26.

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Black out.
Thalia aveva avuto un gigantesco black out dal momento in cui aveva incrociato lo sguardo derisorio che le aveva dedicato il padre all'interno del Conrad.
Non si era minimamente accorta del fatto che Mikhail l'aveva affidata a Zakhar e a Viktor prima di precipitarsi ad allontanare il padre dalla sala.
Non si era nemmeno accorta del modo accorto con cui Zakhar l'aveva scortata fuori dall'albergo, accompagnandola gentilmente dal gomito e cercando di rassicurarla con parole che però non giunsero mai effettivamente alle sue orecchie ovattate dal panico.
Quando l'aveva rivisto, così vicino a lei, così reale, dopo l'ultima volta che erano stati nella stessa stanza, le aveva dato un senso di vuoto totale che le aveva fatto mancare l'aria nei polmoni e le aveva fatto staccare il cervello. Era precipitata in una sorta di stato di trance che l'aveva lasciata in balia di tutto ciò che le succedeva attorno.
Non si era minimamente accorta del fatto che Viktor si fosse allontanato da loro due, andando ad avvertire Dimitri di quel plot twist che aveva subito la serata, e non aveva nemmeno fatto caso alle parole di conforto o alle occhiate preoccupate che aveva cercato di rivolgerle Zakhar all'interno della Bugatti Nera che li aveva accompagnati fino a casa.
Rabbrividì ancora una volta quando percepì ancora addosso l'ombra delle mani pesanti del padre, ricordandosi il modo turpe con cui l'aveva afferrata per le caviglie, impedendole di scappare dall'ennesima violenza.
Ricordava ancora in modo vivido come le sue dita sporche fossero affondate nella carne delle sue cosce, imprimendo a fuoco quei lividi osceni che le avevano macchiato la pelle per così tanto tempo e che aveva cercato di nascondere agli occhi curiosi della gente. Agli occhi di Mikhail.

Mikhail. Se non fosse stato per lui, suo padre avrebbe avuto l'ennesima occasione per farle del male non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Perché quello era il suo unico intento, vederla soffrire come lui aveva sofferto la morte della moglie. Ed era stato proprio lui stesso a spiegarle che quello che aveva fatto, e quello che stava per farle anche quella sera in cui era arrivato Mikhail a salvarla, era tutto per renderla inappetibile ad ogni altro uomo. Spaventata dal genere maschile, inadatta, sola.
E per così tanti anni le era stata ripetuta la stessa cosa, che con il tempo aveva iniziato a crederci per davvero.

Solo in seguito al suo arrivo all'interno della Villa aveva iniziato a cambiare opinione su sé stessa, complice il modo in cui Mikhail la guardava e il modo in cui tutti i fratelli Petrov cercassero costantemente di farle capire quanto in realtà valesse.
Eppure, era bastato ritrovarselo davanti per perdere totalmente il controllo sul suo cervello che era entrato automaticamente in modalità panico.
Inspirò a fondo avvolgendosi le braccia attorno alle gambe che si era stretta al petto, lasciando che l'acqua scrosciante della doccia le ricadesse direttamente sulla testa, ovattando tutti i suoni provenienti dall'esterno del bagno.
Si lasciò cullare dall'acqua calda della doccia, lasciando che le lacrime andassero a mimetizzarsi sul suo viso bagnato.

-"Lia, vieni via da sotto l'acqua"- la voce di Zakhar si fece largo all'interno del box doccia a seguito di due colpi sicuri contro alla lastra in legno spesso che le permetteva di isolarsi da quel mondo che sembrava divertirsi a giocarle brutti scherzi -"Sei là sotto da quasi un'ora, Mikhail mi uccide se lo viene a sapere"- continuò con un tono preoccupato che riscosse Thalia dai suoi pensieri, portandola con i piedi di nuovo sul pianeta terra.

Mikhail. Non era ancora tornato a casa? Cos'era successo? Stava bene?

Si alzò di scatto, mettendosi eretta sotto al getto di acqua gelida che le si abbatteva contro la nuca. Dovette aggrapparsi al vetro del box doccia per non crollare a terra a causa dello svarione che le annebbiò la vista, portandola a perdere l'equilibrio e barcollare vedendo nero e sentendo la testa girarle.

Perché Mikhail non era ancora tornato a casa?

Spense rapidamente l'acqua e si strizzò i capelli frettolosamente prima di correre fuori dalla doccia.
Arrivò davanti allo specchio dove si rivide bambina, priva ormai di ogni traccia di trucco, con i capelli appiattiti a causa dell'acqua e il viso spaventato.
Odiò la paura che lesse nei suoi stessi occhi e odiò ancora di più il fatto che quella paura fosse dovuta ad un uomo meschino e brutale che non si sarebbe meritato nemmeno il suo odio e il suo ribrezzo.

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