21.

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-"Voglio che sia chiaro che mi basta una tua parola per fermarmi"- le mormorò serio sulle labbra cercando il suo sguardo come a volerle trasmettere tutta la sincerità di quelle parole.

E Thalia annuì perfettamente consapevole che non le avrebbe mai fatto del male. Gli aveva lasciato il suo cuore tra le mani, affidandosi completamente a lui in più occasioni e il semplice fatto che sentiva il dovere di rassicurarla su una cosa come quella le faceva desiderare quell'uomo un minuscolo passo alla volta.

-"Brava, uccellino"- le sorrise lasciandole un veloce bacio sulla fronte prima di avviarsi verso la vasca -"Aggrappati a me"- le disse, mollando la presa sul retro dele sue cosce non appena la sentì aumentare la presa della gambe sul suo corpo, affondando le dita sulla sua nuca per non cadere. Con le mani libere, Mikhail si sfilò i boxer scalciandoli poi in un angolo della stanza, prima di riportare le mani grandi ad artigliare le cosce della ragazza.

Ridacchiò quando notò le guance della ragazza tingersi di rosso probabilmente a causa della presenza per nulla discreta della sua erezione contro alle sue natiche morbide. La guardò mentre si avvicinava di più al suo corpo ora del tutto nudo, allacciandogli le braccia al collo e facendo aderire completamente il seno piccolo al suo petto.

-"Sai di buono"- le disse facendo strusciare la punta del naso contro la pelle candida della spalla della ragazza, avvolgendole il corpo con le braccia forti per poi depositare un bacio morbido contro la clavicola leggermente sporgente.

Thalia era bella, di una forma distinta da tutto ciò che aveva ritenuto bello fino ad allora. Tutto in lei emanava purezza e perfezione, tanto da non permettergli di distogliere lo sguardo da quel corpo acerbo ma allo stesso tempo incredibilmente sensuale. Thalia era ancora alla ricerca di sé stessa, inconsapevole della sua bellezza e incapace di guardarsi con occhi diversi dai suoi. Eppure, se si fosse vista con gli occhi di Mikhail, avrebbe lasciato da parte ogni insicurezza. Perchè per lui non esisteva una creatura altrettanto perfetta e sensuale nella sua inconsapevolezza.

Immerse prima un piede all'interno dell'acqua ancora calda e piena di schiuma, per poi infilare al suo interno anche l'altro. Senza alcun tipo di sforzo, si abbassò fino a sedersi nella vasca, appoggiando la schiena al bordo facendo però attenzione a non pesare sulle gambe della ragazza ancora ancorate al suo bacino.

La sentì mugolare quando il suo corpo venne interamente immerso dall'acqua e la guardò appoggiare la fronte contro il suo collo, depositandogli di tanto in tanto qualche bacio pigro sulla pelle chiara.

-"Ah sì?"- ridacchiò per poi risalire con i baci fino a raggiungere la mandibola serrata coperta dalla barba leggera, arrivnado davanti alle labbra fini dell'uomo.

-"Sì, sia il profumo che il gusto"- ghignò malizioso aumentando la presa sui glutei morbidi della ragazza facendole scappare un gemito che si andò a scontrare sulla sue labbra morbide.

-"Queste non ci serviranno"- le sorrise sulle labbra facendo schioccare il tessuto degli slip che a stento le coprivano le sfere rotonde delle natiche, prima di strappare il pizzo con le dita, lanciando il tessuto lacerato fuori dalla vasca.

-"Ehi, mi piacevano quelle mutande"- lo riprese la ragazza distaccandosi dal petto caldo dell'uomo prima di colpirlo scherzosamente con il dorso della mano, osservando il tessuto scuro atterrato a qualche metro di distanza sul pavimento chiaro.

-"E a me piaci senza"- sorrise furbo l'uomo allungando il collo in avanti per rubarle un bacio a fior di labbra prima di tornare ad appoggiare la schiena contro il bordo della vasca -"Inoltre non ti serviranno adesso"- concluse facendo passare le mani ruvide lungo le cosce tornite della ragazzina, accarezzandola con movimenti ritmici dalle ginocchia al sedere ora libero da ogni indumento.

ZARWhere stories live. Discover now