Capitolo 14

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I giorni, le ore, i minuti passavano lentamente, mi sentivo vuota, persa, sola. Molte volte mi sono fermata a pensare a quello che stava facendo, a quello che stava pensando, ma infondo lo ha voluto lui, e io ho approvato. Quante volte mi sono fermata a pensare come sono strane le persone, dolci, gentili, divertenti e disponibili ma cambiano subito appena le stuzzichi, appena le fai arrabbiare, e quindi diventano, scontrose, perfide, lunatiche e si dimenticano di avere un cuore, così potrei descrivere Harry. Mi dispiace solo che lui mi abbia cacciata, cacciata da quella cella ormai diventata nostra, i nostri momenti ormai da qualche giorno si rinchiudevano là dentro, ma ora, ora è tutto finito. Siamo ritornati quel che eravamo e dove eravamo: noi stessi in celle separate. Forse è meglio così, forse è il destino, forse non dovremmo più vederci, ma è difficile, ho capito che io senza di lui ho perdo un gran parte di me, e io per continuare la mia vita non posso andare avanti senza avere carattere. Non mi piace dover trascorrere la maggior parte del tempo da sola, in una cella, senza niente da fare, mentre beh Harry, si starà intossicando con le sue maledettissime sigarette. Lo stanno rovinando.

La cella si aprì facendo vedere due figure maschili alte, una era quella della guardia, mentre l'altra di una persona con uniforme da paziente "Wood, questo è il tuo compagno di cella, ne stanno arrivando molti e le celle non bastano" disse. Il ragazzo era giovane, biondo e occhi color nocciola, era molto bello.

"Posso chiederle una cosa?" Domandai alla guardia che accolse la mia proposta con un accenno "qualcuno sta condividendo la cella 407 con il signor Styles?" Domandai incuriosita e un po impaziente della risposta.

"No, la Mrs. Moore, ha dato solo il consenso a lei signorina Wood, non credo che qualcuno condividi la cella con Styles" disse, lo ringraziai e lui uscì. Il ragazzo si avvicinò con un bellissimo sorriso stampato in viso.

A primo impatto non era affatto male, certo non poteva competere con Harry, ma neanche lui scherzava "ciao sono Lucas, e tu sei una bellissima ragazza" si presentò ridendo per l'ultimo pezzo della frase, anche io mi unì a lui, con la differenza che stavo arrossendo "sei ancora più bella quando arrossisci" disse.

"Grazie mille, davvero" gli sorrisi "comunque io sono Katherine Wood, ma puoi chiamarmi Katie, lo preferisco" gli comunicai sorridendo. Lui si accomodó sull'altro letto. "Cosa hai fatto per venire qui?" Domandai "sembri un ragazzo a posto" dissi.

"Mio padre ha violentato una donna molti anni fa, ed è stato ucciso solo quattro anni fa" parló "purtroppo io ho ammazzato mia madre, perché volevo farla stare unita con mio padre, ma a quanto pare il mio gesto non è stato apprezzato, infatti hanno chiamato la guardia civile, e beh volevano mettermi in un normalissimo carcere ma quando hanno scoperto che ero il figlio del grande violentatore hanno preferito un manicomio pensando che avrei ereditato il carattere di mio padre" raccontó.

"Beh tuo padre ha sbagliato e ha pagato, ma tu non dovevi uccidere tua mamma anche se avevi buone intenzioni, e beh poi trovo scorretto il fatto che in te vedono tuo padre, è una cosa mostruosa" dissi. Lui annuì sorridendo in gesto di ringraziamento per averlo difeso.

Abbasó lo sguardo per poi rialzarlo poco dopo "tu che ci fai in questo postaccio?" Mi chiese, sospirai, non è poi così facile da raccontare, forse é facile la parte dello "scambio" ma la parte della promessa? Quella si che era difficile dato la situazione che adesso c'è tra me e Harry. "C'è qualcosa che non va? Non devi raccontamelo per forza, posso anche aspettare".

