Capitolo 7.

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*LUCA FIELDS'S POV*

Oggi si ritorna a scuola. Mi chiedo solo se Claudia si ricorderà della telefonata fatta a Capodanno... Mi ha detto di tutto: che era a casa della sua amica, che aveva provato a fare i compiti ma che non ci era riuscita, che sua sorella verrà nella stessa scuola l'anno prossimo e che per tanto lei dovrà <<rigare dritto>>. Ma che vuol dire?

Glie l'ho chiesto, naturalmente, e dopo una pausa è scoppiata a ridere.

"Ci è mancato poco!" Ha detto, poi ha chiuso la chiamata. Così, su due piedi! Adesso voglio delle spiegazioni. (Spero solo che ci sia!)

Quando entro in classe, vedo che ci sono quasi tutti. Lei è in fondo, ultimo banco contro al muro. Se fosse una persona timida come sembra alcune volte, scommetto che vorrebbe sparire... Anche se non ne capisco la ragione! Ha alzato un po' il gomito, ma chi non lo ha fatto almeno una volta nella vita? L'importante è che non sia successo nulla. Oh cielo...

"Buongiorno. Passate bene le vacanze? Cos'avete fatto?"

I ragazzi iniziano a raccontare, mentre lei cerca di nascondersi sempre di più.

"Manni? Lei cosa ci racconta?" la chiamo all'appello sorridendole. Non mi scappi.

"Gesù è risorto il giorno di Pasqua, per chi ci crede. Io l'ho fatto, io l'ho fatto a Capodanno e oggi come può notare!" sorride ironica.

"Ottimo... Allora fammi vedere la tua rinascita effettiva: portami i compiti e mostrami come sei brava" la prendo in giro.

Ridendo, si alza con il quaderno in mano e me lo porge.

Sono tutti sbagliati.

"Ma te li sei portati alla festa e li hai fatti lì?" chiedo senza pensarci due volte. "O li hai fatti a caso? Manni, questa non sei tu... Non li hai fatti tu, mi rifiuto di crederci" chiudo, senza nemmeno voler guardare l'ultima pagina.

"Tu sei capace. Perché questa cosa?" indico il quaderno, poi lo riapro. "44-45=-2".

"Quarantaquattro meno quarantacinque?" le domando.

"Meno uno"

"Ventisette meno cinque?" glie ne cerchio un'altra a matita, dove ha scritto diciannove.

"Ventuno" risponde poco dopo.

Guardo la classe: "Usate la calcolatrice. Tanto la potete usare anche nelle verifiche e agli esami uno, e due... Eviti questi errorini sciocchi, che sai anche tu essere inutili e fattibilissimi. Vero?"

Annuisce.

"Grazie Prof" prende il quaderno e torna al posto, mentre io controllo anche gli altri.

"Manni... Vieni alla lavagna. Ti va?" le propongo dopo, visto che è l'unico modo per tenerla attenta durante l'ora.

"Prof... Ma perché sempre Manni?" domanda Rebecca. La guardo. "Se preferisci vieni tu... Come interrogata"

"Sarei interrogata?!" esclama l'altra, preoccupandosi.

"No no" le rispondo immediatamente. 

Cala il silenzio.

"Vieni?" domando, e Claudia si alza prendendo il quaderno.

Andiamo avanti con il programma, e volevo farla esercitare.

Se l'è cavata davvero benissimo!

Alla fine dell'ora, siamo rimasti solo io e lei in classe.

"Stai migliorando" le faccio notare alla fine sorridendo.

"Ma davvero?!" esclama.

"Non te ne rendi conto?" la guardo colpito. Scuote la testa.

Romantic LoveWhere stories live. Discover now