5) 14 settembre - Primo giorno di scuola

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Suona la sveglia delle sette ed El si accorge di essere in ritardo. "Manca solo mezz'ora all'incontro con Zoe!", pensa.
Con una magia da vita alla spazzola, la quale le pettina la lunga chioma mentre lei mangia velocemente dei pancakes, poi si cambia e con la magia fa apparire un trucco leggero e glam sul viso. Che comodità essere strega! Questo è l'unico segreto che tiene da Zoe, non può dirglielo. Non deve. Non è che non si fidi di lei, ma ha paura.
El si affaccia dalla finestra della cucina e saluta la nonna intenta a fare giardinaggio.
-Ciao nonna! Vado a scuola con Zoe!-
-Ciao El! Buona giornata, e salutami la tua amica! Ah, non fare come hai fatto a Riverview quand'eri bambina!-
-Nonna, sono passati quasi undici anni!- aggiunge El nascondendosi la faccia tra le mani.
-Dai, vai o arriverai tardi! Ciao!-
La strega lascia casa, percorre il vialetto e annusa i fiori. Adora l'odore dolciastro che emanano. Raggiunge così il parco dove l'aspetta la sua amica.
-Ciao El! Come stai? Pronta per oggi?-
-Ciao Zoe, io sto bene e tu? Sì, ho solo sonno.-
-Che bel trucco! Ti trucchi così poco che quasi fatico a capire come tu sia in grado effettivamente di truccarti. Dai, che la sfilata abbia inizio!-
-Sfilata?- chiede El ignorando la battutaccia della sua amica.
-Lo sanno tutti che il primo giorno di scuola è per far vedere i nuovi acquisti. Si viene giudicati per questo! Te l'ho detto.-
-Vero, ma non mi entusiasma la cosa. Trovo che sia un concetto stupido.-
-Lo è, ma finchè comandano quelli come Skylar tanto vale adattarci per sopravvivere senza essere bullizzati almeno un anno.-
-Touchè.-
Le due adolescenti si incamminano per andare a scuola, parlando di cos'hanno fatto insieme durante l'estate. Quanti bei ricordi hanno creato in soli tre mesi!
La scuola si trova poco fuori da Sunset Valley, a 10 minuti di camminata dal parco. Essa è situata sopra ad una collinetta immersa nel verde e nella natura. El vorrebbe già volare in cima ad uno di essi. Senza accorgersene rimane indietro e inizia a levitare a pochi centimetri da terra.
-El!-
La voce di Zoe la fa risvegliare e cadere su un mucchio di foglie.
-El, stai bene? Come hai fatto a cadere?-
Per fortuna Zoe non se n'è accorta. Ultimamente a El capitano sempre più spesso questi incidenti con la magia, è come se non riuscisse più a controllarla.
-Mi sono inciampata in un sasso. Sono sporca?-
-No, non sei sporca. Andiamo!-
Le ragazze raggiungono il cortile del Liceo Regionale. Ovviamente pullula di ragazzi. All'entrata ci sono quelli del primo anno accompagnati dai genitori. Per i primi mesi saranno timidi ed insicuri, poi pian piano capiranno che a parte il gruppo dei popolari gli altri vorranno fare amicizia con loro. Sotto gli alberi, seduti sui tavoli da pic nic ci sono invece i maturandi, già con le teste in mezzo ai libri o intenti a scambiarsi gli appunti. In fondo il liceo di Sunset Valley ha le menti più brillanti mica per niente. In mezzo al cortile o verso i cespugli ad est della struttura si possono trovare tutti gli altri, categoria a cui El appartiene.
"Sono sempre stata "gli altri", ho già iniziato il mio percorso, ma non ho idea di come terminarlo. Sono in un limbo in versione scolastica."
La giovane si ferma un attimo per ascoltare il vociare dei compagni, magari può scoprire qualcosa su qualche nuova normativa scolastica o prossimi test in arrivo. La distoglie dai suoi pensieri il rombo di una motocicletta.
-El, guarda!- grida emozionata Zoe, -è il nuovo ragazzo!-
-Come fai a sapere che è lui?-
-Ricordi che quest'estate ho fatto da babysitter alla figlia dei Bunch? La casa gotica accanto alla loro è stata venduta.-
-E...?-
-E...quella motocicletta appartiene ad un ragazzo molto bello della nostra età che tornava tardi la sera svegliando la bambina. Ricordo la targa, è la stessa.-
-Ricordi la targa perchè ti piace il modello o perchè ti piace il ragazzo?- chiede El divertita.
-Entrambi!- le risponde Zoe facendo l'occhiolino.
Tutti si girano a guardare il nuovo arrivato: atletico, alto, pallido e con i capelli neri arruffati. Quel giorno indossa un paio di jeans scuri, delle sneakers nere, una t-shirt bianca e un chiodo nero.
El avverte qualcosa di diverso in lui, qualcosa che le fa desiderare di parlargli e conoscerlo. Si sente quasi connessa da una forza misteriosa a questo ragazzo.
-Zoe, andiamo!-
-Dove?-
-Dal ragazzo, devo scoprire da dove arriva.-
-Che ti importa?-
-Sono una ficcanaso nata.-
El trascina così con sé l'amica.
Vede che il nuovo arrivato si siede su un sasso all'ombra degli alberi, così si avvicina e si presenta.
-Ciao! Io sono una studentessa del terzo anno! Vedo che sei nuovo!-
-Perspicace.-
-Lei è Zoe, una mia amica.-
-Piacere, scusate ma ora ho da fare.-
Il ragazzo se ne va senza dire alle giovani nient'altro.
-Però, che caratterino.- esordisce Zoe rompendo il silenzio.
-Caratterino? Io direi caratteraccio.-
-Hahahaha vero!-
Le due ragazze entrano e nel corridoio incrociano Skylar col suo gruppetto di amiche.
-Oh, guarda, pel di carota quest'anno si è vestita decentemente.- esordisce Skylar prendendo El per il bavero della giacca.
-Ho visto che parlavi col nuovo arrivato. Lasciatelo dire secchiona, non è alla tua portata. Anzi, direi proprio che è scappato lontano da te. Anche se ti vesti bene e provi a truccarti, non sarai mai come me e non potrai avere i bei ragazzi come Adam.-
-Adam?-
-Sì, mia mamma ha chiesto al capo della polizia di indagare su di lui, sai, non vuole che io vada a scuola con dei delinquenti...- fa una pausa e, guardando El dall'alto in basso, aggiunge con la sua voce squillante -...o con la feccia. Comunque è così che ho saputo del suo nome.-
El non resiste. Le tocca i polsi e lascia che dalle sue mani scaturisca una scarica elettrica sufficiente a far mollare la presa a Skylar.
-Ahi! Cos'hai fatto? STREGA!-
"Beh, non posso nemmeno offendermi questa volta", pensa El.
-Non ho fatto nulla, è elettrostaticità. La puoi trovare in natura.-
-Elettrocosa?-
-Elettrostaticità, avviene quando due corpi...-
-Risparmiami la lezioncina ratto mangia libri.-
Il gruppo di ragazze insieme a Skylar scoppia a ridere e a ripetere "ratto mangia libri" attirando l'attenzione degli altri.
-Andiamocene El.- Zoe prende la ragazza e la porta in classe.

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