Epilogo.

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Quell'anno scolastico non si è concluso al meglio in realtà: mia sorella si è ammalata. Per una bronchiolite è stata in ospedale la settimana prima del mio esame orale.

Luca è venuto a trovarci in ospedale, mi ha abbracciata e mi ha dato un bacio sulla fronte, chiedendo se potesse rimanere con noi. Lo abbiamo accettato, e non mi ha lasciata un attimo. È stato dolcissimo, ha cercato di aiutarmi in ogni modo possibile, anche nello studio - questa su mia richiesta - .

Mi sono diplomata con 75, Federica si è ripresa e io e Luca siamo stati scoperti da un'infermiera.

Ci siamo scambiati o un rapido bacio a stampo mentre eravamo nella camera di Fede, e la mattina dopo lei gli ha lasciato in buona fede qualcosa che serviva, lui l'ha presa e l'ha posata sulla scrivania all'interno della stanza così come gli era stata consegnata.

Sta di fatto che mia mamma la cercava prima di entrare. Insieme, abbiamo chiesto a tutti, un giro infernale che non vi sto qui a descrivere, e alla fine siamo riusciti a trovare quell'infermiera che ha risposto, guardandomi, dicendo che l'aveva lasciata <<al fidanzato della figlia>>.

Io ero paralizzata. La ragazza mi ha guardata confusa, mia madre lo era ancora di più, e non sapevo cosa fare... Però quella storia durava da quasi nove mesi oramai... Così ho detto la verità.

"Ah... Ah ho capito!" Ho sorriso, fingendo che fosse tutto sotto controllo. "Mamma, l'ha lasciata a Luca"

Lei mi ha guardata continuando a non capire mentre la ragazza di fronte a noi, avendo intuito cosa fosse accaduto, mi ha guardata imbarazzatissima.

"Tesoro mi dispiace... Io non lo sapevo..." Ha tentato di scusarsi.

"Va tutto bene, tranquilla" Ho sorriso. "Ci penso io adesso, grazie" L'ho liquidata. Se n'è andata e io ho parlato con mamma mentre tornavamo in stanza. Lei incredula, però ancora non aveva collegato che le stessi parlando del Prof.

Solo settimane dopo, quando mia sorella è stata dimessa, stava bene, la preoccupazione era passata e l'esame oramai era alle spalle da un po' di tempo - quasi un mese se non erro - , io ho trovato il coraggio di parlare da sola con lui, per decidere sul da farsi, e alla fine ci siamo posti come obiettivo quello di dire la verità e "venire alla luce".

Inizialmente ho omesso che sia stato il mio Prof e lui, seppur contrariato dalla mia decisione, mi ha lasciata fare. Abbiamo detto che ci siamo conosciuti a scuola, sì, ma non abbiamo approfondito e i miei hanno fatto altre domande, presi dalla felicità. Si sono accorti che io sto bene con lui, però ci ha pensato Stenna a continuare a fare casini.

Si è rimessa in contatto con la mia vecchia Prof di matematica, che non mi poteva vedere quando insegnava da noi perché per lei il fatto di fare domande durante l'ora era qualcosa di fastidioso, per cui io ero un elemento tremendo, e dunque alla prima occasione "si vendicò" dei quattro anni da inferno che le feci passare - poverina, è un insegnante e deve pure rispondere alle domande degli alunni! -.

Fondamentalmente la "donna" sostenette, davanti ai miei genitori, che io fossi uscita solo perché ero la ragazza del Prof dicendo: "Beh, non mi viene difficile da credere che tu sia uscita così bene da lì... Soprattutto essendo in stretti rapporti con quel nuovo Professore, che tra l'altro ha carattere da vendere! Complimenti, a proposito!".

