•20 - L'amore per lei.

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Prendo un respiro profondo, mentre guardo dal finestrino.
«Dici che la prenderà bene?» Chiedo. «Sei venuto in America per lei, Kookie.»
Scocco un'occhiata all'autista del taxi, per poi tornare su di lui. «Sì, hai ragione.»

Appena si ferma, pago ed entrambi scendiamo.
Resto fermo, osservando la casa enorme.
Taehyung afferra la mia mano e mi sorride, incitandomi a suonare il campanello.

Stringo le labbra e lo faccio, senza indugio.
Picchietto le dita sulla coscia, aspettando che qualcuno mi venga ad aprire.
Sono venuto fin qui solo per mia sorella e non ho intenzione di andarmene fino a quando non l'avrò vista.

Appena la porta si apre, i miei occhi si posano su una donna.
«Zia» dico. Lei sgrana gli occhi, posando le mani sulla bocca. «Kookie, tesoro» sussurra.
Le sorride e lei mi abbraccia, così ricambio.

La sorella di mia madre. L'unica che si è sempre preoccupata per me insieme a mio zio.
«Tesoro, cosa ci fai qui? Non ci vediamo da così tanto tempo! Sei cresciuto così tanto!»
Posa le mani sulle mie spalle. «Sono venuto a farvi una sorpresa» dico.
«Sai sempre come stupire, Kookie.»

Ridacchio, inclinando la testa di lata. «E questo bel ragazzo?»
Rivolgo un'occhiata a Taehyung.
«Sono Taehyung» dice, porgendole la mano.
«È il mio ragazzo» aggiungo, facendola sorridere. «Quindi con quel figlio di papà è finita?»
«Sì, con Yoonsook è finita quasi un anno fa.»

«Entrate!» Esclama, indicando la sala. La seguiamo, lungo il corridoio. «Kangmin!»
Mio zio, raggiunge la sala e si ferma di scatto.
«Che mi venga un colpo! Jungkook!»
Rido, annuendo. «Ciao, zio.»

Mi raggiunge e sospira, abbracciandomi. «Sono così felice di vederti, Kookie.»
Si allontana e mi accarezza i capelli. «Sei cresciuto così tanto.»
«Voi due invece, siete sempre gli stessi!»
Ridono. «Non adularci troppo.»

«Hai visto? Lui è il suo ragazzo» dice, mia zia.
«Sì, lui è Taehyung» spiego, indicandolo.
«Wow, finalmente hai mollato quell'idiota.»
«Direi che è stata la scelta migliore che potessi fare» dico. «Molto piacere.»
Tae porge la mano a mio zio, che la stringe.

«Sedetevi, preparo del caffé» dice, per poi andare in cucina, seguito da mia zia.
Ci sediamo sul divano. «Yoonsook era proprio il fidanzato modello» dice, ironico, facendomi ridere. «Diciamo che mi hanno detto volte che non era quello giusto.»

«Come dare loro torto. Io sono meglio.»
Mi lecco le labbra. «Sì, è vero.»

Appena i miei zii tornano, li guardo. «Quindi, cosa combini a Seoul?»
Ingoio un groppo e faccio spallucce, sforzando un sorriso. «B-beh, io e Taehyung, abbiamo un locale...» spiego, cercando di farlo sembrare il più normale possibile. «Davvero? Che genere di locale?»
«Un nightclub» spiega, Tae. «Sì, va molto di moda.»

«Sono contenta, che tu sia così felice» dice, con un sorriso. «Ti pensavamo a soffrire e invece ti sei rifatto una vita e stai alla grande.»
Annuisco. «Sì, è così.»

Mi schiarisco la voce. «Sentite...»
«Lei tornerà a momenti» risponde, mio zio, capendo subito. «Come sta?»
«Lei sta benissimo, è una forza della natura. Un po' come te. A scuola è la prima della classe, frequenta un corso di musica e ha molti amici.»
Sorrido, con gli occhi lucidi. «È una piccola regina» dico, cercando di non piangere.
«Anche se, ultimamente sente molto la mancanza del suo fratellone.»

Li guardo e tiro su col naso. «Sì, anche lei mi manca molto.»

Ormai, è diventata una donna. Sono convinto che non sia più una bambina, ma lei resterà sempre la mia sorellina.

Sento la porta aprirsi, così guardo il corridoio.
«Zia! Zio! Io e Ash andiam-»
Si ferma, appena mi vede. Lascia andare la mano del ragazzo al suo fianco e posa le mani sulla bocca.
Sento una lacrima rigare la mia guancia.

«Chaerin» dico, alzandomi. «S-sei davvero tu?»
Sorrido, annuendo.
Lei si precipita verso di me e mi abbraccia, così la stringo. Sento le sue lacrime sulla mia pelle, così piango anche io.
«Non posso crederci che sei qui» dice.

