4.

2.9K 72 0
                                    

Si era lasciata poggiare sul sedile in pelle del Porsche Cayenne nero dell'uomo che le aveva appena salvato la vita. Non riusciva a smettere di pensare a come le cose fossero degenerate in quel modo.

Quello che era il fratello del suo vecchio paziente aveva appena sparato ad un uomo e il tutto con estrema naturalezza, come se fosse qualcosa che faceva quotidianamente. L'aveva fatto per proteggerla, ma a quale prezzo? Aveva colpito un'uomo e lo aveva lasciato sanguinante nel retro di un locale di periferia.

Rimasero in silenzio per tutto il viaggio, l'aria calda a riscaldarle le guance arrossate e le mani strette spasmodicamente le une alle altre in un movimento dettato dai suoi pensieri.

-"Cos'è successo?"- riuscì a domandare con un sussurro, talmente piano che dubitò che l'uomo al suo fianco l'avesse sentita. Si morse la lingua accennando un'occhiata nella sua direzione. Aspettò qualche secondo in silenzio ma, prima che si decidesse a ripetere la domanda con un tono di voce più alto, Mikhail rispose.

-"Ti sei cacciata in un bel guaio, piccoletta"- sospirò abbassando per pochi secondi la sua barriera impenetrabile di freddezza, lasciando intravedere un po' di morbidezza nel tono con cui pronunciò quel nomignolo. Questo momento, però, durò ben poco e lo vide tornare l'uomo freddo e calcolatore che aveva conosciuto fino ad allora, lasciandole uno strano sapore amaro in bocca.

-"Hai fatto arrabbiare delle persone molto importanti stasera"- sibilò accostando appena fuori casa di quella ragazzina che lo guardava incerta, come incapace di realizzare cosa fosse successo poco prima -"Quindi hai due possibilità: te ne vai da questo paese e non torni mai più o ..." iniziò lui facendo vagare il suo sguardo sul corpo di Thalia che sembrava così piccolo accanto al suo. Sentì ancora una volta quella necessità impellente di proteggerla, di sentirla al sicuro al suo fianco, un sentimento mai provato prima e spaventosamente viscerale -"oppure vieni a lavorare per me."- le propose di getto. In questo modo l'avrebbe avuta sotto controllo e questo bastava a saperla al sicuro.

La ragazza lo guardò sgomento e palesemente offesa da quell'offerta -"Non sarò mai la tua puttana"-. 

Quell'affermazione scaturì una risata genuina in Mikhail che con un ghigno arrogante la derise facendola sentire una nullità -"Non mi scoperei mai una bambinetta come te, ho standard molto più alti"-.

Thalia abbassò lo sguardo sentendosi umiliata e piena di imbarazzo. Sicuramente il suo corpo non era formoso come quello della maggior parte delle sue coetanee ma era davvero così poco attraente? E cosa le importava in quel momento di essere ritenuta o meno attraente da quell'uomo? L'aveva visto sparare ad una persona senza esitazione, minacciandolo di morte. Ma l'aveva fatto per difenderla e nessuno lo aveva mai fatto prima di allora, nessuno.

-"Nel caso in cui decidessi di lavorare per me, saresti sotto la protezione della mia Famiglia ma dovresti fare cose che molto probabilmente andranno contro la tua morale da ragazzina casa e chiesa"- continuò cercando il suo sguardo senza però trovarlo. Perché sentiva il bisogno di guardare in quelle iridi nocciola e saperla al sicuro? Thalia trattenne il respiro, incerta su quelle che sarebbero potute essere le sue sorti. Cosa avrebbe dovuto fare? Non sarebbe mai potuta andare via da quella città e men che meno avrebbe potuto venir meno ai suoi principi.

-"I-Io ..."- mormorò sentendo il corpo tremarle e non per il freddo.

-"Io non so cosa fare ...N-Non posso ..."- balbettò senza contegno come una bambina spaventata, cosa che infastidì non poco l'uomo al suo fianco. Stava perdendo tempo prezioso e tutto a causa di quella ragazzina dagli occhi nocciola che si stava rivelando essere la fonte dei suoi problemi. Come avrebbe potuto spiegare ai suoi fratelli e ai suoi uomini la presenza di quella giovane donna all'interno della casa? Ci avrebbe pensato in un secondo momento, ora doveva solo capire che cosa avesse intenzione di fare.

ZARWhere stories live. Discover now