capitolo 5

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POV KATIE

"P-perchè" incominciò mentre io lo guardai ancora dolorante "perchè sei una ragazza innocente e non meriti questo" disse appoggiado il mento sulla mia testa.

"Ma Harry devi andartene" alzai lo sguardo su di lui ma non ricambiò "gurdaimi" ordianai e lui lo fece "devi andartene per il tuo bene" e forse anche il mio, conclusi la mia frase mentalmente.

"Dovrei comunque" disse e io corrugai la fronte non sapendo di cosa stesse parlando.
Provai ad rialzare il mio sguardo su di lui ma un forte dolore mi percorse tutta la schiena, fancendomi contorcere
"Ho promesso alla Moore che me ne sarei andato o ti sarei stato lontano se tu stessi bene" disse e io mi allontanai spontaneamente da lui, cercando di non farmi del male.

"Perchè?" incominciai "perchè lo hai fatto? Harry ti rendi conto? Ora dove ti mandaranno?" mi passai una mano tra i capelli, insegno di panico.

"Non lo so, ma era l'unica cosa che mi era venuta in mente, per controllare se stavi bene" disse e cercò di farmi avvicinare di nuovo a lui e ci riuscí.

"Harry scappa! Devi scappare" dissi con un tono risoluto "non sappiamo dove ti porteranno o cosa ti faranno, quindi scappa, devi farti una nuova vita, dimenticati di questo posto, dimentica il tuo passato, devi dimenticarti di me, lo so che io non sono importante ma non lasciare che la mia innocenza influenzi la tua libertá e la tua volontá di scappare, devi fare finta di non avermi mai conosciuta" spiegai ma lui scosse la testa.

"Non è cosí facile Katie, e poi tu non meriti questo" mi alzó il mento con due delle sue dita per farmi spostare di nuovo il mio sguardo su di lui. "Non meritiamo questo" disse in sussurro mentre ci guardavamo attentamente negli occchi "scappa con me" sussurò ma io sta volta abbassai lo sguardo.

"Mi piacerebbe, ma sarei solo un peso per te, e io sono tutta dolorante non sopporterei molti movimenti" spiegai maliconica e delusa dalla pura veritá.
Un grosso tonfo ci fece dimenticare dei nostri pensieri e piani, era la Moore con le guardie.

"Styles, abbiamo preso le poche cose che avevi, ti trasferiremo in America" disse la signora dagli occhi di ghiaccio "hai pochi istanti per salutarla e spiegare che non la vedrai piú" Harry annuí e la strega richiuse la porta dietro di sè.

Guardai Harry con aria di paura ma anche di conforto e approvazione, perchè è meglio che se ne vada. "Ricordati che sei la cosa piú preziosa in questo posto" mi sorrire e ricambiai, mise le mani a coppa sulle me guance e mi guardò "verrò a prenderti" sussurrò. Le mie pupille caddero sulle sue labbra ai suoi occhi e cosí viceversa, anche lui fece i miei stessi gesti, ma non mi aspettai che le nostre labbra si unissero, perchè si le aveva fatta unire. Le sue labbra erano morbide e calde, la sua lingua sapeva di menta, era fantastico come combaciavano le nostre labbra e come danzavano le nostre lingue cordinate. Ci staccammo, non perchè volevamo, ma non avevamo piú fiato per continuare, sembrava durato cosí poco. "Dimentica quello chè successo" corrugai la fronte alle sue parole "era un momento di debolezza, ma questo non cambia che ti verrò a prendere" annuí alle sue parole, ma la veritá è che ero ancora confusa.
"Quando saremo tutti e due lontani da questo posto, allora le nostre strade potranno dividersi, ma solo quando saremo in un altro continente okay?" mi chiese e io risposi con un piccolo 'okay'.

"Mi mancherai" dissi con voce strozzata per trattenere le lacrime, che ero sicura che non erano solo perchè se ne stava andando via, ma anche perchè mi aveva detto tutte quelle cose, che nella mia mente suonavano come una cantilena e una filastrocca giá imparata.

"Anche tu" disse sussurrando "ricordati quello che ti ho detto" disse ancora sussurrando "sei la cosa piú preziosa in questo posto" io lo abbracciai spontaneamente per non farlo andare via, ma non funzionò, infatti ci staccammo e lui si alzò.

"Grazie" dissi.

"Per cosa?" chiese, con la fronte corrugata.

"Per essermi stato amico" gli sorrisi e lui ricambiò. Lo pensavo veramente, perchè io non ho mai avuto dei veri amici, nemmeno da bambina. Ma lui mi è capitato nel momento piú difficile della mia vita e non ne potevo avere piú bisogno di adesso, ma a quanto pare se ne sta andando anche lui.

Le guardie entrarono nella cella e gli misero le manette hai polsi e le catene alle caviglie. Lui mi sorrise per conforto ma non ricambiai perchè avevo paura di quello che gli sarebbe successo, o di quello che mi sarebbe successo. Ma io ero forte, potevo superare tutto, come ho superato la morte dei miei genitori, pensai nella mia mente per convincermi. E allora in quell'istante ricambiai il sorriso, per convincere tutte e due, che sarebbe andato tutto bene.

Lo portarono via dalla mia vista, e in quel momento mi accorsi che anche una piccola parte di me se ne era andata via, era la parte che aveva costruito lui in cosí poco tempo, e forse era anche la parte migliore di me, quella che non ebbi mai avuto, ma mi è stata portata via pure quella. Mi accasciai per terra e qualche lacrima mi scese dal mio viso, ma mi ricordai di quello che ho pensato, che io ero forte.

Mi vennero a prendere alcune guardie e mi alzarono con forza, procurandomi dolori insopportabili su tutta la schiena lacerta dalle cinghie di quella frusta. Mi portarono nell'infermeria dove incontrai la donna cosí tanto dolce che aveva capito la mia innocenza. Le guardie erano andate via lasciondoci da sole.

"Oddio cara ma che ti è successo?!" urlò con voce squillante e preoccupata. Mi accompagnò sul lettino della piccola stanza o topaia.

"Mi hanno frustato" dissi in sussurro mentre lei aprí la bocca per lo stupore e preoccupazione "ed hanno trasferito in America, Harry" dissi in tono ancora piú basso il suo nome, perchè mi procurava dolore ricordarlo ancora, nonostante se ne sia andato solo venti minuti fa.

"Oddio cara mi dispiace tanto" mi accarezzò i capelli "ora curiamo queste brutte ferite procurate dalla strega" sussurrò l'ultima frase e io ridacchiai.

Gia Harry mi mancava, e non so neanche il perchè, io lo conoscevo da neanche un mese, perchè mi sentivo cosí legata a lui?

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