•23 - Violazione.

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Il suo sguardo è pieno di rabbia, mentre stringe i denti e mi guarda senza dire alcuna parola.
«Quel figlio di puttana ti ha toccato?»

Deglutisco, guardando in basso. È troppo incazzato. «Rispondimi, Jungkook.»
Annuisco.
«Dove?»
Stringo le labbra. «L-la guancia...i-il polso e...»

Alzo lo sguardo, lui cammina verso di me.
«Continua.»
«Mi ha preso per i fianchi» sussurro.

Serra la mascella, cercando di prendere un respiro profondo ma è dannatamente incazzato. «D'accordo» dice, afferrando la pistola.
Sgrano gli occhi e prima che possa uscire, stringo la sua camicia dalla schiena.
«Non andare» dico, scuotendo la testa. «Ti prego, fai come vogliono e lascia stare. Mi hai detto che chi è sulla loro lista nera, non soppravvive. Per favore...tu ci sei già ed i-io...»

Appoggio la fronte contro la sua schiena, con gli occhi lucidi. «N-non voglio perderti, amore mio.»
Si gira e prende il mio viso tra le mani.
«Finirai per essere in pericolo anche tu, se non regolo i conti.»
«Non m'importa, voglio solo che tu non muoia.»

Mi guarda negli occhi, con le labbra dischiuse, sorpreso. «I-io ti amo» sussurro, mentre una lacrima mi riga la guancia, «ti amo così tanto.»
Circonda la mia vita con le braccia, stringendomi a sé in un abbraccio che mi fa sentire tutto il calore che emana il suo corpo.
Sorrido, sentendo il battito accelerato del suo cuore.

«Se ti toccano, perdo la testa. Non voglio che ti facciano del male, che ti sfiorino e o torcano un solo capello.»
Stringo le labbra, appoggio le mani sul suo petto e annuisco. «Lo so.»

In fin dei conti, siamo solo due amanti spezzati che rincorrono l'idea dell'amore e perdono la testa a causa sua.
E se, alla fine, gli angeli caduti fossero solo degli amanti caduti? Se avessero fatto quella fine, come successe a Lilith, divenuta dannata solo per essersi ribellata al patriarcato pronunciato da Adamo?
Se alla fine, tutti fossimo un po' dannati? Forse, in quel caso, tutto questo dolore, sarebbe solo la punta dell'iceberg.

L'angelo della morte, può amare solamente il diavolo perché ha ucciso la sua luce pur di stare tra le sue braccia.

Mi allontano e lo guardo negli occhi.
E il diavolo, può amare solo l'angelo della morte, perché è divenuto dannato per averlo tra le sue braccia.

Fa unire le nostre labbra, così stringo la sua camicia e ricambio il bacio.
La città dei peccati è guidata dall'angelo della morte e dal diavolo, che hanno deciso di rinunciare alla luce per stare insieme.

È assurdo, come io sia riuscito a trovare la mia luce in un'oscurita ancora più buia.

Si allontana e accarezza la mia guancia con il pollice, mentre mi guarda negli occhi.
Quel luccichio, che vedo nelle sue iridi così scure, è davvero bellissimo.

Circondo il suo collo con le braccia, infilo le dita tra i suoi capelli e appoggio la fronte contro la sua.

«Va tutto bene, okay?»
Annuisce. «Okay.»
Sorrido, mentre lui tiene quell'espressione da bambino contento sul viso solo per questo contatto tra di noi.
In fin dei conti, Kim Taehyung, non è così cattivo come lo dipingono. Lui ha il cuore più bello che abbia mai conosciuto e mi ama come nessun altro ha mai fatto.

[...]

Butto la cenere nel piattino, mentre sono seduto al bancone.
Il locale è pieno, proprio come ogni sera.

«Vuoi da bere?» Mi chiede, Jae. «Sì, dammi della vodka.»
«Fragola?»
«Sì.»

Versa l'alcolico nel bicchiere e me lo mette davanti. Lo bevo e sospiro.
Porto la sigaretta tra le labbra, aspiro il fumo e lo butto fuori.

Mi alzo e raggiungo il bagno. Mi guardo allo specchio, per qualche istante per poi lavarmi e quando alzo gli occhi, sussulto.

«Che cazzo vuoi?!» Sbotto, girandomi di scatto.
Appoggio una mano sulla mia coscia, pronto a prendere il pugnale ma non c'è.
«Hai perso qualcosa?» Chiede, tenendolo in mano.

