15.

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Quella mattina si era svegliata con una strana energia in corpo. Si era resa conto di essersi ridotta a piangere ancora una volta per un uomo quando si era ripromessa di non farlo. Doveva reagire e fino ad allora non era riuscita a farlo, lasciando che le venisse fatto del male a livello fisico, come a livello emotivo.

Si era risvegliata in un letto vuoto ma, accanto a sé, aveva trovato un vassoio con un bicchiere di succo d'arancia e delle uova strapazzate. Accanto al piatto vi era un post-it mezzo staccato sopra al quale era stato scarabocchiato un "Buongiorno Bambi, in bagno troverai dei vestiti per poterti cambiare, ti aspetto in palestra. P.s. Il tuo bacon l'ho mangiato io altrimenti diventava freddo e non era più buono.".

La ragazza ridacchio trangugiando rapidamente quello che Dimitri le aveva lasciato per la colazione e fiondandosi in bagno per potersi cambiare. Tra i vestiti che le aveva lasciato vi erano un paio di pantaloncini da ginnastica scuri e un reggiseno sportivo, sopra al quale indossò nuovamente la maglietta a maniche lunghe di Dimitri con la quale aveva dormito.
Incurante del fatto che probabilmente era ormai ora di pranzo e che Dimitri la stava aspettando in palestra, si fece strada fino alla camera nella quale aveva lasciato Viktor la sera precedente.

Quel ragazzino era senza ombra di dubbio il più difficile con il quale poterci avere a che fare. Era incredibilmente spaventato e al contempo ignaro della pericolosità del mondo in cui era cresciuto, complice anche il fatto che i fratelli maggiori avevano sempre fatto in modo di tenerlo il più lontano possibile da quella realà.

Tutta l'ostilità con cui l'aveva trattata durante il loro primo incontro, ora sembrava acquistare un senso e non gliene avrebbe mai fatto una colpa. Il legame che univa i fratelli Petrov era qualcosa che andava ben al di là della sua comprensione, non solo per il semplice fatto che era figlia unica. Nonostante fosse stata cresciuta per metà della sua infanzia all'interno di un orfanatrofio, non era mai stata capace di stringere con un'altra persona un legame così saldo e così viscerale come quello che c'era tra quei quattro. Ognuno di loro sarebbe morto per gli altri e non avrebbe mai permesso a nessuno di interferire con tutto ciò che la Famiglia rappresentava.

E Viktor la vedeva come una minaccia . D'altronde era lei il motivo di tutto quello che gli stava accadendo, quindi perché dargli torto?

Una volta arrivata davanti alla porta, sollevò un pugno in aria nel tentativo di bussare, quando questa si aprì lasciando uscire un corpo tonico avvolto da un paio di pantaloni eleganti e una camicia bianca leggermente sbottonata.

Il respiro le si bloccò in gola quando i suoi occhi intercettarono quelli grigi e stanchi dello Zar. Rimase per un paio di secondi piacevolmente sorpresa nel notare delle profonde occhiaie sul viso perfetto di Mikhail ma non disse nulla. Abbassò il pugno ancora levato in aria e cercò di accedere alla stanza nonostante il corpo massiccio dell'uomo ad occuparne l'entrata. Era ancora troppo scottata dalle parole che le aveva rivolto Mikhail la sera precedente per poterci conversare in modo normale.

-"Dove hai dormito stanotte?"- la fermò Mikhail con voce spenta, incolore.

Le stava seriamente chiedendo una cosa del genere? Con tutto quello che avrebbe potuto dirle, iniziando da delle scuse per come l'aveva trattata la sera precedente, Mikhail era lì davanti a lei a chiederle dove avesse dormito.

Lo guardò con un sopracciglio inarcato, decidendo infine che non si meritava neanche una risposta da parte sua. Si voltò verso la porta, intenzionata più di prima ad entrare per poter mettere quanta più distanza tra lei e l'uomo sul suo cammino.

-"Ti ho fatto una domanda, ragazzina"- sbottò innervosito arrestando la sua corsa, posando una mano contro lo stipite della porta.

La ragazza si indispettì e strinse le braccia sotto al seno -"Ti importa di più sapere dove ho dormito di come tu mi abbia fatta sentire ieri sera? Complimenti sai, vaffanculo!"- sibilò inviperita guardandolo dritto negli occhi.

ZARWhere stories live. Discover now