•13 - Sbagliando s'impara.

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«Tutto sommato è andata bene» dice, mentre beve dello champagne. «Sì, ti pagherà bene.»
Appoggia la schiena contro al muro e si guarda attorno, per poi sospirare.
«Che noia.»
Inclina la testa di lato, mentre mi guarda. «Cosa?» Gli chiedo, divertito. Fa spallucce, con un sorrisetto. «Nulla.»

Mi lecco le labbra, poi mi avvicino a lui.
«Tae?»
Deglutisco, appena sento la voce di Minseok chiamarmi. Jungkook, stringe i denti e morde il bicchiere per qualche istante per poi guardarlo come me. «Oh, ci sei anche tu...»

Appoggia il calice e porta le braccia al petto.
«La cosa ti crea problemi?»
«Beh, tu sei il mio problema» spiega. Sospiro, roteando gli occhi. Eccoli che ricominciano.
«Io sono il problema di tutti, forse è per questo che gli uomini mi muoiono dietro.»

Fa un sorrisetto. «Gli uomini come lui» specifica, indicandomi con la testa. «Quelli con buon gusto, Minseok.»
Merda, lo sta distruggendo.
«Jungkook, forse ti è sfuggito, ma prima di te c'ero io.»

«Infatti sbagliando s'impara. Per questo adesso sta con me, io sono migliore di te sotto ogni aspetto.»
Guardo il mio ragazzo, che è serio e divertito allo stesso tempo. Dio, lo amo. Lo amo da morire.
«Sta attento.»

«Andiamo, Minseok-ie, non sei nemmeno riuscito a fare la puttana!»

Resto in silenzio, cercando di non ridere ma questa gli è uscita fottutamente bene.
Minseok non ha ancora capito che non deve mettersi contro Jungkook, perché perderà sicuramente.
«Cioè, persino in quello, sono meglio io.»

Minseok stringe i denti, poi si rilassa e annuisce. «Sì, ti capisco. Taehyung fa delle cose fantastiche a letto, no?»
«Troia di merda!» Sbotta, prendendolo per il colletto della camicia. «Jungkook» gli prendo il polso. «Con le dita e poi quella lingua, un vero dio.»

La mano di Jungkook, colpisce la sua guancia facendomi sgranare gli occhi, così lo tiro indietro.

«Ti uccido, Minseok! Te lo giuro!» Esclama, cercando di liberarsi dalla mia presa.
«Ricordati della mia faccia, troia! Perché sarà l'ultima cosa che vedrai!»
«Jungkook» lo stringo, cercando di allontanarmi. «Lasciami!»

«Ti aspetto, puttana!» Alza la voce, Minseok.
Cristo, perché mi ritrovo in questa situazione?
«Adesso basta!» Sbotto, sollevando il corpo del mio ragazzo. «Che cazzo fai?! Mettimi giù!»

«Minseok, smettila di provocarlo, perché ti posso assicurare che non scherza e tu, cazzo, calmati.»
Prendo un respiro profondo e mi allontano.
«Sì, portati via la puttana isterica.»
«Ehi, Minseok! Vaffanculo!»

Entro nell'ascensore e appena le porte si chiudono lo faccio scendere.
«Stai meglio?» Gli chiedo. «No.»

Afferra le mie guance e fa scontrare le nostre le labbra, infilando la lingua nella mia bocca.
Respiro pesantemente e lui inchioda le gambe alla mia vita, stringendo i miei capelli con le mani. Faccio scontare la sua schiena con la parete e mordo la sua bocca.

Appena le porta si aprono, raggiungo la porta della stanza e la apro.
«Quando hai preso una stanza?» Mi chiede.
«Mentre tu facevi affari.»

Ridacchia e sospira. «Stavolta mi ha fatto davvero incazzare» dice, scendendo da me.
Afferro i suoi fianchi da dietro e bacio il suo collo. «Smettila di pensarci, d'accordo?»

Respiro contro alla sua pelle e lui annuisce, girandosi a guardarmi.
«Vuoi del vino?»
Stringe la mia camicia. «Voglio il vino, ma voglio di più te.»
Alzo il suo mento con due dita. «Togliti i pantaloni.»

Si lecca le labbra e fa come gli ho detto. Tengo gli occhi su di, mentre mi siedo sul letto.
Abbassa i suoi pantaloni e mi guarda.
«Vieni.»
Si mette a cavalcioni su di me e appoggia le mani sulle mie spalle, mentre mi guarda negli occhi.

Appoggio una mano sulla sua coscia, sollevo la sua camicia e sorrido soddisfatto.
«Non vedo l'ora di strappartele» sussurro.
«Nemmeno io.»

Passo la lingua sul suo collo, leccando la sua pelle mentre con le dita, sbottono la sua camicia e percorro il suo petto fino all'elastico dell'intimità.
Respira pesantemente, stringendo i miei capelli.

Giro il suo corpo, buttandolo sul letto e sollevo le sue gambe mettendomi tra di esse.
Bacio il suo interno coscia, percorro la sua pelle fino all'elastico e avvicino le dita ai lacci.
«Dì loro ciao ciao, piccolo» dico, con tono roco, slacciando i fili e buttando le mutandine a terra. «Ciao ciao.»

Abbasso la testa, avvicino la bocca alla sua intimità iniziando ad usare la lingua. Geme, stringendo i miei capelli con le mani.
Sputo su due dita e le metto dentro di lui.
«Cazzo» sospira, aprendo di più le gambe facendomi ridacchiare. «Aspetta ancora un pochino per quello.»

Si morde il labbro, mentre mi guarda.
«P-porco.»
Ridacchio e avvicino le mie labbra alle sue, mentre muovo le dita. «Come?»
Stringo le sue guance, facendolo ansimare.
«P-porco, sei u-un porco» ripete.
Ghigno, mordendo il suo labbro inferiore.
«Quanto ti piace?»
«T-troppo.»

Tolgo le dita e giro il suo corpo a pancia in sotto, alzo i suoi fianchi. «Non ti dispiace se non ho il preservativo, vero?»
«Sta zitto e scopami.»
«Lo prendo per un no» dico, per poi entrare in lui, facendolo gemere ad alta voce.

Stringo i suoi fianchi, facendolo sedere su di me. Stringe i miei capelli, mentre si muove contro di me.
«M-merda!»

Butta la testa all'indietro e graffia la mia spalla, facendomi stringere i denti.
Tengo le sue anche strette, mentre muovo il suo corpo su di me.

«Dio, piccolo» sospiro. «Sei perfetto.»
Mi guarda, con le labbra dischiuse e ansimante. «T-ti amo...t-ti amo t-tanto.»
Prendo il suo viso e annuisco, sfiorando le sue labbra con le mie. «Anche io, piccolo. Anche io ti amo tanto.»

Stringe i denti, appena colpisco il suo punto debole. «Mh» mugola, chiudendo gli occhi per qualche istante.

Circondo la sua vita con un braccio, muovendomi con più forza, facendolo gemere con voce più alta.
«T-tae!» Esclama, graffiando il mio braccio e stringendolo con le mani.

Respira pesantemente, cercando di assecondare i miei movimenti.
I nostri corpi brillani di sudore, bollenti e umidi.
Potrei giurare di essere l'uomo più felice del mondo. Non solo per il sesso, per tutto il pacchetto che questo ragazzo mi sta offrendo da quasi un anno.
Il mio ragazzo.

Cristo, quanto mi fa impazzire.

Lo bacio, facendolo mugolare e ricambia il bacio appoggiando la mano sulla mia guancia.
Il bacio blocca il suo gemito acuto, mentre raggiunge l'apice, seguito da me.

Si accascia sul letto, riprendendo fiato.
Cerca di mettersi sotto le coperte, così mi metto di fianco.
Mi guarda per qualche istante, poi ridacchia.
«Cosa?» Gli chiedo, con un piccolo sorriso.
«Scopiamo veramente tanto.»
«Beh, è vero, ma almeno scopiamo bene.»
Appoggia la testa contro al mio petto, così lo stringo. «Poi, non c'è niente di male nel farlo spesso. È una cura contro lo stress.»

Mi guarda e assottiglia gli occhi. «Come se fosse quello il motivo principale.»
Lo bacio per qualche istante, facendolo sorridere.
Disegna linee invisibili sulla mia pelle, mentre io gioco con i suoi capelli e penso solo di voler restare così per sempre. Con lui tra le mie braccia.

«Comunque è stato veramente soddisfacente tirargli quello schiaffo.»
Ridacchio, poi lo guardo. «Mi hai sorpreso, non pensavo che l'avresti davvero preso a schiaffi.»
«Era il minimo, dopo quello che ha detto.»
«Beh - alzo il suo mento con due dita - però ha ragione.»

Si mette seduto, fulminandomi con lo sguardo.
«Taehyung» dice, seriamente. «Wow, il nome completo» ridacchio, portando le braccia dietro alla testa. «Cos'ho detto stavolta?»
«Non fare il coglione, lo sai.»
«Ho detto solo che è vero e tu dovresti saperlo meglio di me.»

Sospira, scuotendo la testa. «Odio il fatto che lo sappia.»
«Beh, come hai detto, sbagliando s'impara.»
Trattiene un sorrisetto, mentre mi metto seduto e prendo il suo mento con una mano.
«Ed io ho imparato molto bene.»

ANGEL of DEATH 2                                                   City of Sins Where stories live. Discover now