Capitolo 28.

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"Sono felicissima!" Esclamo, senza più contenermi. "E mi riempie il cuore di gioia sapere che nutri così tanta fiducia in me, zietto" Saltello come una bambina di due anni abbracciandolo.

"Te lo meriti" Sussurra. "E me lo dimostri ogni giorno"  Mi avvolge poi un braccio intorno alle spalle, e continuando a camminare, continua deciso: "Inoltre, non è così tanto distante da quello che tu fai con me!" 

"Sei meraviglioso" Gli rispondo guardandolo.

Luca scosta lo sguardo, mi osserva stupito, ma non dice niente.

Camminando camminando, superiamo la stazione senza rendercene conto e arriviamo a casa mia. Quando me ne accorgo mi guardo intorno.

"Fede dov'è?"

"Chi?" Mi guarda stranito.

"Mia sorella, Federica" Fede!

Lo guardo.

"Devo volare. Assolutamente, adesso. Devo andare a prendere mia sorella a scuola. Corri" Inizio, e lui mi segue. 

Arriviamo fuori dalla scuola con il fiatone, e per una volta nella vita arrivo in anticipo.

"Dio mio... " Sussurro. "Scusa..."

"Tranquilla" Sorride. "Quando esce?"

"A e cinquanta" Rispondo, tra un affanno e l'altro.

"Va tutto bene" Mi guarda lui negli occhi. "Mancano dieci minuti, tranquilla" Si appoggia al muro di fronte all'edificio rosso.

Vedendomi ancora lì, fa per avvicinarsi.

"No, stai..." Gli vado in contro io. "Arrivo"

Sorride, e mi posa nuovamente il braccio intorno alle spalle. Mi rilasso immediatamente,  sistemando il capo su di lui, che mi accarezza dolcemente i capelli. Sorrido, facendo lo stesso.

"Quindi... Farai letteratura all'Università? O qualcosa inerente all'infanzia? Non so, scienze della formazione primaria ad esempio" Domanda a un tratto con fare scherzoso, alludendo alla conversazione avvenuta in precedenza.

"Se riesco entrambe" Ammetto. "Però la seconda laurea me la pago io. Come mai?" Fingo di non aver capito.

Lui torna a posare i suoi occhi nei miei, e guardandomi con estrema tenerezza si lascia andare: "Quando parlo dei miei nipoti ti brillano gli occhi. Stavamo arrivando prima, quel bimbo stava piangendo e ti sei fermata di colpo cercando  di capire cosa fosse successo e se ci fosse qualcuno con lui. La settimana scorsa..." Continua. "C'era una bimba che stava imparando a camminare, nel parco vicino alla stazione, e tu le sei rimasta dietro fino a quando non hai visto sua madre arrivare. L'hai aiutata, spronata a venire da te, protetta quando cadeva. Le tendevi le mani, le sorridevi... "

"La madre l'aveva dimenticata!" Esclamo furiosa al ricordo. Lui sorride e mi accarezza la guancia. 

"Sei davvero bellissima. Non finirò mai di dirtelo, e non te lo dirò mai abbastanza" Sussurra con un sorriso da capogiro.

"Anche tu" Rispondo avvicinandomi per dargli un bacio.

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Mia sorella ha conosciuto Luca.

Sembravano entrambi timidi, due persone che cercavano di conoscersi per entrare l'uno nelle grazie dell'altra.

Abbiamo parlato di scuola, gli ho raccontato che lei è il contrario di me e che in matematica è bravissima. Fede ha fatto il resto.

Siamo arrivati a casa, abbiamo preso da bere e abbiamo continuato a parlare, iniziando poi a ballare. Luca inizialmente era imbarazzato, ma poi lo abbiamo convinto a lasciarsi andare e ci siamo divertiti. E così si fece tardi. (Ovviamente). 

Romantic LoveWhere stories live. Discover now