17) 20 settembre, domenica sera - Ortens

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La sera cala su Sunset Valley. Le tenebre scendono accompagnate da lampi e tuoni provenienti da ovest. Ortens si scosta dalla finestra e prova per l'ennesima volta a raggiungere la nipote al piano superiore, ma El si è chiusa a chiave in camera sua dalla sera precedente e si rifiuta di mangiare o parlare, esce solo per andare al bagno o per prendere un altro pacchetto di fazzoletti.
L'anziana ha capito perfettamente che qualcosa è andato storto alla festa, ma cosa? Vorrebbe tanto che Eleonoir le parlasse, almeno potrebbe provare ad aiutarla.
- Pasticcino, sono la nonna, posso entrare? Ho bisogno di sapere come stai, vederti così mi spezza il cuore.-
Non riceve alcuna risposta, ma sente dell'aria uscire dagli spiragli della porta.
- Tesoro, ricordati almeno di chiudere le finestre o ti prendi qualcosa.-
Giusto il tempo di finire la frase appoggiandosi alla maniglia che quest'ultima si abbassa, e l'aria fa spalancare la porta: le finestre non sono aperte, è El a creare il vento dal nulla, piangendo rannicchiata al centro del tappeto.
La strega non può fare altro che avvicinarsi lentamente per provare a calmare sua nipote, se facesse qualcosa di brusco peggiorerebbe la questione.
- Eleonoir, tesoro...- dice Ortens mentre si avvicina alla giovane - Sono qui, va tutto bene. La nonna è con te.-
In pochi passi si è avvicinata alla ragazza e l'ha abbracciata, mentre il vento magico sembra placarsi.
Finalmente El alza lo sguardo e guarda sua nonna con gli occhi rossi e pieni di lacrime. Tirando su col naso e passandosi la manica sinistra sugli occhi le dice - Nonna, Zoe sa tutto.-
- Tutto cosa?- chiede l'anziana perplessa.
- Tutto di me. Mi ha detto che non vuole più vedermi.-
- E come avrebbe fatto a saperlo???-
- Una ragazza voleva picchiarla, io mi sono arrabbiata e non sono più riuscita a fermarlo...-
- C'era un altro ragazzo da fermare? Non ho capito.-
- No, non un ragazzo, il mio potere. Sembrava che si fosse impossessato di me, io volevo solo proteggerla...- conclude El scoppiando di nuovo in lacrime.
Ortens è incredula: non solo sua nipote ha fatto saltare la copertura esponendo entrambe ad un pericolo, ma non è più in grado di controllare i poteri con cui è nata. Se non ci riuscisse, prima del giorno in cui dovrà "conoscere" sua sorella, potrebbe distruggere qualunque cosa.
- Spera solo che non sparga la voce. Da oggi abbiamo tempo poco meno di un anno per cambiare casa. Dove andiamo? Bridgeport? Essendo una città la probabilità che veniamo trovate è davvero bassa e...-
- Nonna, no.- la interrompe El.
- No? Hai una vaga idea di che caccia alle streghe potrebbe far partire?-
- Non Zoe. Ha paura di me, ma non è cattiva.-
- Senza offesa ma è un'umana, gli umani non hanno questo senso di fedeltà già tra di loro, figurati verso specie diverse.-
- Dalle una chance, ti prego...-
- Io...-
All'improvviso si spalanca la finestra della stanza di Eleonoir, oltre al temporale in arrivo si sente anche un forte vento gelido arrivare da nord, il quale porta una busta dentro la stanza.
- Cos'è, nonna?- chiede El mentre corre a chiudere la finestra.
Dopo aver esaminato ciò che il vento le ha portato, Ortens le risponde - Si tratta di una lettera, è per me.-
- Che casualità che il vento ti abbia portato una lettera, tua per giunta.-
- Perchè è un vento magico. So chi me l'ha inviata.-
- Chi?-
- La conoscerai. Ora se vuoi scusarmi vado a leggere la lettera. Intanto tu metti a posto il casino che hai combinato prima e poi vai a dormire. Domani mattina ti faccio i pancackes al cioccolato, va bene?-
- Va bene nonna, buonanotte.-
- Buonanotte.-
Ortens si accinge ad andare in camera sua, strusciando lentamente le pantofole sul pavimento in legno del piano superiore.
"Che strano, erano anni che non ricevevo notizie da Etesia", pensa tra sè e sè.
Una volta entrata nella sua stanza chiude la porta, accende le candele presenti sulla sua scrivania e mette gli occhiali per leggere il contenuto della lettera.
Come legge le prime righe nota subito una certa frettolosità nella scrittura: è tutto scritto male, in modo raffazzonato, come se ci fosse una certa urgenza.

"Mia cara Ortens, come stai?
Ti scrivo per avvertirti che quest'oggi la nostra regina ha ricevuto una lettera anonima nella quale c'era scritto che nella tua cittadina sono state rilevate tracce di utilizzo della magia. Medea non vede l'ora di ricevere informazioni più chiare per mettersi in viaggio verso sud. Tra di voi c'è un segugio! Nessuno ha idea di chi esso sia, ma è arrivato due anni in anticipo rispetto a quando la ragazza avrebbe dovuto lottare contro sua sorella. Si tratta di un'emergenza, considerando che a questo punto la giovane strega non può più contenere i suoi poteri. Domani è il suo sedicesimo compleanno, giusto? Gea, la strega elementale della terra, ha previsto che domani si congiungerà con il suo famiglio ed esso sarà speciale. Speriamo in bene.
Un caldo abbraccio.
Con affetto, Etesia."

Ortens non può credere a ciò che ha appena letto. Qualcuno è sulle tracce di sua nipote? Chi? Le farà del male? Quanto tempo hanno per mettersi al riparo?
Al che le viene un'idea: preparare indirettamente Eleonoir all'Arcadia.
Se il nemico si allontana da casa sua, perchè non giocare sul suo campo di battaglia?
"Ci potremmo trasferire ad Arborea, ormai è una regione praticamente disabitata immersa nella natura, non dovrebbe trovarci nessuno", pensa macchinando contro la regina.
"Potrei regalare a mia nipote uno dei miei libri sulla regione, sulla sua storia e su come vivono i suoi abitanti e, se necessario, farle fare un esame anticipato per farle finire l'anno in anticipo affinchè noi possiamo scappare. Una volta in Arcadia vivremo un po' li e poi la iscrivo direttamente in accademia, così so dove si trova e potrà affinare le arti magiche."
A distrarla dai suoi pensieri è il suo orologio, il quale suona sommessamente la mezzanotte. La strega si alza e sposta un piccolo panno viola nascosto tra il muro e la libreria, il quale nasconde due statuette femminili - Che Eostre e Freia veglino su di noi.- dice la donna accendendo l'incenso per venerare le due dee.

ELWhere stories live. Discover now