Stringo i denti. «Che cosa vuoi ancora da noi?»
«Lui è stato bravo, ma vedi, il conto è non stato ancora del tutto regolato. Quello che ha fatto, è stato grave.»
Si avvicina a me e sospira. «Perché non lo dici a lui?»
Inclina la testa di lato. «Perché non è lui che voglio.»

Deglutisco, poi porto le braccia al petto.
«Hai sbagliato persona, bastardo.»
Ridacchia e afferra le mie guance, tra il pollice e l'indice. «Ho sentito spesso parlare dell'angelo della morte e quando ho saputo che si era messo con Kim Taehyung, ho pensato che dovesse essere proprio idiota e disperato.»
«Lasciami» sibilo.

«Toglimi le mani di dosso» sbotto, spingendolo lontano. Ride. «Andiamo, non è quello a cui sei abituato? Quello che ti riesce meglio?»
Scuoto la testa. «Non puoi toccare il mio corpo, quando io non ti ho chiesto di farlo.»

Sospira. «Vuoi davvero giocare con me?»
«Voglio solo andarmene.»
Blocca i miei polsi e gira il mio corpo, facendomi sgranare gli occhi. Tira i miei capelli, facendomi stringere i denti.
«Vediamo quanto sei troia, angioletto» sibila, al mio orecchio.

Stringo le labbra, sentendo gli occhi lucidi.
«Recapita il messaggio al tuo fidanzatino.»
Chiudo le palpebre, stringendo i pugni, appena la sua mano mi tappa la bocca.

TAEHYUNG

Sospiro, picchiettando la penna sulla scrivania.
Sento bussare alla porta. «Avanti.»
«Yoongi, non mi aspettavo di vederti» dico, squadrandolo. «Fidati, nemmeno io.»
Aggrotto le sopracciglia e lui sospira.

Tira dentro il suo ragazzo, che si guarda attorno. «Ragazzi, che succede?»
«Hai visto Jungkook?» Mi chiede, il biondo, portando le braccia al petto. «Era al bancone.»

Sospira, «beh, sarà andato in bagno.»
Deglutisco, sentendo una morsa allo stomaco, senza senso ma che mi fa avvertire una sensazione di preoccupazione tremendamente forte.

«Vado a cercarlo» dico, avvicinandomi alla porta. «E se sta pisciando?»
Mi giro a guardarlo, scuotendo la testa. «Vi ho detto che vado a cercarlo.»

Prima che possa uscire, Namjoon si para davanti alla porta. «Cos'è quella faccia?»
«Nulla» rispondo.

«A me non sembra "nulla".»
Sospiro, passandomi una tra i capelli.
«Non è niente, ora vad-»
«Jungkook!»

Mi giro e sgrano gli occhi, appena si accascia a terra. Mi chino e scuoto la testa, mentre lui singhiozza cercando di coprirsi.
«Piccolo» sussurro, prendendo il suo viso tra le mani.

«Dio mio» dice, Jimin, coprendosi la bocca con le mani. «Devi portarlo in ospedale. Subito.»
«N-non capisco, c-cosa...» scuoto la testa, cercando il suo sguardo.
«Taehyung, cazzo!»
Una mano mi scuote, così guardo Namjoon che tiene gli occhi sgranati. «Qualcuno l'ha-»

Mi giro di scatto, verso Yoongi che respira pesantemente. «Devi portarlo in ospedale, prima che peggiori.»

Lui si aggrappa alla mia camicia e scuote la testa. «N-no...h-ho p-paura» sussurra.
«Va tutto bene, adesso ti porto in ospedale e ti giuro che non ti lascerò un secondo.»
Trema, tra le mie braccia, con gli occhi semichiusi.

Osservo il suo corpo, per qualche istante per poi stringere i denti.
«Voglio tutti fuori dal locale» sibilo. Alzo lo sguardo. «Subito!» Grido.

Lo tiro su e deglutisco, con gli occhi lucidi, mentre i miei vestiti si sporcano di sangue e le sue lacrime bagnano la mia maglietta.
«Guardami. Chi è stato?» Gli chiedo. Stringe le labbra e respira pesantemente. «S-seo.»

Mi pulisco la guancia dalla lacrima e guardo i ragazzi. «Trovate Seo e ditemi in quale cazzo di fogna si nasconde quel porco, e io taglierò il suo corpo, pezzo per pezzo.»
Guardo il mio ragazzo, che tiene gli occhi su di me, tremante e con il viso pieno di lacrime.

«Te lo giuro, piccolo, finirà per essere pasto per i ratti» sussurro, toccando la sua guancia.
«Lo ucciderò con le mie fottute mani.»

ANGEL of DEATH 2                                                   City of Sins Where stories live. Discover now