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-Ho trovato quei biscotti del cazzo che ci sono anche in Inghilterra,- mi girai verso la voce di Luke. Era dall'altra parte dello scaffale ma lui era così alto che gli vedevo gli occhi chiari -gli Oreo? No?-

Posai il pacco di pasta nel cestino blu e lo raggiunsi.

-Grazie.- sorrisi allungando la 'e' più del dovuto.
Lui scosse la testa divertito e mi diede un bacio sulle labbra.
Mi ritrovai dopo poco davanti al ripiano dei sughi, guardai oltre a quelli e mi persi nei miei pensieri.
L'aver saputo di questa ragazza, Alexis, mi aveva leggermente scossa.
Chi era? Che rapporti aveva con le persone che conosco? Quello che aveva detto Luke era vero?
Non avrei mai potuto chiederlo a lui.
Spalancai gli occhi al sottile lampo che mi attraversò la mente.
Calum.
Luke non mi avrebbe accompagnata e probabilmente neanche avrebbe approvato la mia scelta. Ma dovevo farlo, dovevo sapere la sua versione della storia e cosa significava per lui Alexis.
Erano ancora in contatto?
La mia mano si avvicinò automaticamente al concentrato di pomodoro, pensai a come fosse diventato Calum. Luke non aveva detto belle cose e lo credevo possibile.
Infondo, quando ho lasciato Baltimora ho lasciato anche lui.
Volevo rivederlo, pur sapendo quanto mi avrebbe fatto male.
Misi tre barattoli di sughi diversi del cestello e proseguii, girai la testa a destra e a sinistra cercando Luke inutilmente.
Sospirai, feci un giro del piccolo supermercato e mi fermai allo spazio dedicato ai libri.
Poche mensole, ma era mia abitudine fermarmi davanti ad essa ogni volta.
Titoli sconosciuti passarono sotto al mio sguardo, mi irrigidii notevolmente e presi in uno scatto il libro azzurro.
La schiuma delle onde sulla copertina si confondeva con le mie dita chiare.
Che cazzo? Perché Disconnect era li?

Tenni il libro in mano e frugai nella mia borsa per cercare il telefono, cercai anche di non far cadere il cestello abbastanza pesante.
Mi sistemai una ciocca di capelli dietro le orecchie e portai il telefono vicino ad una di esse.

Dopo qualche suono acuto, la linea scattò e la voce tranquilla e bassa di Ilaria mi confortò.

-Pronto?- mi era mancato il suo accento marcato.

-Ciao, sono Hayley. Come va?- domandai, iniziai a battere la suola della scarpa contro il pavimento piastrellato bianco.

-Bene, stiamo andando verso Sud adesso. Fra qualche settimana torneremo a Londra per la nascita del bambino. Non voglio correre il rischio di partorire sul vagone di un treno.- spiegò felice -Te?-

-Uhm, bene. Sono nel supermercato vicino a casa mia e ho Disconnect in mano.- mormorai.

-Oh, davvero?- domandò.

Subito dopo sentii un:' Smettila Tris!'

Ridacchiò e poi rivolse di nuovo l'attenzione su di me.

-Dicevo, non credevo che avrebbero stampato così in fretta.-

-La tua casa editrice ha messo in vendita il libro anche qui in America?- ero sorpresa e felice per lei.

-Si,- ridacchiò - È stato il libro più acquistato del mese, siamo primi nelle classifiche inglesi. Così hanno deciso di venderlo anche li.-

-Sono felice per te.- dissi, lo pensavo davvero. Lei aveva trovato il modo per far arrivare la mia storia a tutti.

Le chiesi ancora del nome del bambino ma lei mi disse che erano ancora incerti, la salutai e attaccai il telefono.
Posai Disconnect sul ripiano e lo guardai, faceva la sua figura li. Solo che, per la prima volta, mi sentivo così esposta. Chiunque avrebbe potuto attraversare le due porte scorrevoli e prendere il libro senza tanti giri. Mi sentivo nuda, chiunque avrebbe saputo la mia storia. La mia e quella di Luke, e quella di Baltimora.

Disconnect 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora