voi fate siete dei giardinieri provetti, ricordati che io sono estremamente legata a questo giardino...- Ortens si deve fermare per riprendere fiato, un nodo alla gola l'ha fermata per un attimo.
-Cara strega, curerò casa e giardino come se fossero i miei figli.- dice Muxus, offrendo un abbraccio all'anziana.
-Grazie. Ricordati di dire che sei cugino di El e che noi ci siamo trasferite a Bridgeport, ma solo agli umani.-
-Grazie di tutto Muxus.- interviene El.

Ad un certo punto si sente un boato arrivare dalle montagne.
-È lei, ha aperto un portale!- dice Muxus con agitazione.
-E fa così rumore? Allora se lo apriamo noi ci sentono tutti!- chiede El, spaventata.
-Non se uso un pennello magico e lo disegno, tesoro mio!-
-Nonna, hai un pennello magico?-
-Certo, apre portali in ogni dove. Mondo magico o umano.-
-E perché non lo abbiamo mai usato?-
-Perché dobbiamo vivere come umani. Dammi qualche secondo.-
Ortens si accinge a disegnare un ovale alto quanto una persona su una parete della soffitta. Mentre dipinge, il pennello inizia a brillare sempre di più, finché la strega non esordisce con:
-Opens Portalum!-, aprendo così il portale magico.
Le prime ad andare attraverso sono le valige, seguite dal lupo e da Ortens.
El indugia.
-Tutto bene?- chiede Muxus.
-Ho paura di abbandonare tutto ciò che conosco, tutto qui.-
-È normale, è ciò che ho fatto io qualche giorno fa, ricordi? Non poteva andarmi meglio! Ho conosciuto tua nonna e... te.- dopo questa frase Muxus abbraccia El, e lei lo abbraccia a sua volta.
-Devo andare...-
-Lo so, purtroppo noi fate tendiamo ad essere troppo affettuose.- aggiunge Muxus ridendo.
-Ciao!-
-Ciao El!-
E la giovane strega attraversa il portale.

"Perchè diavolo è tutto buio qua?" si chiede El, e qualche istante dopo inciampa in una delle valigie.
-Ahi! Ma che cavolo...-
-Eccoti qua pasticcina!- dice Ortens sussurrando.
-Perché parliamo a bassa voce?-
-Beh, è notte e siamo nella soffitta di una strega che ci ospita, non possiamo mica fare rumore, mancherebbe di rispetto.-
-E la luce?-
-Non penso ci siano candele a portata di mano, sai?-
-Non ne abbiamo in valigia?-
-Sì, ma non mi metto a cercarle al buio.-
-E accendere la luce un attimo? Ci sarà un interruttore per qua, no? Lo abbiamo persino noi in soffitta!-
-Oh tesoro, nel mondo magico non tutti hanno fatto la scelta di avere l'elettricità. Molte "vecchie" streghe preferiscono rimanere alle candele, esattamente come lei.-
-Cosa?-
-Sono d'accordo con loro a dire il vero, ma sarà l'abitudine che parla.-
-Nonna, come facciamo senza elettricità?-
-Tesoro, qui puoi essere una strega. Puoi avere tutto il fuoco che vuoi se te lo produci. Puoi persino cuocere con le mani o la bacchetta qualcosa. Puoi usare la bacchetta per fare luce! Qui non devi vivere da umana! Guarda.- Ortens tira fuori la bacchetta dalla manica del golfino e pronuncia -Lux!- e la bacchetta illumina la stanza.
-Wow!-
-Visto? A proposito. Tu puoi usare le mani, ma dobbiamo fingere che tu abbia una bacchetta. Domani andiamo ad acquistarne una.-
-Perchè?-
-Perchè sono le streghe prescelte usano le mani, ricordi? Puoi usarla come mezzo come facciamo tutti, ti devi solo abituare. La magia è insita in ognuno di noi, ma noi abbiamo bisogno di un mezzo per farla uscire, tu no. Però nessuno deve saperlo o vieni indubbiamente portata a palazzo e non oso immaginare cos'altro...- spiega Ortens, mettendosi una mano sul cuore.

All'improvviso la porta della soffitta si apre facendo un gran rumore e spaventando El.
-Oh cielo, Ortens!-
-Serpicula!- le due streghe si corrono in contro per abbracciarsi.
-Quanto tempo, come stai? Sapevo di aver sentito qualche rumore qui sopra! E quella? È la tua... ehm, nipotina?- chiede Serpicula facendo l'occhiolino.
-Quanto mi sei mancata mia cara. Lei è Eleonoire, mia nipote.- risponde Ortens, facendo l'occhiolino a sua volta.
-PERCHÈ CI SONO SERPENTI OVUNQUE????- urla El terrorizzata.
-Oh giusto. Ragazzi, tornate giù nelle vostre teche per favore! Scusali Eleonoire, sono i miei famigli. Sono innocui! Invece vedo che tu hai ricevuto un lupo, interessante.-
-Sì, si chiama Elan. Quando è venuto da me era gigantesco e aveva la pelliccia bianca con i riflessi viola, ma penso che abbia assunto una forma più "normale" per me, da lupo siberiano.-
-È un gran bel batuffolone. Vuoi dei croccantini, Elan? Qui tutti sono i benvenuti.-
Elan la segue a coda alta, zampettando verso la porta.
-Beh, care ragazze. Vi mostro la stanza degli ospiti, poi vi faccio qualche bevanda calda. Seguitemi!- invita Serpicula.

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