4. Pistacchio

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Quella sera mi ero trovata costretta a dire tutto ai miei genitori.
Dopo aver parlato con lui ero rientrata nel negozietto, facendo finta di niente. Ero stanca di piangere, di essere triste.
Finito il mio turno, tornai subito a casa.
Appena vidi i miei genitori mi buttai fra le loro braccia, stringendoli forte.
Mamma rise, pensando che fosse solo un attacco d'affetto improvviso, mentre papà capì subito che c'era qualcosa che non andava.
Dopo aver visto lo sguardo nei loro occhi, pieno d'amore, gettai fuori il peso che mi opprimeva da ormai tre giorni.
Mia madre scoppiò a piangere disperata e si attaccò a me, mio padre invece era incredulo e sconvolto.
Non volevano lasciarmi andare a lavoro, ma fui chiara su questo aspetto: nei quattro giorni che mi rimanevano volevo vivere la mia vita com'era sempre stata. Preferivo essere cullata dalla dolce familiarità della mia quotidianità invece che dall'amara disperazione.

Fu così che avevo appena finito di preparare dei cioccolatini al pistacchio, i miei preferiti.
Molly era di fianco a me, riuscivo a percepire le sue occhiate di pietà, ma la ignoravo.
Non volevo pensarci, mi rifiutavo.
Forse sbagliavo, ma poco importava al momento, reagivo solo in base a ciò che mi diceva il mio istinto.

<<Cosa hai intenzione di fare?>> mi chiese Molly all'improvviso. Potevo vedere la sua preoccupazione.

<<Non ho tante opzioni>> le risposi, ed era la verità. Non potevo nascondermi da lui, tanto meno scappare, sarebbe stata una condanna a morte ancora più precoce. Dovevo solo cercare di sopravvivere al più lungo possibile e magari trovare qualche modo per contattare i miei genitori.

Molly fortunatamente lasciò cadere il discorso, non avevo la minima voglia di parlarne.

E così, trascorse il resto della mia mattinata fino alla tre del pomeriggio, sperando che, per qualche miracolo divino, lui non si sarebbe presentato.

Magari è caduto dalle scale e si è rotto una gamba.

Questa era la mia speranza, alquanto impossibile visto che il soggetto in questione era un licantropo.

Come volevasi dimostrare, alle tre precise il campanello suonò, e lui entrò nel negozio.
Oggi indossava gli stessi vestiti degli altri giorni, ma la pelliccia era rossa, come i suoi occhi, invece che marrone. I capelli li aveva legati in una coda bassa, e dalle sue occhiaie riuscivo a capire che doveva essere stanco.

Meno male, pensai, magari oggi non avrà tanta voglia di parlare.

Si avvicinò al bancone, ignorando completamente Molly, che lanciandomi un'occhiata di scuse, se ne andò nella cucina. Potevo capirla.

<<Buongiorno, come posso esserle utile?>> lo trattavo con freddezza, cercando di tenerlo il più distante possibile da me.
Cosa inutile, apparentemente, visto che lui fece quel classico sorriso che sembrava quasi prendersi gioco di me.

Lanciò un'occhiata al bancone, analizzando la specialità di oggi.

<<Cioccolatini al pistacchio, fatti da te presumo?>> nonostante il sorrisetto, il suo tono era quasi dolce.

Come al solito annuii e basta, evitando di guardarlo direttamente negli occhi.

<<Tu partirai con me. Hai quattro giorni per preparati e salutare i tuoi cari. Se provi a scappare, ti assicuro che non finirà bene>>
le sue parole mi rimbombarono in testa, e un brivido mi percosse.

Se lo notò, non ne diede segno.

<<Ti piace proprio fare dolci>> non era una domanda, ma una constatazione. Stava guardando i cioccolatini al pistacchio, e sembrava apprezzare.

Nonostante la situazione, inevitabilmente provai orgoglio per il mio operato.

Il cioccolato è la via per il cuore di tutti, anche dei licantropi, sorrisi fra me e me.

<<Potrai continuare a fare dolci anche quando saremo a casa mia, se lo vorrai>> ed ecco che il mio sorriso, anche se interiore, si spense. È questo che voleva da me? Una cuoca? L'unica cosa che mi importava era stare lontano da lui, che non mi toccasse.

<<L'unica cosa che voglio è stare con la mia famiglia e continuare a lavorare qua>> indicai il negozietto <<Ma non penso che la cosa sia possibile, per colpa tua>> dalla disperazione ero ormai passata alla rabbia.

Il suo sguardo divenne gelido, congelato, e il suo sorriso si trasformò in una smorfia. Fece un respiro profondo, come per calmarsi, e poi parlò di nuovo.

<<Sei la mia compagna. Sei mia, come io sono tuo. Non ti puoi aspettare che io me ne vada senza di te, Nika>> nonostante le parole dure, pronunciò il mio nome con venerenza, gustandolo quasi come se fosse una caramella.

<<Non sai niente di me, come io non so niente di te...>> la mia voce divenne flebile. Continuavo a lottare, a cercare ragioni per le quali lui avrebbe potuto lasciarmi in pace, ma sapevo benissimo che era tutto inutile.
Né un lupo mannaro né un licantropo avrebbero mai potuto stare stare senza la loro compagna.

<<Abbiamo tutto il tempo di conoscerci>> mi rispose, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Per lui lo era, per me no.

<<So che sei umana e so anche che hai paura della mia specie. Col tempo comincerai a sentire il legame e capirai che ciò che ci unisce non è qualcosa di semplice, qualcosa che può essere gestito in maniera umana>>
la sua voce si fece dolce e comprensiva.

Non è solo un illuso, è pure lunatico...

Per la prima volta da ieri lo guardai davvero negli occhi, impaurita ma con la necessità di capire le sue intenzioni. C'era determinazione e speranza, troppa speranza.

Se non soddisferò le sue aspettative mi ucciderà? O ieri era onesto quando ha detto che non mi avrebbe mai fatto del male?

Ero confusa, provavo troppe emozioni insieme. Non c'era un filo logico che collegava i miei pensieri. C'erano solo paura, ansia e rabbia, tanta rabbia.

Senza dire nulla, presi i cioccolatini al pistacchio e glieli misi nel classico sacchetto rosa.
Glieli porsi, e lui capì subito che con questo gesto gli stavo intimando di andarsene.
Li prese e se ne andò, ma non prima di avermi detto un'ultima cosa.

<<Il mio nome è Graham>>


Ciao a tutti!
Spero che vi stia piacendo la storia fin'ora :)
Se vi va, lasciate una stellina e anche un commento per farmi sapere cosa ne pensate.
Al prossimo capitolo!
Black Widow D

Song of Shadows - SOSPESAWhere stories live. Discover now