Dopo lo shock iniziale, ebbi la prontezza di rispondere:" La ringrazio. Sì, che strano eh, a proposito... Facevo le verifiche con lei, non arrivavo mai nemmeno al cinque. Una volta mi ha interrogata un'altra prof, non so se si ricorda, e disse che per lei ero da sette. Mi interrogò anche la Preside, e disse che ero da sei. Per lei invece... Già, davvero una fortunata coincidenza che questo nuovo Professore abbia deciso di non arrendersi, di andare più a fondo e ascoltarmi, comprendendomi a pieno fino a farmi cambiare l'idea che, per colpa di qualche persona sbagliata, mi ero fatta di me. Ah, ha detto bene: ha carattere da vendere, lui. E come vede non è il solo."

La affrontammo anche insieme, e lui le disse che saremmo stati pronti anche a rifare l'esame, perché io avevo le capacità per farlo. Che avevo lavorato seriamente durante tutto il percorso scolastico, e che per tanto, se la signora desiderava, davvero l'avrei rifatto, così da "farla stare tranquilla".

A quel punto, vedendo con quale decisione Luca mi difendeva, quale tono severo, deciso e stizzito utilizzava, mia mamma capì ogni cosa.

Inizialmente non mi volle nemmeno guardare in faccia, a casa litigammo duramente com'era anche ovvio che accadesse, però in un secondo momento volle capire la nostra relazione. Il come, quando e perché soprattutto. Lei pensava che fosse per qualcosa che mi era mancato a casa che ero "caduta tra le braccia di una persona più grande", io le ho semplicemente spiegato che non aveva nulla a che vedere con quello.

Con il tempo si sono conosciuti, e ha avuto modo di accettare la nostra relazione e di capire che veramente mi ama, come io amo lui.

Per papà fu diverso: non fece scenate, volle solamente rimarcare tutti i pericoli corsi durante l'anno, tutto ciò che ha comportato la relazione e ha aggiunto che non sarebbe mai passata come qualcosa di positivo. Mi chiese poi perché lui, il mio Professore, ed io gli risposi con la verità: non c'entrava niente il ruolo che ricopriva. Ci eravamo incontrati per quello, ma io lo amavo e, alla fine, ho rispettato il suo ruolo. Luca è dolce, sensibile, super paziente, responsabile, onesto, sa farsi valere quando serve... E ha un cuore enorme! Ed è stato l'unico, dopo Matteo, ad avermi fatto ricredere nelle relazioni di tipo sentimentale. L'unico - oltre a papà. Questo lo riconoscerò sempre - ad avermi dato fiducia senza impegno, capendo che necessitavo solamente di quello.

Non mi ha mai presa in giro, sottovalutata, trattata come una stupida, e anzi: è stato l'unico, anche, ad avermi tolto quel senso di colpa che ho sempre avuto ogni qual volta non riuscissi in qualcosa, facendomi capire che è okay se l'esercizio, lo studio, o qualsiasi altra azione richiede più tempo del previsto. Vuol dire che la farò meglio, e avrò meno possibilità di sbagliare. Ed è stato l'unico con il quale mi sono sentita da subito, dalla prima volta che lo vidi proprio, al sicuro. La sua sicurezza mi ha dato un senso di protezione assoluto, e le chiacchierate che abbiamo fatto nel corso dell'anno hanno contribuito a farmi crescere come persona, perché ho avuto la conferma in senso pratico che vale la pena ricominciare, non fermarsi.
Che sarà anche un processo lungo, ma nella vita tutto il bene che fai e che dai ritorna sempre in un modo o nell'altro, con la stessa misura - chiaramente vale anche per le cose negative - .

Mi sono riscoperta una ragazza con tante insicurezze su cui lavorare, che un giorno riuscirà a farle scomparire del tutto. Mi ha aiutata ad uscire da questo "viaggio"- appena concluso - come una ragazza più consapevole di quello che ha fatto e del cammino che ancora deve fare, con lui, con le persone "di sempre" e con quelle che verranno!

Romantic LoveOù les histoires vivent. Découvrez maintenant