Not fair

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Mi toccò le braccia mente fece muovere le sue labbra contro le mie. Ero inerte, come se non avessi mai imparato a respirare prima di quel momento. Lui era li, davanti a me che cerca di dimostrarmi qualcosa a cui non volevo credere.
E continuava, non si sarebbe fermato. Cercò di svegliarmi dal mio stato di trans toccandomi con le se mani grandi e sottili.
Ma non ci riuscivo, come lui non riusciva a farmi prendere aria io non riuscivo a riprendermela. Avevo le palpebre spalancate e le labbra serrate, quel contatto forzato mi cancellò. Luke era riuscito a schiacciare il pulsante 'Reset' del mio cervello.
Dopo qualche secondo mi tirò verso di lui, come un fantoccio. Poteva fare di me quello che voleva e io non avrei reagito, gli avrei lasciato fare di tutto. Era come se fossi tornata ad essere la sua bambola.
Senza accorgermene mi ritrovai sopra le sue gambe, la mia schiena batteva contro il volante e mi creò un po' di fastidio. La mia testa sfiorava al pelo il tetto della vettura mentre le mani di Luke sfioravano appena la pelle sotto il mio maglione.
Aveva ancora le labbra contro le mie, erano leggere, le apriva e le chiudeva lentamente con un ritmo canzonatorio. Mi fece quasi addormentare, ma i miei muscoli erano rigidi. Duri e freddi come il marmo.
Quando il mio petto toccò il suo rabbrividì. Le sue mani mi strinsero la vita per aumentare per contatto di cui lui aveva bisogno. Aveva sempre avuto il bisogno di toccarmi e a me non aveva mai dato fastidio, neanche in quel momento me lo diede. Era solo Luke.

Lo sentii irrigidire contro di me. Arricciò le labbra facendo un piccolo sospiro.

-Ti prego Hayley, ti prego.- sussurrò disperatamente, era come se potesse mettersi a piangere da un momento all'altro -Ne ho bisogno.-

Chiusi gli occhi quando lui lo aprì, non volevo vederlo, non volevo davvero sapere cosa i suoi occhi potevano dirmi. Volevo vivere nell'ignoranza di quel momento.
Iniziò a muovere il pollice contro il mio fianco e io mi sporsi in avanti.

-Non è giusto.- soffiai contro il suo viso, tenendo ancora gli occhi chiusi.

Iniziai a scontrare la bocca con quella di Luke portando le mani ai lati del suo viso. Lui salì con le mani fin dietro alla mia schiena, tutto d'un tratto scese stringendo le mie cosce quando potei sentire il suo anellino di metallo accarezzarmi il labbro inferiore. Non avevo mai sentito il freddo di quel materiale come in quel momento, lo leccai stringendogli i capelli.
Era così piacevole, anche se quella nuvola di spensieratezza sarebbe durata poco, volevo godermela.

I miei occhi iniziarono a pizzicare, era una sensazione così strana. Così appagante e soddisfacente che avrebbe potuto riempirmi. Avrei potuto vivere con essa per anni, il mio corpo e la mia mente erano così appagate che avrei potuto ridere e piangere nello stesso momento. Una tempeste di emozioni amplificate dai gesti di Luke, che non erano cambiati.

-Lo so.- biascicò prima di tornare a baciarmi -E mi dispiace.-

Il suo fiato era pesante, volevo avere la conferma che lui voleva la stessa cosa che volevo io. Provai a staccarmi e ritornai ad una posizione eretta, ero poco più alta di lui ma non riuscì ad osservare la mia posizione a lungo visto che una manciata di secondi si sporse in avanti per continuare a baciarmi.
In quel momento mi diedi la risposta, la mia schiena era appoggiata completamente al volante mentre i fianchi di Luke incollati ai miei.
Il bacio perse la sua innocenza quando realizzò che non avevo più 14 anni, quando forse capì che non avrebbe più potuto spezzarmi il cuore. Come io non avrei potuto spezzare il suo.
Come si fa a spezzare una cosa che non esiste? Non ne avevo neanche più il ricordo, era solo un idea.
Un'idea concreta che mi faceva credere che dentro di me ci fosse un cuore che faceva circolare il mio sangue, mancava quel tipo di cuore che io tenevo nella testa.
Luke non sapevo se lo avesse mai avuto.
La sua lingua girò intorno alla mia, fece dei cerchi concentrici prima di accarezzarmi il labbro inferiore, facendomi morire.
La mia ombra mi aveva ritrovato, avevo cercato per anni di scappare da essa e ora la stavo baciando, andando contro a qualsiasi regola.
Il mio Super-Io mi aveva voltato le spalle, forse anche lui si godé lo spettacolo.
Il silenzio della macchina ogni tanto era interrotto dagli osceni schiocchi che producevano i nostri baci languidi.
Dopo minuti, o ore, Luke appoggiò la schiena contro il sedile dietro di lui respirando in modo affannoso. Mi guardò, senza dire una parola mi prese una mano tirandomi di nuovo verso il suo petto. L'altra, invece, si intrufolò tra i miei capelli.
Prese una ciocca di essa, iniziò a passarsela tra l'indice e il pollice.

Disconnect 2Where stories live. Discover now