23. Animale

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⚠️Attenzione, questo capitolo contiene scene di violenza. Saltate il capitolo se vi mettono a disagio! 

<<Allora, cari membri del Concilio, volete venire con me? O la prossima a morire sarà quell'umana che lo stronzetto laggiù sta cercando di proteggere>>

Sentii il gelo entrarmi nelle vene e il cuore saltare qualche battito. Graham, invece, iniziò a tremare per la rabbia e per la prima volta mi fece davvero paura. I suoi occhi erano diventati completamente neri e, chiunque avrebbe potuto capirlo, il suo sguardo non prometteva niente di buono.

Nonostante la furia che c'era in lui, lasciò con delicatezza la presa su di me e fece qualche passo in avanti, fino ad arrivare faccia a faccia con il lupo mannaro che mi stava minacciando.

<<Oh oh, il lupetto si è arrabbiato?>> ridacchiò il lupo. La situazione era pericolosa, ma solo guardando le due creature di fronte a me era facile capire che quello in vantaggio era Graham. Era più alto, più piazzato e decisamente più arrabbiato.

Le persone intorno a me sembravano paralizzate, nessuno osava dire una parola o muoversi di un centimetro. L'unico rumore leggermente udibile era quello dei singhiozzi sommessi della donna che aveva appena perso il suo compagno.

Il mio di compagno invece, senza neanche aprir bocca, allungò il braccio e prese per il collo quell'essere spregevole, sollevandolo da terra. Era chiaro che la presa sul suo collo era troppo forte per lasciarlo respirare, ma lui continuò a sorridere.

E' pazzo, completamente fuori di testa, pensai.

<<Nika, non guardare>> mi disse Graham, ma i suoi occhi erano fissi davanti a sé.

Io però rimasi rivolta verso di lui, troppo paralizzata dalla situazione per reagire. Lui non si girò per controllare se lo avessi ascoltato o meno, e vidi la sua mano iniziare a stringere il collo del lupo sempre di più, mentre la sua pelle iniziava ad assumere un colore raccapricciante.

Qualcuno, una signora che non avevo mai visto prima, mi prese per le spalle e mi voltò, impedendomi di vedere la scena. Non feci in tempo a reagire che sentii un sussultò generale, seguito da un tonfo.

Tutto il resto successe molto velocemente. Arrivò Graham che mi prese per il braccio e senza dire nulla mi trascinò lungo il corridoio fino ad arrivare nella nostra cabina. Volevo voltarmi per capire cosa fosse successo, ma non lo feci. Nel mio cuore lo sapevo già e la realtà mi terrorizzava.

Graham lo aveva ucciso.

Se qualcuno mi avesse chiesto di descrivere ciò che stavo provando, non ne sarei stata capace.

Chi è davvero Graham? Quale suo lato è reale? Quello dolce o quello letale?

Il licantropo serrò la porta e finalmente la sua attenzione fu su di me. La sua stretta, decisamente più forte del solito, mi teneva ferma, mentre col suo sguardo mi analizzava dalla testa ai piedi, come per vedere se in qualche modo il lupo mannaro mi avesse ferita. I suoi occhi erano ancora neri, mi resi conto, la parte animale dentro di lui era in pieno controllo.

Non potevo negarlo, ero spaventata, questo lato di Graham mi era completamente nuovo. Stavo tremando, ma lui non sembrò farci caso e continuò a fissare ogni singola parte di me.

<<Graham>> lo chiamai, cercando di svegliarlo da quello stato quasi ipnotico, ma lui non reagì.

<<Graham>> dissi più forte, ma di nuovo senza risultato.

<<Graham, mi stai facendo paura!>> quasi urlai, ma questa volta mi ascoltò. 

Lasciò molto lentamente la presa che aveva su di me e i suoi occhi cominciarono a riprendere le classiche sfumature rossastre.

<<Scusa... io...>> cercò di parlare ma non terminò.

Sospirò e, passandosi una mano fra i capelli, puntò il suo sguardo nel mio.

<<Scusa Nika, ho perso il controllo. Lui ti ha minacciata, eri in pericolo... il lupo dentro di me ha preso il sopravvento>> fece un passo verso di me, ma io ne feci uno indietro a mia volta.

