2.

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Era passata qualche settimana dal suo licenziamento al Saint Mary Hospital e sembrava che gli fosse stata fatta terra bruciata attorno. Nessun ospedale, pubblico o privato, sembrava disponibile ad assumerla e nessuna clinica sembrava avesse bisogno di personale. Aveva studiato tutti quegli anni per niente? Dopo settimane di ricerche andate a vuoto sembrava aver trovato una pseudo-soluzione. 

Con un sospiro rassegnato entrò all'interno dell'unico locale di tutta New York City disposto ad assumere una ragazza priva di esperienza pratica e con disponibilità immediata. 

Era un bar fatiscente, di periferia ma quantomeno era a pochi isolati da dove viveva con il padre e non avrebbe speso soldi per il trasporto. Si trattava di un Irish Pub la cui insegna luminosa era di una qualità scadente e le lettere Mad Murphy lampeggiavano in modo alquanto sinistro nella luce tremolante della sera. 

Strinse i denti e si fece coraggio per entrare nell'ambiente poco illuminato e dominato da un forte odore di alcol e fumo. Storse il naso ma l'odore non le era del tutto estraneo, ormai si era abituato a quello del padre che non era troppo dissimile. Cercò con lo sguardo il bancone e lo raggiunse senza troppe difficoltà, dato che a quell'ora non c'era ancora gente a popolare la sala.

 Cormack McGregor, il proprietario si affacciò da dietro il bancone, i capelli rossicci nascosti da una coppola grigia, in un'immagine stereotipata di Irlandese.

-"Tu devi essere la ragazza nuova"- constatò con uno sguardo lascivo che le lasciò scivolare su tutto il corpo, i denti giallastri nascosti da un baffo vermiglio poco curato -"Hai troppi vestiti addosso mocciosa, non voglio che tu faccia lo spaventapasseri quindi vedi di mettere la mercanzia in mostra"-. 

Lia arrossì vistosamente e si strinse ancora di più all'interno del maglioncino che indossava. Non era mai stata particolarmente a suo agio con il suo corpo soprattutto per il fatto che la maggior parte delle volte aveva la pelle tumefatta da lividi che non le permettevano neanche di rimirarsi allo specchio come una normale adolescente avrebbe dovuto fare. 

-"Dai, vatti a cambiare che inizi tra quindici minuti"- sbuffò annoiato tornando a riporre il suo interesse sullo schermo alla sua destra che trasmetteva una corsa di cavalli -"Chiedi di Rose, ti mostrerà cosa devi fare"-. 

Si avviò con passo incerto verso quella che doveva essere una stanza riservata al personale e rimase sorpresa quando trovo altre cinque ragazze seminude che si stavano preparando per il turno di lavoro. 

-"Scusate, sto cercando Rose"- cercò di farsi sentire nonostante tutta quella confusione che regnava all'interno del camerino. 

Le ragazze si ammutolirono, apparentemente affascinate da quella nuova apparizione all'interno del Mad Murphy, troppo vestita per poter passare inosservata all'interno di quel locale. Da quando erano rimaste in quattro, si stavano aspettando da un momento all'altro un rimpiazzo ma mai avrebbero pensato ad una ragazzina probabilmente appena maggiorenne vestita da puritana. Quel luogo non era affatto per una ragazza come Thalia e su questo non c'era ombra di dubbio.

-"Sono io"- una ragazza dalla voluminosa chioma fulva attirò la sua attenzione sollevando con un gesto annoiato la mano -"Devi essere quella nuova ... Lia, giusto?"-. 

Lei annuì portandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio, nervosa sotto quegli occhi giudici. 

-"Seguimi, ti do qualcosa per cambiarti"- si fece largo tra le altre ragazze che nel frattempo erano tornate a prepararsi, apparentemente ignorando la nuova arrivata.
Lia si passò i palmi sudati contro la stoffa dei jeans, cercando di apparire il più calma possibile.
Non aveva mai pensato di ritrovarsi a lavorare mezza nuda per uomini ubriachi e la cosa le metteva non poca agitazione.

ZARWhere stories live. Discover now