Capitolo 16.

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Altro giro altra corsa si dice, no? Bene, non potrebbe essere più azzeccato! Oggi rischio di entrare in seconda ora! La sveglia non ha suonato sul serio, e a casa abbiamo dormito tutti un'ora in più. Che fa solo bene, eh? Però se alla prima ora avevi la verifica di storia, diciamo che non è il massimo!

Mi accompagna mamma, e puntualmente strilla a tutte le auto che vanno lente.

"Dai, muoviti... È verde!"

Io mi metto gli auricolari, ma anche con il volume al massimo non riesco a coprire il baccano che fa. Povera gente...

Arrivata in stazione (perché figurati se mi accompagnava a scuola...) riesco a prendere il treno per miracolo, e per poco non mi prendo un infarto da quanto ho corso.

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Finalmente arrivo... Con mezz'ora di ritardo.

Non posso entrare adesso...

Vado a fare colazione con calma in un bar poco distante, ci metto tutta la calma che ho... E finisco dieci minuti prima della fine dell'ora. Vado a pagare e mi incammino.

Entro giusto giusto quando la campanella suona, e mi dirigo a passo svelto in aula.

"Buongiorno..." Sussurro mortificata. "Chiedo scusa, non mi sono resa conto e ho perso il treno..."

"Sarai interrogata la prossima settimana" mi fa sapere la Professoressa.

"Certo. Scusi ancora"

"Non fa niente, non ti preoccupare"

Lezione di fisica, riesco a seguire e a capire ogni cosa. (Visto? Fisica è più bella!)

Alla fine della lezione, chiudo tutto e mi siedo sul banco.

"Prof..."

"Dimmi!" Mi guarda. Ora ho l'attenzione anche di tutto il resto della classe. Cerco di non badarci.

"Si immagina se venisse scoperto un mondo, o un'altra galassia, ma credo che già un mondo possa bastare, dove la matematica è soggettiva? Dove se uno dice che due più due fa cinque è vero, come per... Che ne so, tre meno sei uguale a due! Non sarebbe una figata?"

Lui mi guarda perplesso per un momento, come anche i miei compagni, poi esordisce con: "Cosa ti ha fatto di male questa matematica, Manni? Perché la vuoi demolire a tutti i costi?"

"Solo Claudia può dire una cosa così!" Esclama la mia vicina di banco.

"Io continuo a non capire perché le piaccia tanto invece... Mi disse che dà stabilità... Ma quella è una cosa che crea calma nelle persone. Quindi si tratta di sentimenti o stati d'animo, che la materia non permette. Ci sono solo fredde cifre, segni, simboli e grafici" Continuo seria.

"Le cose prendono il significato che noi diamo loro" Mi spiega. È tornato serio anche lui adesso. "Per dire, gigante è una parola, okay? Ce ne sono tante altre, però a me fa sorridere quando la sento, perché una persona che considero speciale mi ha chiamato così. Qual è una delle tue parole speciali?"

Davvero sorride perché l'ho soprannominato così? Aww! Che cosa meravigliosa!

"Bimba" Rispondo, senza pensarci due volte. "Oppure piccola"

"E perché?" Chiede con aria di sfida.

"Perché una persona che considero speciale mi ha chiamata così" Rispondo pacata.

Resta in silenzio, cercando di trattenere un sorriso. Gli brillano gli occhi. E' così bello... Vorrei abbracciarlo, stringerlo forte.

Il patto. Ricordati il patto.

Romantic LoveWhere stories live. Discover now