30.

2.2K 76 25
                                    

C'era stato un periodo, quando Thalia era bambina, in cui le suore dell'orfanotrofio in cui era stata abbandonata l'avevano convinta a credere in Dio e nella bontà intrinseca che si trovava in ogni essere umano, in quanto creato a sua immagine e somiglianza.
Aveva passato quei sette anni della sua infanzia convinta che se si fosse comportata in modo gentile nei confronti del prossimo la vita le avrebbe sorriso.

E la sua teoria era stata solamente validata dalla visita che i signori Campbell avevano fatto in un pomeriggio freddo di febbraio, facendo prendere a quella giornata grigia una piega del tutto inaspettata che agli occhi di Thalia sembrava essere la ricompensa che quel Dio in cui aveva creduto le stava mandando.

Sei stata brava, questa è la tua ricompensa.
O almeno questo era quello a cui aveva pensato quando si era trovata davanti i volti sorridenti di quelli che sarebbero diventati presto la sua nuova famiglia.

Hanno una piccola casa nel Bronx, vicino al Joyce Kilmer Park, le avevano detto le suore con le lacrime agli occhi dalla commozione a causa della rarità di un' evento del genere. In fondo Thalia aveva già sette anni e le coppie così giovani come i signori Campbell avevano una predilezione per i neonati.

Eppure, forse proprio per questa sua indole gentile e disponibile con tutti, tra gli altri bambini avevano scelto proprio lei, promettendole con quei modi ammalianti una vita che chiunque là dentro aveva solo sognato.

Avrebbe avuto una cameretta tutta sua, senza doverla condividere con nessun altro.
Avrebbe avuto una mamma e un papà a cui poter regalare i disegni che faceva, a cui poter chiedere aiuto anche per le più piccole cose, da cui poter andare a farsi curare le ginocchia sbucciate dopo essere caduta in giardino.

E proprio per questo aveva lasciato l'orfanotrofio con un sorriso da un' orecchio all'altro e gli occhi pieni di aspettative alimentate dalle promesse che le erano state fatte in buonafede da quelle due persone buone.
E per i primi mesi era stato come vivere un sogno, viziata in ogni suo capriccio, le era stato permesso di assaggiare che cosa si era persa in tutti quegli anni in cui era stata cresciuta all'interno di quell'istituto di suore che, seppur non le avessero mai fatto mancare nulla, non sarebbero mai state in grado di compensare l'amore e l'affetto di due neo genitori alle prese con la prima figlia.

Perché, soprattutto per la signora Campbell, la gioia derivata dall'arrivo di Thalia nella sua vita era eguagliabile, se non maggiore, rispetto a quella della ragazza.

Eppure quello stesso Dio che l'aveva lusingata con tutte quelle promesse e quella speranza per un futuro luminoso, non aveva esitato un singolo istante a portarle via tutto.
Era bastato quell'incidente d'auto che aveva messo fine alla giovane vita della Signora Campbell a far crollare tutto quel mondo incantato che si era creata in così poco tempo, lasciandola da sola in balia di un uomo distrutto dal dolore che aveva trovato sollievo rifugiandosi nell'alcol fino a perdere la testa.

Perché se Thalia aveva perso una madre, John Campbell aveva perso la donna con la quale aveva deciso di condividere il resto della sua vita, con la quale aveva deciso di avere una famiglia e che se ne era andata troppo presto, lasciando incompiuti tutti i loro progetti di vita.

Proprio per questo motivo, Thalia aveva smesso di credere in quello stesso Dio in cui le Sorelle della Misericordia si erano tanto impegnate a farle credere. Se davvero fosse esistito per quale motivo avrebbe permesso alla sua vita di andare a rotoli in quel modo? Si era comportata male forse?

Lei che era sempre stata corretta e buona con tutti si trovava all'interno di quello che era un incubo a tutti gli effetti, in balia di un uomo che aveva perso non solo il cuore ma anche la testa con la donna che aveva così disperatamente amato.
Aveva sbagliato qualcosa? Perché Dio le stava facendo quello?

ZARحيث تعيش القصص. اكتشف الآن