"No te lo racconto" mi sorrise e io ricambiai con uno dei miei più sinceri ma uno dei più dolorosi "praticamente sono stata scambiata per una ragazza, che mi assomigliava, beh adesso tutto apposto perchè l'hanno trovata, portata qui e rinchiusa in isolamento, ma fino a qualche mese fa, niente era così facile sai?" Lo vidi seguire il discorso attentamente "ho subito torture, ho perso sangue, ho quasi rischiato la morte, tutto per colpa della signora Moore, va beh tralasciando tutto questo, appena entrata qui, conobbi un ragazzo, scontroso, burbero, lunatico e freddo, ma nonostante questo suoi difetti è riuscito a farmi innamorare" sorrisi a me stessa con lo sguardo abbassato "è maledettamente bello, ci siamo fatti una promessa: io e lui ce ne andremo da qui insieme" sospirai per la parte dolorosa "beh con la Moore ora tutto apposto è sempre perfida ma di meno con me visto che sono innocente, ma con quel ragazzo, solamente qualche giorno fa ci ho fatto una discussione, non ci vediamo da allora" sospirai di nuovo "da dodici maledetti giorni" stavo quasi per piangere ma guardai in alto per non farlo, lui in men che non si dica si avvicinò a me sedendosi.

"Per favore non piangere, mi fa male vederti così" gli sorrisi ma crollai subito dopo e lo abbracciai stringendoli l'uniforme e piangendo, piangendo e ancora piangendo, lui qualche volte mi accarezzava la schiena per tranquillizzarmi e ci riuscì in qualche modo "ti sei calmata?" Mi chiese, io annuì timidamente "come si chiama questo ragazzo? sempre se posso".

Annuì in segno di approvazione "Harry, il suo nome è Harry" mi sorrise.

"Beh questo Harry è uno stronzo se ti fa soffrire" se ne uscì con questa frase. "Non deve trattare la sua fidanzata così".

"N-non sono la sua fidanzata" lo informai, "diciamo che qui e in queste situazioni è difficile avere ralazioni, sopratutto stabili, e molte volte e solo perdita di tempo" gli sorrisi.

"Oh scusa non volevo, cioè non era quella la mia intenzione, ovvero fattelo ricordare che qui non ci si puó permettere di avere relazioni, o almeno così è quello che mi hai fatto capire, mi dispiace non lo sapevo" disse "che stupido che sono" si passò una mano tra i capelli che a differenza di quelli di Harry i suoi erano corti e lisci.

"Ehi ehi tranquillo" gli misi una mano sulla spalla "alla fine perchè dovrei essere delusa dalla pura verità?" Gli sorrisi "beh certo sono delusa ma ho intenzione di andarmene da qua" e infrangere la promessa. Continuai nella mia testa.

Una guardia entró e ci informó di preparaci che a momenti ci sarebbe stata l'ora di pranzo, e questo equivaleva a una cosa: incontrare Harry. Sarebbe stato più facile se in questi giorni ci sarei andata invece di farmi portare da mangiare qui, ma adesso, adesso che c'è Lucas, è meglio fare la forte, devo dimostrare di essere forte, voglio fare una buona impressione su di lui, anche se per adesso mi sono fatta vedere vulnerabile. Devo vederlo, devo vedere Harry e sopportare la tensione che ci sará in quella stanza, ma non gli voglio parlare, mi metteró in un altro tavolo con Lucas e parleremo di altri argomenti che non facciano piangere.

SPAZIO AUTRICE (scusate per eventuali errori nel capitolo)

Non abituatevi a i capitoli che escono ogni giorno perchè non so se riusciró a mantenere questo passo così frequente nell'aggiornare😐
Comunque la prima impressione su questo nuovo personaggio? Per favore votate e lasciate un commento☁️

-Vero🌸

InnocentWhere stories live. Discover now