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😱 17 Giorni?? Sono imperdonabile

Non sono per niente soddisfatta del capitolo ma se avete tempo date un'occhiata all'angolo autore, pls 🤡


Quando lo aveva visto comparire sulla soglia della cucina con i cartoni della pizza le si era sciolto il cuore andando a formare una pozza liquida e informe sul fondo dello stomaco, calda e rassicurante.
Vederlo tornare a casa sano e salvo, senza nemmeno un graffio, le aveva fatto tirare un sospiro di sollievo non indifferente e aveva sentito tutta la tensione accumulata venire rilasciata, facendole socchiudere gli occhi e distendere le labbra rosee in un sorriso dolce.

Passò gli occhi in maniera rapida ma accurata lungo tutto il corpo nerboruto di Mikhail fasciato da un completo elegante e si morse il labbro inferiore al ricordo di come fosse ben fatto il suo corpo al di sotto di quegli strati di indumenti. Perché quella di Mikhail era una bellezza quasi irreale, fatta di muscoli ben delineati ed affusolati attorno alle ossa in un mosaico di carne che si contraeva e si rilassava ad ogni movimento. Una scultura greca in carne ed ossa che deliziava i suoi occhi ogni volta che vi ci si posavano sopra.

Gli era corsa incontro per togliergli dalle mani i cartoni della pizza da cui proveniva un profumo delizioso che le aveva fatto venire l'acquolina in bocca, lasciandogli le mani libere per potersi togliere il cappotto nero che indossava con un movimento fluido.

Da quando avevano incontrato i loro sguardi non si erano detti una parola, rimanendo incantati ad osservare l'uno la figura dell'altra in una silenziosa contemplazione. E per la prima volta dopo venticinque anni, Thalia non si sentì in difetto sotto lo sguardo attento di un uomo. Si lasciò osservare, arrossendo lievemente consapevole del fatto di avere i capelli spettinati raccolti in una crocchia fatta alla rinfusa, il viso spoglio da qualsiasi tipo di trucco e una maglia di Mikhail a coprirle la parte superiore del corpo fino alle ginocchia.

-"Ho detto ai miei uomini di rimanere all'esterno della Villa, quindi possiamo mangiare sul divano senza correre il rischio di farmi perdere la testa a causa di occhi indiscreti sulle tue gambe nude"- le accennò un sorrisino furbo che le fece tremare le ginocchia e socchiudere le labbra rosee.

La ragazza annuì rapidamente allargando se possibile ancora di più il sorriso che non aveva abbandonato per un solo secondo il suo viso, facendole dolere gli zigomi. Lo osservò avvicinarsi a lei per poi depositare una mano grande e calda sul retro della sua nuca in un gesto morbido che la sospinse verso il viso di lui.

-"Ciao, uccellino"- mormorò contro le sue labbra prima di depositarvici un bacio casto sopra, accarezzandole dolcemente la pelle della nuca lasciata scoperta dalla crocchia.

Alla ragazza si mozzò il respiro consapevole del fatto che non avrebbe mai fatto l'abitudine a quei gesti così apparentemente insignificanti ma al contempo così intimi da farle sciogliere le viscere. Perché ormai non aveva più importanza quello che Mikhail rappresentava all'interno della Società, l'unica cosa che riusciva a percepire era la delicatezza e la dedizione che riservava a lei e a lei soltanto. La sua devozione nei suoi confronti che, nonostante il suo comportamento altalenante e terribilmente instabile, non mancava mai.

Perché per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa e di questo ormai ne era perfettamente consapevole.

-"Ciao"- sorrise placidamente alzando gli occhi scuri in quelli così ravvicinati di lui, stringendo la presa sui cartoni della pizza davanti all'intensità delle emozioni malcelate dietro a quelle iridi chiare. Il desiderio che vi lesse le fece tremare le ginocchia, lasciandola a boccheggiare in cerca d'aria davanti a quelle tacite promesse.

-"Forza, che se no la pizza si raffredda"- borbottò pratico indicandole con un cenno del capo il soggiorno e facendo strada ad entrambi.

Thalia rimase incantata nell'osservare le sue spalle larghe fasciate dal tessuto elegante della camicia chiara che indossava e lasciò cadere lo sguardo lungo tutta la sua figura, dalle spalle ampie al bacino più stretto, fino a scendere accuratamente lungo le gambe lunghe fasciate da un paio di pantaloni scuri. Mikhail era bello e su questo non c'era alcun dubbio.

ZARDove le storie prendono vita. Scoprilo ora