21. Risveglio

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Quella notte avevamo dormito nello stesso letto. Ero ancora imbarazzata per ciò che era successo la sera prima e per questo, giustamente, finii in un'altra situazione egualmente imbarazzante.

Ero sveglia da ormai un quarto d'ora, ma mi rifiutavo di affrontare il licantropo che era nel letto con me. Lui era sveglio già da un po', stava usando il suo portatile a letto con ogni probabilità per rispondere a qualche importante e-mail, ed ero certa di star facendo un ottimo lavoro a fingere di dormire, almeno fin quando lui non mi parlò.

<<Inutile che fai finta di dormire, lo sento dal tuo respiro che sei sveglia>> ridacchiò Graham.

Maledetti i suoi stupidi sensi da licantropo!, pensai.

Facendo finta di niente, aprii gli occhi e mi stiracchiai.

<<Buongiorno>> gli dissi.

Lui mi guardò, ancora con i capelli scompigliati, e alzò un sopracciglio.

<<Sei sveglia da circa quindici minuti e mi dai il buongiorno solo ora?>> avvicinò il suo viso al mio e proprio quando le sue labbra stavano per sfiorare le mie si spostò.

Lo guardai accigliata, ma non dissi nulla. Lui, d'altro canto, sapeva benissimo cosa aveva appena fatto, glielo potevo leggere negli occhi.

Graham  scrisse un'ultima cosa sul portatile, per poi alzarsi e spostare di nuovo la sua attenzione su di me.

<<Allora, che ne dici se stamattina facciamo colazione nel vagone apposito? Potresti iniziare a prendere un po' di confidenza con altri licantropi>> aveva usato un tono casuale, ma sapevo bene che quella, per lui, era una domanda cruciale.

Voleva mettermi alla prova, vedere se la mia paura per la sua specie fosse diminuita.

Onestamente, non ero certa della mia risposta. Con lui ormai, soprattutto dopo quello che era accaduto ieri sera, avevo un certo livello di confidenza, ma l'idea di incontrare altri esseri soprannaturali...

Lui sembrò leggermi la mente, infatti mi rassicurò.

<<Se vuoi possiamo fare un tentativo, appena ti senti a disagio o semplicemente te ne vuoi andare, basterà farmi un cenno>>

<<Se è così, va bene>> risposi senza pensarci <<Però... restiamo solo il minimo necessario, per favore>>

Lui annuì e mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi dal letto.

<<Ci conviene prepararci in fretta allora>> disse controllando il suo orologio <<la colazione verrà servita fra venti minuti>>

~~~

Mi stavo pentendo amaramente di aver dato ascolto a Graham. Mentre attravversavamo il lungo corridoio che collegava i vari vagoni, riuscivo a sentire la mia agitazione crescere sempre di più.

<<Nika stai tranquilla, non permetterò a nessuno di farti del male>> cercò di consolarmi Graham, ma io non gli risposi.

Continuai a seguirlo in silenzio, io dietro che lo seguivo, sperando con tutta me stessa che una volta arrivati nessuno mi avrebbe rivolto la parola.

Dopo circa altri venti secondi, arrivammo davanti all'entrata di un vagone.

<<Eccoci>> parlò Graham, ma le sue parole erano distanti.

Io ero concentrata sul mio respiro, cercando a tutti i costi di mantenere la calma, ma fallendo miseramente.

Graham aprì la porta e subito davanti a noi si presentò un uomo di mezz'età, con ogni probabilità un licantropo, vestito da cameriere. Dal suo sguardo capii subito che aveva riconosciuto il mio compagno e nello stesso modo capii che si stava interrogando sulla mia identità.  I suoi occhi mi osservavano curiosi, ma ciò non gli impedì di essere professionale.

Song of Shadows - SOSPESAWhere stories live. Discover now