35. Un altro giorno

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<<Con un pugno del genere non faresti male neanche ad una formica>> la voce di Oberon rimbombava nelle mie orecchie.

<<Devi cercare di imprimere nel pugno tutto il peso del tuo corpo>> si posizionò, mostrandomi per l'ennesima volta come fare <<Metti la gamba del lato con cui tiri il pugno -nel tuo caso la destra-  più indietro, quando lo tiri fai partire la spinta dalla gamba indietro, gira col bacino e col busto, immaginati un'onda che parte dal terreno e sale sul tuo corpo>> fece un breve cenno al pavimento  <<fino ad arrivare al pugno stesso, tieni ben salda la spalla e tieni il polso dritto per evitare di farti male, quando tiri il pugno ruotalo verso l'interno, e colpisci con le nocche>> rilasciò il pugno verso il sacco da boxe, con una potenza che io potevo solo sognare. 

Ero grondante di sudore e avevo il fiatone. Era ormai un mese che mi allenavo intensamente insieme ad Oberon. Le prime settimane ci eravamo concentrati sull'aumentare la mia massa muscolare. <<Con quelle braccia molli cosa pensi di fare?>> mi aveva detto al nostro primo allenamento. Effettivamente aveva ragione, non ero per nulla in forma. La mia passione per i dolci certamente non aiutava. Oggi Oberon aveva deciso di iniziare a mostrarmi le basi per tirare un pugno. Non so quanto mi sarebbe servito nel caso di uno scontro con un Lupo Mannaro, ma sicuramente era meglio di nulla.

Mi posizionai come mi aveva mostrato e cercai di tirare il gancio destro con quanta più forza potevo. Oberon annuì, approvando. <<Decisamente meglio>>

Passammo altre due ore così. Quando finimmo ero a pezzi, e avevo indubbiamente bisogno di una doccia. 

<<Ci  vediamo domani, alla stessa ora>> mi disse Oberon e se ne andò senza aggiungere altro.

Mi incamminai verso la mia abitazione provvisoria. Il Concilio aveva deciso di prolungare le riunioni fino a che la questione non fosse stata totalmente risolta e di conseguenza eravamo tutti rimasti nelle case vicino al palazzo.

Tutti, tranne Graham e Nikolai.

Lui si trovava ancora nel piccolo ospedale, non si era ancora svegliato. Andavo a trovarlo tutti i giorni e passavo con lui ore, raccontandogli delle mie giornate e delle riunioni del Concilio. Non ero sicura che mi sentisse, ma ogni tanto riuscivo a percepire qualche barlume di emozione attraverso il legame, ma succedeva principalmente quando avevo qualche crollo emotivo e scoppiavo a piangere. Era tutto così dannatamente difficile. Oberon aveva ragione, tutti si aspettavano da me che prendessi il posto di Graham nonostante fossi umana, e così era stato. Ogni giorno cercavo di essere all'altezza del ruolo, ma spesso mi sembrava impossibile.

Nikolai era ancora rinchiuso nei sotterranei. Sapevo che aveva confessato di star collaborando con i Lupi, ma oltre questo non aveva detto nient'altro. Nessuno sapeva le sue motivazioni e neanche perché volesse così tanto la morte di Oberon.

Oberon, dall'altra parte, aveva ricominciato a partecipare alle riunioni. Il suo approccio rimaneva aggressivo, cercava sempre di convincere tutti ad attaccare il più presto possibile e non c'era verso di farlo ragionare. 

Fra me e Oberon si era creato un rapporto particolare. Ci incontravamo ogni singolo giorno per il mio allenamento, e in quei momenti mi incoraggiava e, addirittura, se avevo qualche crollo emotivo riguardo a Graham o la situazione in generale, era pronto ad ascoltarmi. Però, durante le riunioni del Concilio, mi ignorava totalmente e un po' mi dispiaceva. Non ne capivo il motivo. Finite le riunioni era lui ad accompagnarmi nella casa del bosco -la distanza fra la casa e il Palazzo era percorribile in breve tempo solo da un Licantropo, a piedi ci avrei messo ore- e a volte cenavamo insieme, anche se lui rimaneva sempre e comunque di poche parole. Pensavo che fra di noi si fosse formata una sorta di amicizia, ma non sapevo cosa ne pensasse lui in realtà.