Il suo volto assunse un'espressione ferita, ma al momento io stavo pensando alla mia sicurezza.

<<Non ti avvicinare>> mi fece quasi male fisicamente dire quelle parole, ma era ciò che desideravo in quel momento.

<<Fidati di me, per favore. Non potrei mai farti del male, il mio unico obiettivo è quello di proteggerti>> ma potevo davvero fidarmi?

Mi sembrò di essere tornata all'inizio, quando ero costantemente vigile in sua presenza.

I licantropi sono esseri pericolosi, mi disse una vocina nella mia testa, ma allo stesso tempo riuscivo a sentire il legame che ci univa e mi assicurava che le sue parole corrispondevano al vero.

<<L'hai ucciso>> la mia voce era un flebile sussurro, e questa fu l'unica cosa che fui in grado di dire. La situazione mi sembrava così surreale che sarei potuta scoppiare a piangere da un momento all'altro.

La sua espressione si indurì, ma sapevo che quella rabbia non era rivolta a me.

<<Lui ha ucciso un licantropo e ne avrebbe uccisi altri sicuramente, e probabilmente anche te. Dovevo impedirlo>> le sue parole erano forti e decise. Io deglutii, poteva anche aver ragione, ma dovevano esserci altre soluzioni. 

<<Ascolta Nika, so che moralmente non è una cosa corretta, ma era una situazione di vita o di morte, letteralmente. Nel nostro mondo spesso l'istinto di pura sopravvivenza prende il controllo di noi creature e, per quanto possa spaventarti questa cosa, non ti negherò che sono pronto ad uccidere di nuovo se si dovesse presentare la necessità. Fa parte del mio ruolo come membro del Concilio, ma anche come tuo compagno. Io devo proteggerti, sempre>> il suo tono era grave, ma solenne allo stesso tempo.

Fu in quel momento che realizzai l'aspra verità: la percezione che io avevo di lui era destinata ad essere influenzata dal nostro legame. Da quando ero stata costretta a seguirlo, io avevo visto il lato di lui che solo una compagna avrebbe potuto vedere. Lui non era solo il mio compagno, ma un vero e proprio membro del Concilio, l'istituzione ufficiale che guidava tutti i licantropi. Dubitavo che avrei mai potuto capirlo fino in fondo, essendo solo un'umana.

Le sue parole, per quanto sotto un certo punto di vista mi terrorizzassero, avevano anche senso. Io ero umana, lui no. Le mie leggi morali erano diverse dalle sue, si basavano su necessità completamente diverse. Forse aveva ragione, forse no, ma cosa potevo fare? Per quanto brutto potesse sembrare, Graham era l'unica persona che avevo con me.

<<Graham... ho paura. Non solo di questo tuo lato, ma di tutto quello che sta accadendo>> ammisi. Lui, con esitazione, fece un passo verso di me e quando vide che questa volta non mi tirai indietro, si mosse con più sicurezza, fino a prendere il mio viso fra le sue mani. Il suo tocco era dolce ed elettrizzante.

<<Lo so, ma per favore, fidati di me. Non potrei mai farti del male, te lo giuro sulla Dea Luna>> ciò che disse mi sorprese, quello era un giuramento molto serio per i licantropi. Infrangerlo era visto quasi come una condanna a morte, ma nei suoi occhi non vidi la minima ombra di una bugia.

Piano piano la paura mi stava lasciando. Forse gli credevo solo perché ne sentivo il bisogno o addirittura per colpa del legame, ma poco importava al momento. Dovevo aggrapparmi con ogni mia forza alla speranza che da tutto quel casino ne sarei uscita viva.

<<Va bene, ti credo>> dissi finalmente reggendo il suo sguardo.

Lui non sorrise, ma vidi la gratitudine dipinta sul suo volto.

Ciao a tutti!

So che è davvero tanto che non aggiorno, ma come ho già detto non sto tanto bene. Cercherò di essere più consistente con gli aggiornamenti, ma non posso promettere nulla. Volevo ringraziarvi per tutti i messaggi che mi avete lasciato, sia nei commenti che in bacheca. Non riesco a rispondere sempre, ma apprezzo davvero molto il vostro supporto!

Al prossimo capitolo!

Black Widow D










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