Si allontana e mi guarda. «Guardati, sei cresciuta così tanto...mio Dio, Rin-ie, sei bellissima.»
Si asciuga le lacrime. «Avresti dovuto dirmelo.»
«Che sorpresa sarebbe stata?»

Ridacchia, facendomi fare lo stesso. «Mi sei mancato.»
«Anche tu.»
«Devo raccontarti così tante cose!» Dice, battendo le mani. Appoggio le mani sulle sue spalle, mi asciugo le lacrime e sorrido.

È davvero diventata una donna. Assomiglia così tanto a nostro padre, è assurdo, perché ha il carattere di nostra madre.

Lei si avvicina al ragazzo, che è rimasto fermo con un'espressione confusa. «Kookie-oppa, lui è Ashton, il mio ragazzo» spiega, indicando.
«Ash, lui è Jungkook, mio fratello maggiore.»
«Ho capito! Finalmente, lo vedo! Non fai altro che parlare di tuo fratello.»

Inclino la testa di lato, con un sorriso. «Visto che siamo in vena di presentazioni» dico, poi rivolgo un'occhiata a Tae. Lui si alza e circonda la mia vita con un braccio.
«Lui è Taehyung, stiamo insieme.»
«Tuo fratello mi ha raccontato molte cose su di te.»
«Davvero?» Chiede, con gli occhi che le si illuminano. «Sì.»

«Adesso, lasciate che Jungkook e Taehyung si riposino. Hanno fatto un lungo viaggio» dice, mia zia. «Vi accompagno nella stanza degli ospiti.»
«In realtà noi avevamo prenotato in hotel...»
«In hotel?! Non se ne parla! La famiglia sta tutta sotto lo stesso tetto.»

Così, la seguiamo al piamo di sopra. Entriamo in una stanza. «Il bagno è in fondo al corridoio oppure ce n'è un altro vicino alla stanza di Chaerin. Riposatevi, ragazzi.»
Ci lascia da soli e io mi siedo sul letto, riprendendo fiato. Appoggio una mano sul cuore. Lui si mette accanto a me.

«Stai bene?»
Mi accarezza la guancia con il pollice. «Credo.»
Appoggio la testa contro la sua spalla e sorrido. «È bella, vero?» Gli chiedo. «Sì, lo è. Ti somiglia molto.»
«La mia sorellina sta insieme a un ragazzo.»
«Sembra carino.»
«Ci vuole qualcuno con la testa sulle spalle, per stare con lei.»

Chiudo gli occhi per qualche istante.

La guardo e deglutisco, cercando di buttare indietro le lacrime. «Non voglio!» Esclama.
«Shh, ascoltami, ascoltami» dico, posando le mani sulle sue spalle. «Starai bene con gli zii, Rin-ie.»

«Non voglio! Io voglio stare con te!»
Stringo le labbra, con la gola che brucia e una morsa allo stomaco che si fa sempre più stretta.
Rivolgo un'occhiata alla coppia, che se ne sta in disparte, preoccupata.
Mi chino alla sua altezza e le prendo le mani.
«Guardami, Chaerin» sussurro. «Ti prometto che ci vedremo presto ma tu devi andare con gli zii. Sono sicuro che ti divertirai un sacco a Miami, dicono che il mare sia bellissimo.»
Scuote la testa. «No!»

Sospiro poi prendo un respiro profondo.
«Chaerin, noi due siamo fratelli e niente potrà mai cambiare il nostro legame. Nessuna distanza ci farà smettere di essere fratelli. Abbiamo lo stesso sangue ma, non puoi stare con me e quando sarai più grande capirai che sto facendo tutto questo per te.»
Poso le mani sulle sue guance e la guardo negli occhi. «Perché voglio che tu sia felice, che tu cresca forte, senza ricordare ciò che abbiamo passato.»

Mi lecco le labbra e le sorrido. «Tu sei ancora troppo piccola per capire questo mondo, ed è meglio così, tesoro. Io darei tutto, per non capirlo. Devi crescere lontano da tutto questo e ti giuro, che un giorno, torneremo insieme. Come la famiglia che siamo. Fino ad allora, però, dovrai stare con gli zii.»
Ingoia un groppo e tira su col naso.
«M-mignolino che giura?» Chiede. Annuisco, afferrando il suo mignolo con il mio. «Lo giuro sul mio mignolino legato al tuo.»
Mi abbraccia e io stringo gli occhi, sentendo di scoppiare da un momento all'altro ma non posso piangere davanti a lei.

La stringo e le accarezzo i capelli. Poi mi allontano e le asciugo una lacrimuccia.
«Vai, dai» sussurro.
«T-ti voglio bene, fratellone.»
«Anche io, sorellina, anche io ti voglio bene.»
Raggiunge gli zii, con i singhiozzi e appena salgono in auto, mi accascio sul pavimento scoppiando in lacrime.

ANGEL of DEATH 2                                                   City of Sins Where stories live. Discover now