Embarrassment

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Alla fine, non era cambiato niente.

Io ero ancora legata a lui in un modo che non avevo mai capito e forse mai l'avrei fatto.

Era riuscito a convincermi che era la cosa giusta, sapevo che era sempre stato un mio difetto dare per sbagliato un pensiero che fosse diverso dal mio. E Luke era riuscito a convincervi che il suo era giusto. Perchè era davvero così. Non potevo essere egoista e protettiva verso una persona che non c'era più.

Nessuno avrebbe dimenticato Ryan, di quello ormai ne ero sicura. Ed ero sicura del fatto che adesso toccava un po' a noi essere felici.

E se io e Luke lo eravamo, perchè anche Calum non poteva esserlo? Chi ero io per impedirlo? Chi ero per obbligarlo a rimpiangere per tutta la vita una persona che aveva perso?

Ovviamente, mi rattristava. Il fatto che Calum volesse andare davvero avanti era l'ultimo passaggio, l'ultimo fatto che avrebbe allontano la mia migliore amica una volta per tutte. Era giusto così, solo che non lo avevo ancora assimilato al meglio.

Era una cosa a cui mi ci sarei abituata.

-Hay,- Luke mi chiamò -guarda.-

Indicò la televisione del mio salotto mentre nell'altra mano teneva il telecomando per alzare il volume, mia madre era appena uscita di casa, chiusi la porta d'ingresso e andai a sedermi di fianco a lui sul divano.

Indicò ancora la tv e concentrai la mia attenzione all'uomo con il microfono in mano che stava davanti ad una scalinata. In un striscia blu all'angolo dell'inquadratura c'era scritto: "In diretta dal District Court of Maryland."

-Stiamo aspettando da questa mattina che l'udienza per Michael Gordon Clifford arrivi ad una svolta. Il ragazzo 26enne, accusato di gare clandestine e di omicidio di secondo grado di Ryan Greenver, 14enne uccisa da un colpo di pistola nel 2014, si è dichiarato colpevole. Dopo 6 anni di indagini finalmente la corte può decidere la condanna, si prospetta una pena dai 10 ai 15 anni di carcere. Aspettiamo notizie, a te la linea Cindy.-

L'uomo si aggiustò gli occhiali e fece un piccolo sorriso verso la telecamera.

L'inquadratura cambiò e una donna elegante fece un cenno, prendendo in mano dei fogli che erano appoggiati sulla grande scrivania di vetro.

Guardai Luke e aggrottai le sopracciglia.

-Quando ero ancora qui ho seguito questa merda, avevano interrogato anche me, Derek e Calum. Ovviamente tutti abbiamo dato la stessa versione, visto che Derek ha comunque sempre organizzato lo Yell prima di Michael, gli hanno dato 6 mesi.- mi spiegò gesticolando.

Appoggiai i gomiti alle ginocchia.

-Ci hanno messo così tanto a processare Michael?-

Luke annuì, -Hanno fatto un sacco di indagini, è stato uno scandalo nel Maryland, nessuno credeva che ci fosse dietro un giro così grande.-

Mi appoggiai allo schienale del divano, ricordavo ancora troppo bene i capelli verdi di Michael, com'era il suo tocco rude e come mi avesse messo paura in pochi minuti. Pensai a come fosse diventato, poi decisi che non mi importava più di tanto.

-Hayley, è tutto a posto, pagherà per quello che ha fatto.- mi rassicurò, mi strinse a se e subito scossi la testa, non volevo che pensasse che fossi triste.

-Non sono arrabbiata con lui e, qualunque sia la pena, non ci ridarà Ryan. Va bene così.- mormorai.

Lui annuì e cambiò subito discorso.

-Devo andare a prendere i regali di Natale e fra pochi giorni arriveranno Lexi e Connor.- parlò a se stesso.

Mi sistemai meglio contro di lui, strofinai il naso contro il suo maglione per sentirne il profumo, era fantastico e mi rilassava molto.

-Come pensi che reagirà Calum?- domandai curiosa.

Luke strinse le labbra in una linea, aggrottò la fronte.

-Sinceramente non lo so, potrebbe esserne felice come potrebbe incazzarsi un casino.- ridacchiò per alleggerire la tensione delle sue parole -Credo che comunque si sentirà meglio, dopotutto, lui e Alexis erano molto legati. Con Connor poi aveva quasi un rapporto di fratellanza, si è un po' allentato quando Calum ha scoperto che lui è gay, ma neanche più di tanto.-

-Connor è gay?-

-Si, e quando Calum l'ha scoperto ci è rimasto un po' male, non per il fatto che fosse gay, ma solo perchè non glielo aveva detto prima.- mi spiegò.

Annuii ancora, in quel momento avevo capito meglio le intenzione di Luke. Non voleva trovare a Calum un sostituto, voleva solo farlo sentire apprezzato e fargli capire che non era solo.

-Stavo pensando ad una cosa.- disse Luke.

Mi scostai dal suo corpo e mi sedetti in modo da poterlo guardare in faccia. Una leggera barba ricopriva la sue mascella.

-Dimmi.-

-Quando torneremo a Londra, sarebbe bello se andassimo a vivere insieme.-

La buttò li così, il cuore mi finì in gola e potei sentirlo battere fino alle orecchie.

-Me lo stai chiedendo o..- inizia, ridacchiai quando Luke alzò gli occhi al cielo.

-Non farla più imbarazzante di quello che è, hai capito cosa intendo.-

-No, è bello vederti imbarazzato. Sembri quasi un essere umano normale in questo momento.- commentai, osservando le sue guance diventare rossastre.

Lui abbassò il viso e si grattò il retro del collo.

-Che stronza.- rise -Allora? Cosa vuoi fare?- mi incitò.

-Vuoi che venga a vivere con te?- era bello farlo sentire insicuro.

-Penso che questo concetto lo abbiamo già appurato pochi minuti fa.- sbottò.

-Volevo solo sentirtelo dire ancora.- risi.

Lui sbuffò, mi spinse per le spalle e mi fece coricare sul divano, si mise sopra di me mentre continuai a ridere.

-Ti voglio, voglio svegliarmi la mattina e avere i tuoi capelli biondi in faccia e voglio avere la possibilità di stare con te il più possibile. Allora, Hayley, vuoi venire a vivere con me?- sussurrò.
Smisi di ridere e annuii. Avrei voluto baciarlo in quel momento.

-Certo che voglio, non devi essere imbarazzato a parlarmi di certe cose, puoi dirmi tutto.- dissi.
Lui si avvicinò ancora, sfiorò il mio naso.
-Voglio parlare di tante cose, credimi, quindi togliti i vestiti.-

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