9. Neve

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Eravamo seduti sul grande e comodo divano grigio, uno di fianco all'altra.
Graham aveva messo un film, ma onestamente non gli stavo prestando tanta attenzione, c'era solo una cosa che avevo in mente: il suo corpo vicinissimo al mio.
Quando lui mi aveva detto che prima o poi avrei iniziato a sentire il legame non gli avevo creduto, almeno non del tutto. Pensavo che ci sarebbe voluto decisamente più tempo e di sicuro non mi aspettavo questo.

Lui non sembrava essersi reso conto del tornado che stava scombussolando i miei pensieri, della tensione elettrica che potevo quasi palpare fra il mio corpo e il suo.
Ero confusa, quelle reazioni mi erano completamente estranee.
Il mio cuore batteva decisamente troppo velocemente, lo potevo quasi sentire supplicare di avvicinarmi di più.

Nika riprenditi, pensai, è un licantropo, un maledettissimo licantropo.

Eppure, la mia parte razionale mi aveva ormai abbandonata.

Le scene del film continuavano a scorrere sullo schermo piatto e cercai, senza nessun risultato, di focalizzarmi solo su quello.
Graham, a differenza mia, sembrava davvero preso.
Con la coda dell'occhio riuscivo a vedere il suo sguardo fisso e le sue espressioni facciali cambiare quando si presentava qualche scena molto interessante.

Almeno non si è accorto della mia agitazione.

<<Va tutto bene?>> mi chiese esattamente due secondi dopo che formulai il pensiero.

Ecco, ho parlato troppo presto.

<<Sì, perché?>> risposi, cercando di fare la finta tonta. Mossa stupida, visto che i licantropi potevano percepire le bugie. La mia impulsività prima o poi mi avrebbe uccisa, ne ero sicura.

Lui aggrottò le sopracciglia e mi guardò serio.

<<Da quando è iniziato il film non hai fatto altro che muoverti e distrarti. Non ti piace? Lo vuoi cambiare?>> a quanto pare non ero così furba come pensavo, convinta che non avesse notato nulla.

Aprii la bocca per dire qualcosa, ma la richiusi immediatamente. Stavo per mentirgli di nuovo e dirgli che era vero, il film non mi stava piacendo e se potevamo cambiarlo, ma mi resi subito conto che sarebbe stato un errore. Probabilmente avrebbe perso la pazienza dopo aver sentito il mio cuore saltare un battito alla bugia, e in tutta onestà non ero ancora convinta di essere al sicuro con lui.

Mi resi conto che, per quanto imbarazzante, questa volta la mia unica opzione era dire la verità.

Mi feci coraggio e buttai fuori le parole tutte ad un fiato.

<<Sto iniziando a sentire il legame>> mi ci volle poco per pentirmi di aver fatto quella dichiarazione.

Lui si raddrizzò sul colpo appena sentì ciò che avevo detto.
Mi puntò addosso quello sguardo che tanto temevo, il rosso dei suoi occhi si fece più denso, forse come mai prima.

Si piegò leggermente in avanti, in modo tale da essere più vicino a me, e appoggiò le sue mani di fianco alle mie cosce, vicino, troppo vicino.
Sgranai gli occhi.

<<E dimmi, cosa senti?>> inclinò la testa e la sua voce cadde di un'ottava.

Il deglutii pesantemente e i suoi occhi seguirono il movimento della mia gola.

Mi sentivo completamente esposta.

<<Il formicolio e...>> mi si bloccò il respiro in gola <<tanta confusione, io...>> non riuscii più a parlare.

Lui fece un sorrisetto, ma non disse nulla.
Rimase fermo immobile, mentre io mi stavo dannando per sapere quale sarebbe stata la sua prossima mossa.

<<Io provo quello che provi tu, ma cento volte amplificato>> disse dopo qualche lungo ed interminabile secondo <<Il mio lupo mi prega incessantemente di stare vicino a te, di non perderti mai di vista>> la sua voce si fece bassa quasi come un sussurro, decisamente provocatoria.

Nel frattempo, potevo sentire le voci degli attori provenire dallo schermo, ma non avevano nessuna importanza, come uno sfondo sbiadito.

<<So che sei umana e che quindi devo andarci piano e trattenere tutti i miei istinti, ma non puoi capire la felicità che mi da sapere che finalmente inizi a percepire il legame che ci unisce>>

Prese delicatamente una mia mano fra le sue e accarezzò il dorso.

Io ero solo in grado di guardare, paralizzata e chiedendomi perché gli avessi dovuto dire una cosa del genere.

<<La tua pelle è bianca e candida come la neve>> si portò la mia mano alle labbra e ci lasciò un bacio.

La semplice sensazione delle sue morbide labbra sulla mia pelle fu capace di mandarmi in tilt. Mille scariche elettriche attraversarono il mio corpo, facendomi quasi girare la testa.

Tirai indietro la mano con uno scatto, stringendomela al petto quasi come se mi avesse ferita.

<<Non lo fare più>> avevo intenzione di suonare decisa, ma invece la mia voce uscì come un flebile e patetico sussurro.

Lui mi fissò imperturbabile, ma poi si allontanò lentamente da me.
Appoggiò tutto il suo peso sullo schienale del divano, ma rimanendo comunque con la testa voltata verso di me.

<<Ora che inizi a sentire il legame devi fare attenzione>> le sue parole mi colsero di sorpresa. Se prima era provocatorio e soddisfatto, ora era completamente serio.

<<Cosa intendi?>> chiesi confusa.

<<Come avrai iniziato a notare, il legame che unisce i compagni è fortissimo, talmente forte che non può essere resistito>> parlava lentamente, scandendo bene ogni sillaba di quello che diceva <<Resistere il legame è altamente pericoloso. Le poche persone che ci hanno provato sono impazzite>>

Spalancai gli occhi, incredula di ciò che avevo appena sentito.

<<Impazzite? Come è possibile?>>

<<Non si è sicuri di come sia possibile. La maggior parte credono che centri con il fatto che il legame è sacro, è un dono diretto della Dea Luna, può essere considerato in tutti i sensi una Legge Divina. Resistendo rifiutando il volere degli Dei si fa un grave torto. Si finisce per impazzire e, purtroppo, è capitato spesso che questi episodi terminassero in suicidio>> mi guardò serio e preoccupato, come se avesse paura che quella potesse essere anche la mia fine.

Non aveva tutti i torti, in questo breve lasso di tempo avevo cercato più volte di resistere il legame.

Una domanda mi sorse spontanea: come poteva qualcosa di così pericoloso essere considerato anche sacro e divino?

Era questo il destino che mi attendeva? Dover subire sentimenti e sensazioni non scelte da me nella paura di dare di matto e poi togliermi la vita?

Esiste solo una cosa più spaventosa delle creature: le Leggi Divine.







Song of Shadows - SOSPESAWhere stories live. Discover now