Capitolo 15

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È ora di affrontare la realtà, entrare in quella sala, con lui dentro. Questo per me era un momento di obbligo e di prova, dovevo valutarmi ma sopratutto valutare fino a quanto sarei resistita. Con le guardie e Lucas entrammo nella grande sala con tutti gli sguardi rivolti a noi, ma solo uno mi colpì particolarmente e che a me non era poi così sconosciuto, quello di Harry. Lo guardai per poco, perché sapevo che se sarei rimasta a fissarlo mi sarei distrutta da sola, perché si, provavo e provo ancora dolore. Presi per mano Lucas e indicai a lui un tavolo libero, così da poterci sedere e parlare tranquillamente.

POV HARRY

Ma che cazzo? Katie vicino o meglio mano nella mano con un riccone spocchioso? Li vedevo scherzare, e ridere, e mi irrigidivo ogni volta che lui le spostava una ciocca di capelli dietro all'orecchio, e lei che arrossiva sotto il suo tocco.

Mi mancava la mia piccola Katie, e mi sento male per averla trattata male, ma lei non voleva capire, e così sono scoppiato, scoppiato dalla rabbia a tal punto da cacciarla dalla 'nostra' cella. Adesso l'ho persa, la vedo sorridere con quello, e sembra felice, ma quel coglione non deve averla vinta perché lei è mia, solo mia, e non mi importa se la tratto male o se non saró mai il suo uomo ma lei sarà sempre mia. Lanciavo sguardi assassini hai due, Katie sembrava capire il perchè ma lui no, avrà di sicuro pensato che fossi uno psicopatico e quindi lasció stare, ma io no non lasciai stare tanto che non ci vidi più quando le accarezzò la guancia.

Mi alzai immediatamente dal mio posto e andai con passo svelto e incazzato dalla coppia. Presi lui dall'uniforme e mi dovetti limitare a dargli un pugno sul naso, e in altri punti, sentì Katie urlare il mio nome, urlarmi di smetterla, ma in quel momento mi fregava solo di spaccare il muso a quel demente.

"Che cazzo vuoi da me psicopatico?" Disse tenendosi il naso. Fottuto coglione.

"Che cazzo voglio da te? Un cazzo, non voglio niente da te, ma se osi solo a sfiorarla con un dito, ti giuro che puoi ritenerti morto e sepolto" sputai verso di lui.

"Allora tu sei il famoso Harry? Sai Katie mi ha parlato molto di te, e di quanto sei stato stronzo con lei" disse. Vidi Katie mimare una frase a Lucas del tipo 'non lo fare ti prego' o qualcosa del genere "tu Harry non ti meriti una ragazza splendida come Katie, lei è troppo per te, sei un ragazzo incasinato, le stai rovinando la vita".

"No! Non é vero" dissi ma da lui ottenni solo una risata. Voleva la guerra. "Tu non l'avrai mai, lei non ti vuole e se la toccherai ti giuro che non ci penseró due volte a ridurti in poltiglia".

"Come? così?" si avvicinò a lei e la prese per i fianchi per poi baciarla. Quello stronzo la stava baciando. Mi fiondai su di lui facendo cadere anche Katie, ero a cavalcioni su di lui prendendolo a cazzotti.

POV KATIE

Mi aveva baciata. Lucas mi aveva baciata. Non era un bacio bisognoso, dolce, non erano come quelli di Harry. I miei pensieri furono interrotti quando fui spinta a terra, dalla spinta colpì con la fronte lo spigolo del tavolo di legno, emisi versi di dolore e mi toccai la parte dolorante, sulla fronte niente ma appena misi la mano sopra il sopracciglio sentì una sostanza bagnata, poi lo vidi ed era sangue. Harry stava picchiando ancora Lucas e allora dovevo intervenire, chiamai subito le guardie, che venirono di fretta e tolseró Harry dal corpo di Lucas. Vidi che tirarono un pugno sullo stomaco a Harry per "calmarlo" e lui si piegò dal dolore tossendo e d'istinto urlai, forse non meritava neanche la mia compassione. Presero una siringa e lo sedarono, mi faceva male vedere quella scena, ed era tutta colpa mia, se non avessi raccontato così spontaneamente le cose a Lucas niente di tutto questo sarebbe successo. Lucas venì portato in infermeria per disinfettare le varie ferite procurate, mentre per quanto riguarda ad Harry lui si addormentó sotto la sostanza anestizzante.
A me portarono nella cella, e crollai, piansi. Certe volte rimpiango di essere restata, di aver continuato a soffrire, e tutto questo solo per lui. È come se avesse una calamita così potente da attirarmi anche quando sono determinata a rinunciare a tutto, e su di lui questo non si puó dire ma ha un cuore si ce l'ha ma lo usa solo quando per lui è necessario, poche volte riassumendo il tutto, ma quando lo usa lo sa usare bene, e diventa anche vulnerabile solo che lui non lo vuole ammettere, vuole essere il ragazzo dalla corazza di ferro, il ragazzo indistruttibile, ma ognuno di noi ha una parte debole, io la sua non l'ho ancora trovata ma la mia lui sa qual'è perché è lui stesso. È quante volte sono stata stupida a credere che lui provasse gli stessi sentimenti che provo io, ma poi mi ricordo con quale persona ho a che fare, e non è una persona facile da convincere, sopratutto da soddisfare. È un lottatore. Ma ora basta. Ho deciso. Da qui me ne voglio andare, non sopporterei un minuto di più questa situazione. Presi un foglio e una matita che nascondevo sotto il cuscino, e incominciai a scrivere, tutti i momenti passati, e i miei sentimenti verso di lui, in quella lettera avrei deciso di dirgli addio una volta per tutte, elencandogli i i momenti e le cose belle passate insieme e tutte le altre che mi hanno spinto a prendere questa decisione, e parlai anche della promessa che ora sarebbe stata infranta. Misi la mia firma e piegai il foglio, chiamai la guardia che venì subito. "Per favore mandate questa lettera alla cella 407, è importante, e fate mandare a chiamare la signora Moore qua dentro, grazie" sorrisi alla guardia che uscì.

La Moore arrivó dopo una decina di minuti "bene bene Katherine Wood, cosa posso fare per te?" Chiese con la solita voce antipatica. "Il tuo Harry ne ha combinate una delle sue, pagherà per questo lo sai?" Purtroppo annuì, sapevo come sarebbero andate le cose.

"Si lo so, ma non è di questo che le voglio parlare" dissi alzandomi dal mio letto.

"È di cosa se non del tuo punto debole?" Mi chiese, ormai mi conosceva anche lei, ma sapevo che ormai tutte le mie emozioni erano evidenti tranne che per lui.

"Vorrei andarmene da qui, vorrei lasciare tutto e andare via, vorrei riprendermi la mia vita, voglio andarmene dimenticandomi di questo posto" e di lui. Rimase quasi sbalordita dalla mia scelta ormai proposta.

"Mmh va bene, infondo sei innocente, ti faró portare le tue cose così domani ti potrai andartene" disse aprendo la porta della cella per andarsene, ma prima si giró verso di me "apprezzo la tua scelta Katie, ti concedo una doccia calda e abiti puliti" mi disse e le sorrisi, ma lei uscì subito.

Me ne sarei andata, avrei infranto quella promessa.

SPAZIO AUTRICE (scusate per gli eventuali errori nel capitolo)

Hello! È un capitolo un po movimentato è un po triste, che ne pensate?

-Vero🌸

InnocentWhere stories live. Discover now