La prossima riunione era stata programmata tra due giorni, ma le mie speranze erano striminzite. Tutti dicevano che prima o poi ne saremmo venuti a galla, ma sta di fatto che eravamo ad un punto morto. Nikolai aveva ucciso Owen, e di conseguenza era quasi impossibile scoprire le vere motivazioni riguardo all'attacco sul treno, né era facile realizzare una linea di difesa -o attacco, se avesse avuto la meglio Oberon- per quanto riguardava i Lupi Mannari.

A volte immaginavo di avere Graham di fianco a me, a spiegarmi cosa avrei dovuto fare. Il dolore provocato dalla sua assenza mi faceva sentire come se avessi costantemente un coltello piantato in pieno petto. Faceva male, troppo male, ma era un dolore che ero costretta a resistere. L'unica cosa a farmi andare avanti era il fatto che prima o poi si sarebbe svegliato. Doveva farlo.

Mentre ero sotto la doccia, con l'acqua calda che scorreva sul mio corpo, i pensieri non accennavano a diminuire. Ero stanca, davvero stanca. Avevo decisamente bisogno di dormire.

Uscii dalla doccia e mi misi una tuta comoda per stare in casa e asciugai velocemente i capelli. Lanciai un'occhiata verso il grande orologio appeso sulla parete di legno. Erano solo le sette e mezza di sera. Stavo per buttarmi a peso morto sul divano, quando all'improvviso qualcuno bussò alla porta. Confusa, andai ad aprire. 

Davanti a me c'era il bellissimo volto di Iris. Con lei ero sicura di poter dire di avere creato un rapporto di amicizia. Dopo quello che era successo a Graham lei mi era stata incredibilmente vicina. Si preoccupava sempre per me e aveva mostrato una gentilezza nei miei confronti che sarei stata sempre disposta a ricambiare. Spesso la sera si presentava da me, a volte per mangiare insieme, altre solo per farmi un po' compagnia. Si era rivelata essere una donna oltre che gentile, anche estremamente saggia e di conforto.

<<Ti va di guardare un film? Ho portato il mio portatile>> mi chiese dopo avermi abbracciata.

<<Certo, ma nulla di spaventoso>> Iris amava i film horror e piacevano anche a me, ma non ne ero proprio in vena.

Ci sedemmo sul divano e mentre cercavamo di trovare un film che mettesse d'accordo entrambe, chiacchieravamo del più e del meno.

Sospirai mentalmente, stanca e avente bisogno di un po' di speranza.

Domani sarebbe stato un altro giorno, mi dissi, come ormai facevo ogni sera. Domani forse Graham si sarebbe svegliato. Ogni giorno che passava, sentivo una parte di me andarsene. Sapevo che dovevo farmi forza, che Graham voleva solo il meglio per me, ma era dannatamente dura. Solo l'idea di lui sdraiato su un lettino, pallido e freddo, mi faceva venire una nausea terribile.

E mentre immagini vivaci coloravano lo schermo del portatile di Iris, percepii un altro pezzetto del mio cuore sgretolarsi.

Ciao a tutti!

Purtroppo Nika non sta passando un periodo facile, ma piano piano sta facendo dei passi in avanti per diventare sempre più forte.

Con questo primo capitolo della parte II ho voluto approfondire un po' le dinamiche che si sono create con Oberon prima di tutto, ma anche con Iris.

Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento ed una stellina!

Al prossimo capitolo!

Black Widow D

P.s. io non so assolutamente nulla sul come fare a pugni, tutte le spiegazioni sono state gentilmente fornite dal mio fidanzato, il quale ha fatto Boxe per parecchi anni :')

Song of Shadows - SOSPESAWhere stories live. Discover now